Affidopoli lucana, Priore: «Colpito dalla cricca»
- Postato il 15 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Affidopoli lucana, Priore: «Colpito dalla cricca»
Affidopoli lucana, dopo le rivelazioni sui soldi a finte associazioni, l’ex presidente del Parco Appennino, Giuseppe Priore, denuncia: «Denigrazioni a mezzo stampa per aprire la strada agli affari»
POTENZA – Denigrazioni a mezzo stampa «per aprire la strada» ad amici, pronti a elargire soldi pubblici ai loro benefattori.
È questa l’ultima denuncia, pubblica, innescata dall’“affidopoli lucana”. Con le rivelazioni de l’Altravoce-Quotidiano della Basilicata sui lavori edili nelle scuole del Comune di Potenza affidati a ditte, di comunicazione, di amici e amici degli amici del sindaco, e sulle commesse di Arpab, Acquedotto lucano, Regione Basilicata e Parco nazionale dell’Appennino lucano a fantomatiche organizzazioni non profit guidate da una misteriosa argentina, un turco e austriaco. Inclusa un’associazione già segnalata per furto d’identità da almeno uno dei presunti soci fondatori indicati nell’atto costitutivo.
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PRIORE ESCE ALLO SCOPERTO: «IO COLPITO DALLA CRICCA DI AFFIDOPOLI»
A uscire allo scoperto, collegando i soldi e le notizie «false» che sarebbero state utilizzate per colpire i nemici della “cricca” è stato l’ex presidente, nonché ex sub commissario e commissario, del Parco nazionale dell’Appennino lucano, Giuseppe Priore.
In un post pubblicato sul suo profilo Facebook Priore ha parlato di un ente ridotto a «strumento per favorire amici e società “inesistenti”».
AFFIDOPOLI LUCANA, LE CAMPAGNE PUBBLICITARIE AFFIDATE A MEDIAMENTE
«Campagne pubblicitarie ed eventi al costo di migliaia di euro». Ha ricordato l’ex presidente, tornando sulle rivelazioni del Quotidiano. «A chi? All’associazione “Mediamente”, per “ideazione, progettazione e realizzazione di eventi finalizzati a dare visibilità alle azioni di tutela e promozione” dell’ente. Un oggetto molto simile, quindi, all’“attività di comunicazione promozione” del Parco affidata a giugno del 2024 per 114mila euro alla Shake srls di Lamezia Terme».
SHAKE SRLS E IL GRUPPO POSTIGLIONE
Priore ha sottolineato le cointeressenze tra la Shake srls e il gruppo editoriale potentino della famiglia Postiglione, a cui continua a prestare i suoi servizi legali l’attuale presidente del Parco, Antonio Tisci, e che edita, tra l’altro, il giornale digitale “Cronache lucane”. Di qui l’affondo.
«Sì, sono gli stessi che mi hanno sbattuto in prima pagina una ventina di volte. Le notizie? tutte false, ma utilizzate per denigrare il sottoscritto e per aprire la strada indovinate a chi? Sì, Antonio Tisci, definito manager dell’ambiente che da una parte fa credere che con la sua gestione finalmente il Parco nazionale Appennino Lucano avrebbe iniziato una “nuova ambizione ambientale”- dove dietro la parola ambizione in realtà ci sono gli affari – dall’altra invece, ci raccontano i giornali, che si concentra tanto sugli affidamenti diretti».
GLI AFFARI DIETRO LE CHIACCHIERE
«Dietro le chiacchiere si celano affari. Altro che visione ambientale». Ha rincarato la dose Priore. «Sembra di ritornare indietro a quando fui nominato di sub-commissario del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e successivamente commissario. La decisione da parte del Ministero dell’ambiente fu motivata dalla stretta necessità di riordinare un ente attenzionato da parte della Corte dei conti, che ne segnalava diverse criticità ed abusi a danno dell’erario».
PRIORE E GLI «ABUSI SCOPERTI A TUTTI I LIVELLI»
L’ex presidente ha rivendicato «gli anni trascorsi nel cercare di portare avanti un lavoro di riordino complesso», e le segnalazioni inoltrate alla Procura della Repubblica di Potenza sugli «abusi» scoperti «a tutti livelli», e «certamente» coordinati «da un’unica matrice dolosa». Un lavoro in cui è stato sostenuto dal Ministero «riuscendo faticosamente a contenere fenomeni interni ed esterni». Fino al 2023, «dopo un anno trascorso inutilmente nel tentativo di segnalare le criticità dell’ente all’attuale capo dicastero». Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
LE SEGNALAZIONI E IL SILENZIO
Priore ha parlato di un «silenzio» seguito da un procedimento che ha portato «in maniera calunniosa» alla revoca del suo incarico. Sul punto non ha mancato di citare la sentenza, tuttora inattuata, del Consiglio di Stato, che a maggio ha accolto il suo ricorso contro quel provvedimento di revoca.
LE MOTIVAZIONI DEL MINISTERO
«Le motivazioni del Ministero (…) erano artificiose e palesemente false, avevano la sola funzione di ristabilire logiche di abuso a danno di un territorio e della cosa pubblica, oltre che di imposizione di una nuova figura di fiducia che potesse annullare il lavoro fino a quel momento condotto». Ha proseguito. «Il lavoro di riordino e di ripristino della legittimità è stato nuovamente vanificato. I giornali raccontano solo parte della verità perché quello che si è consumato in questo anno e mezzo è l’esempio di accaparramento spregiudicato al solo fino di alimentare filiere politiche, dare un po’ a tutti ed evitare di essere disturbati, con l’imbarazzante silenzio se non connivente della Comunità del Parco».
NIENTE SCONTI
Niente sconti, quindi, all’organo consultivo dell’ente composto dai presidenti di Regione Basilicata e Provincia di Potenza, e dai sindaci dei 29 comuni del Parco: Abriola, Anzi, Armento, Brienza, Calvello, Carbone, Castelsaraceno, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Paterno, Pignola, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tito, Tramutola, Viggiano.
PRIORE: «TUTTI GLI ATTI CONTINUANO A ESSERE ILLEGITTIMI»
Infine un monito sulla legittimità dell’amministrazione dell’ente appena “rinnovata” con la scelta del ministro di confermare Tisci come presidente. Dopo due anni da commissario, e l’annullamento della revoca di Priore che era stato il presupposto per il commissariamento, l’ennesimo, dell’ente.
«Tutti gli atti che continuano a produrre sono illegittimi, difatti il Consiglio di Stato, in poche parole, afferma che chi oggi rappresenta l’ente parco è abusivo, ma evidentemente viviamo un periodo talmente particolare di incertezze che questi signori non riconoscono neanche le sentenze del Consiglio di Stato». Conclude Priore. «Io pazientemente attendo sulla riva del fiume».
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Affidopoli lucana, Priore: «Colpito dalla cricca»