Alla Festa del Cinema di Roma in concorso '40 secondi', il film sull’omicidio di Willy Montero
- Postato il 19 settembre 2025
- Cultura
- Di Agi.it
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Alla Festa del Cinema di Roma in concorso '40 secondi', il film sull’omicidio di Willy Montero
AGI - Il concorso Progressive cinema della Festa del cinema di Roma 2025 ha 18 titoli come l'anno scorso di cui quattro sono italiani: '40 secondi' di Vincenzo Alfieri con Francesco Gheghi, Enrico Borello, Francesco Di Leva; 'Gli occhi degli altri' di Andrea De Sica con Jasmine Trinca, Filippo Timi, Matteo Olivetti e Anna Ferzetti; il documentario 'Roberto Rossellini, più di una vita' di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti; 'Sciatunostro' di Leandro Picarella con Ettore Pesaresi, Giovanni Cardamone, Teresa Randazzo, Pino Sorrentino. Ad annunciarlo all'Auditorium Parco della Musica la direttrice artistica della Festa, in programma dal 15 al 26 ottobre, Paola Malanga, che inizia con uno dei film più attesi: '40 secondi' di Vincenzo Alfieri.
"Il film ricostruisce le drammatiche 24 ore che precedono l'omicidio di Willy Duarte Montero, cinque anni fa, di cui c'è appena stata una cerimonia per il ricordo a cui ha partecipato il nostro presidente della Repubblica Mattarella - spiega - è un film che vi sorprenderà, sono sicura, come ha sorpreso noi. Non è niente di quello che vi aspettate e molto di più".
Il film di Vincenzo Alfieri è tratto dall'omonimo libro di Federica Angeli e ricostruisce le drammatiche ventiquattr'ore che precedono l'omicidio di Willy Duarte Monteiro, giovane capoverdiano di ventun anni ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020 mentre difendeva un amico. Attraverso una rete di incontri apparentemente casuali, rivalità nascoste e tensioni sottili, la vicenda mette a nudo come la banalità del male possa esplodere in pochi attimi fatali. Il racconto esplora la fragilità e le contraddizioni della natura umana, rivelando quanto sia sottile il confine tra normalità e violenza, tra empatia e indifferenza, in un mondo in cui la vita può spezzarsi in un istante. Alfieri dirige sia gli attori professionisti (su cui svettano Gheghi e Di Leva) sia i giovani selezionati attraverso lo "street casting", e rilegge in chiave personale il magistero pasoliniano.
In quanto agli altri tre film italiani in concorso, si parte da 'Gli occhi degli altri' di Andrea De Sica con Jasmine Trinca e Filippo Timi. La storia è quella ispirata dal delitto Casati Stampa, quando, il 30 agosto 1970, il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante, per poi suicidarsi. Gli occhi sono quelli che guardano e dai quali vogliono essere guardati mentre fanno l'amore i protagonisti, spudoratamente dannunziani, decadenti, amorali, eccessivi. Un mondo ricco, barocco e annoiato, costruito sul voyeurismo ed evocato da Andrea De Sica con un preciso senso del mèlo, intessuto di erotismo noir e di rimandi espliciti, da Kubrick a Hitchcock.
Poi c'è 'Roberto Rossellini, più di una vita' di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti: viaggio affascinante e inconsueto nella psiche e nel mondo di un genio, costruito interamente su materiali d'archivio in gran parte inediti provenienti da archivi internazionali, Roberto Rossellini, più di una vita offre un ritratto insolito del regista, liberandolo da quei cliché che lui stesso rifuggiva e che ne hanno irrigidito il mito. Il film procede su un doppio registro: da un lato le tracce pubbliche che ne ricostruiscono la presenza nella storia del cinema; dall'altro un tessuto di voci fuori campo - tratte da scritti originali - che ne rivelano l'intimità e la visione. Lettere e testi autobiografici danno corpo a un controcanto interpretato da Sergio Castellitto (Rossellini), Kasia Smutniak (Ingrid Bergman), Isabella e Renzo Rossellini, Francois Truffaut, Tinto Brass e Vinicio Marchioni (Aldo Tonti).
Ultimo italiano in concorso è 'Sciatunostro' di Leandro Picarella. C'è tanto sole sull'isola, e poi mare blu e costa blu e cielo blu. L'isola del Mediterraneo è bellissima, fatta di campagna, grotte, fondali marini, voli di uccelli che, di notte, si trasformano nei fuochi d'artificio di una festa sacra. Il paradiso per due bambini che crescono insieme, Ettore e Giovannino. Ma alla fine dell'estate Ettore è costretto a trasferirsi sulla terraferma per proseguire gli studi e lascia sull'isola un vuoto che Giovannino dovrà colmare. In un inverno che pare non finire mai, gli arrivano in aiuto l'archivio e la videocamera di Pino, un anziano video amatore.
Così gli home movies di un tempo generano nuovi filmati, presente e passato si mescolano quasi per magia, e immagini limpidissime ricongiungono e ricostruiscono vite restituendo il soffio (sciatu) di un'intera comunità. Dopo 'Segnali di vita' (2023), Leandro Picarella torna alla Festa di Roma con un film di formazione emozionante e indimenticabile, che sa parlare al cuore con il linguaggio universale e senza tempo del cinema.
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