Alfa Romeo e Maserati, una supercar “gemella” in cantiere: motore V6 e cambio manuale

  • Postato il 30 luglio 2025
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Nel 2004 Maserati lanciava la MC12, un’auto estrema che serviva due padroni: vincere in pista e rilanciare l’immagine del brand in grande stile. Vent’anni dopo, i vertici stanno preparando qualcosa che potrebbe avere lo stesso impatto, con una logica diversa. Anziché rincorrere i regolamenti FIA, nel calderone bollirebbe una granturismo a combustione, dotata di cambio manuale e motore V6, rivolgendosi a un gruppo ristretto di clienti, così da riaffermare la natura meccanica del marchio, in uno scenario dove la transizione condiziona le mosse delle grandi Case.

Nonostante il progetto sia ancora in fase embrionale, Santo Ficili, amministratore delegato di Maserati e Alfa Romeo, evita di nascondersi dietro la retorica. Intervistato da Autocar al Goodwood Festival of Speed, ha ammesso l’intenzione di sviluppare una supercar in serie limitata basato sull’attuale GranTurismo. Non si tratterà però di un semplice restyling, bensì di una versione esasperata, costruita intorno al V6 Nettuno, con maggiore potenza e – se verrà confermata – una trasmissione di tipo manuale.

“Abbiamo possibilità infinite di personalizzare i nostri prodotti per i clienti, su tutta la gamma Maserati”, ha spiegato il CEO. “Sto pensando di fare qualcosa di simile a quello che abbiamo già fatto in passato, considerando anche Alfa Romeo”. Il fine è creare un modello fuori dal tempo e dalle mode passeggere, testimone di un’identità, e proprio come accadde nel passato illustre con la 8C Competizione (derivata dalla precedente GranTurismo), pure stavolta ci sarebbe una “gemella” firmata Alfa Romeo.

Una supercar per celebrare il centenario della 6C 1500

La collaborazione non è una novità in senso assoluto. Infatti, i due costruttori, entrambi appartenenti al gruppo Stellantis, hanno già condiviso piattaforme e impianti: l’Alfa 8C fu costruita nello stabilimento Maserati di Modena, lo stesso da cui uscivano la 4C e la GranTurismo, mentre la nuova Alfa Romeo 33 Stradale nasce sulla base della MC20, con la stessa monoscocca e lo stesso motore Nettuno.

“Abbiamo costruito insieme modelli importanti. Perché non farlo di nuovo?”, ha proseguito Ficili, citando proprio la 8C e la 4C. “Possiamo immaginare una Maserati in serie molto limitata. È semplice: basta guardare al passato di questi due marchi e si trovano modelli eccezionali come la 33 Stradale. Possiamo inventarci qualcosa di simile”.

In Alfa Romeo il 2026 sarà un anno simbolico. Segnerà il centenario della 6C 1500, la vettura con cui il Biscione si aggiudicò la Mille Miglia e la 24 Ore di Spa, e un’eventuale nuova supercar potrebbe essere pensata proprio per celebrarne l’eredità. Alfa ha già annunciato che il reparto Bottega – responsabile della 33 Stradale – presenterà un modello inedito l’anno prossimo e tutti gli indizi convergono verso una “gemella” tecnica della futura Maserati.

Il motore Nettuno V6 come pilastro

Sotto il cofano batterà il 3.0 V6 Nettuno, progettato internamente da Maserati e già impiegato sulla MC20, sulla GranTurismo e sulla Grecale, un motore a iniezione doppia, con sistema di combustione pre-camera derivato dalla Formula 1. Ad oggi eroga 621 cavalli sulla versione MCPura, ma gli ingegneri sono pronti a spingersi oltre, senza dover ricorrere all’elettrificazione.

“Il Nettuno è un capolavoro”, ha commentato Ficili. Per Maserati rappresenta un elemento identitario e Davide Danesin, ingegnere capo Maserati, esclude qualsiasi supporto ibrido: “Ci sono ancora clienti che cercano auto meccaniche pure, ha sottolineato. “Inserire una batteria in una supercar significa peggiorare il comportamento dinamico e complicare inutilmente la gestione del veicolo”.

Il Nettuno, invece, è già a un livello tale da rispettare le prossime normative Euro 7 senza modifiche strutturali. “Raggiungiamo i 210 cavalli per litro con una combustione estremamente efficiente”, ha detto Danesin. “È una tecnologia molto avanzata, con sistema a doppia iniezione e pre-camera: riduce le emissioni e migliora le performance”.

Il ritorno del cambio manuale

Uno degli aspetti chiave emersi riguarda la trasmissione, e segna una presa di posizione netta. Secondo Danesin un’edizione limitata costituisce il contesto ideale per riportare in vita il cambio manuale, avendo ancora oggi una sua logica tecnica e sensoriale. In un’epoca in cui ogni cosa è filtrata da centraline e algoritmi, un comando meccanico diretto restituisce al guidatore un ruolo attivo, quasi artigianale.

“Il cambio manuale è un’opportunità. Non lo vedo in una produzione di massa, ma perché non fare una versione speciale? Non c’è motivo per escluderlo”, ha affermato. “Se realizzi un’auto puramente meccanica, allora ha perfettamente senso avere un cambio meccanico con la leva. È perfettamente coerente con il marchio, con il nostro approccio, con la nostra mentalità. Onestamente, credo che prima o poi lo faremo”.

Se la pista andasse in porto, sarebbe la prima Maserati moderna con cambio manuale da decenni, un ritorno a una relazione più tattile, dove scalate e innesti diventano parte integrante del piacere di guida.

Produzione a Modena

La produzione di questo modello – e della sua variante Alfa – avverrebbe, salvo improbabili colpi di scena, a Modena, sede storica di Maserati. “Modena, nel cuore della Motor Valley, è il posto giusto per costruire auto sportive”, ha detto Ficili, alludendo al fatto che sono nate lì la MC12, la GranTurismo, la 8C, la 4C.

In quello che per tanti costituisce una sorta di tempio sacro, la Casa intende tornare a produrre gli esemplari speciali della gamma, dopo il periodo a Mirafiori. Sebbene disponga di una struttura industriale ridotta, Modena è perfetta per la produzione in piccola serie e ha un peso simbolico, essendo distante solo pochi chilometri da Ferrari, Pagani, Lamborghini e Dallara. Ogni progetto concretizzato lì assume un significato differente, soprattutto se pensato come un omaggio alla tradizione sportiva italiana.

Tempistiche e anniversari

Lanciarsi in date ufficiali appare quantomeno prematuro, tuttavia, il 2026 rappresenta una finestra concreta, in quanto segna il centenario della Maserati Tipo 26, prima vettura da corsa del marchio, vincitrice della Targa Florio, e, come già detto, nello stesso anno ricorre anche il centenario della 6C 1500. Due eventi che potrebbero essere celebrati con altrettante supercar a tiratura limitata.

I volumi saranno bassissimi, forse inferiori alle 100 unità per ciascun modello, mentre i prezzi supereranno di gran carriera i 300.000 euro. Il punto? Realizzare un’auto che non abbia bisogno di giustificarsi con numeri da social o record da Nürburgring, costruita attorno a un’idea semplice: far sopravvivere una visione della guida prima della sua estinzione completa.

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