Affitti brevi, la manovra bollinata conferma l’aumento della cedolare secca: resta al 21% solo sulla prima casa affittata senza intermediari
- Postato il 22 ottobre 2025
- Speciale Legge Di Bilancio
- Di Il Fatto Quotidiano
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La Ragioneria generale dello Stato ha bollinato il ddl di Bilancio. La versione finale del testo, che ora sarà inviato alle Camere, conferma l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26% contro il quale si sono scagliate Forza Italia e la Lega. La tassa piatta resterà al 21% solo nel caso in cui “nell’anno di imposta non siano stati conclusi contratti aventi ad oggetto tale unità immobiliare tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare”. Cioè se il proprietario affitta da privato a privato, senza il supporto di Airbnb, Booking o altri portali.
Si tratta ormai di casi molto rari. E infatti il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, impegnato a difendere chi vive di rendita e sui proventi paga una flat tax invece che la normale Irpef, resta sul piede di guerra: “Non essendo in sostanza cambiato nulla rispetto alla bozza, ci aspettiamo che i due vicepremier confermino il loro impegno all’eliminazione della norma”, attacca, svelando il bluff di Matteo Salvini e Antonio Tajani che si erano detti pronti alle barricate pur di fare saltare il mini ritocco alla cedolare introdotta da Silvio Berlusconi.
L’Associazione italiana Gestori affitti brevi, lobby del comparto, a sua volta si lamenta. “La nuova formulazione del testo non cambia la sostanza del precedente. Tutti i contratti di locazione breve sono conclusi tra proprietari e conduttori per il tramite di portali e intermediari online. L’effetto rimane una patrimoniale su mezzo milione di famiglie italiane colpevolizzate perchè proprietarie di una seconda casa da cui ricavano un reddito integrativo. Chi ha riscritto il testo o non conosce la materia o è in malafede”. Segue lamentazione sulla “stangata che impoverisce le famiglie, paralizza il mercato e penalizza il valore del patrimonio immobiliare, vero asset degli italiani. Abbastanza da far prendere il rischio a molti proprietari di ricorrere al nero“.
Resta invariata la norma introdotta dalla legge di bilancio 2021 per cui la cedolare secca sulle locazioni brevi può essere applicata solo se se si affittano massimo quattro appartamenti. Oltre quella soglia, l’attività si considera svolta in forma imprenditoriale e non accede al regime della cedolare.
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