Addio stangate fiscali, non importa se sei ricco: questo paese è il paradiso dove le tasse sono un ricordo lontano
- Postato il 20 agosto 2025
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- Di Blitz
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Le tasse sono un ricordo in questo Paese: non importa quanto sei ricco qui non versi nulla o quasi di imposte.
In un mondo dove le disuguaglianze economiche continuano a crescere, emergono realtà fiscali controintuitive che fanno discutere esperti e cittadini.
Tra queste, la Colombia si distingue per un sistema tributario che sembra premiare i più ricchi, facendo gravare il peso delle tasse principalmente sulle fasce meno abbienti. Un fenomeno che rappresenta una sfida significativa per l’equità fiscale e la giustizia sociale nel Paese sudamericano.
Un sistema fiscale al rovescio: più guadagni, meno paghi
In linea generale, i sistemi fiscali moderni si basano su due principi fondamentali: la proporzionalità e la progressività delle imposte. Il primo criterio prevede l’applicazione di un’aliquota fissa sul reddito o su altri parametri, mentre il secondo stabilisce che l’aliquota aumenti con l’incremento del reddito, così da far contribuire maggiormente chi guadagna di più. Quest’ultimo è il modello adottato da molti Paesi, inclusa l’Italia, dove l’Irpef rappresenta un’imposta progressiva, mentre l’Iva è proporzionale.
In Colombia, invece, il peso del prelievo fiscale grava principalmente sull’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), che non tiene conto del reddito del contribuente. La conseguenza è che i cittadini più poveri finiscono per pagare una quota di tasse proporzionalmente più alta rispetto ai ricchi, che beneficiano di aliquote effettive più basse. Un’analisi del World Inequality Database rivela dati allarmanti: l’1% della popolazione colombiana detiene il 40% della ricchezza totale, mentre il 50% più povero possiede soltanto il 2%. Nel 2024, l’Iva ha generato per lo Stato entrate pari a 70 miliardi di dollari, a fronte di appena 22 miliardi provenienti dalle imposte sul reddito e 1,4 miliardi da quelle sul patrimonio.
Il divario tra ricchi e poveri si riflette anche nella pressione fiscale effettiva: un rapporto di Oxfam dimostra che, nel 2021, i miliardari colombiani hanno pagato solo 17 centesimi di dollaro di tasse per ogni dollaro di reddito, mentre i cittadini più indigenti hanno contribuito con 21,1 centesimi. Questa situazione deriva non da una volontà consapevole di ingiustizia, ma da un sistema fiscale che necessita di riforme urgenti per garantire proporzionalità e progressività. A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge il problema dell’evasione fiscale, stimata da Luis Carlos Reyes, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane colombiana, attorno all’8% del Pil nazionale.

Nonostante ciò, la Colombia sta attuando misure per contrastare questa piaga: dai condoni fiscali mirati agli accordi internazionali per lo scambio di informazioni finanziarie, il governo è impegnato in una lotta che coinvolge anche i grandi patrimoni. Un fenomeno simile si osserva negli Stati Uniti, come evidenziato da un’inchiesta di ProPublica, organizzazione di giornalismo investigativo. Secondo il loro studio, i miliardari americani pagano tasse molto inferiori rispetto alla media della popolazione, grazie a un sistema fiscale che non considera il patrimonio investito fino a quando non viene liquidato.
Questo meccanismo permette a ricchi imprenditori e investitori di ridurre significativamente la loro pressione fiscale, accentuando le disuguaglianze. La situazione colombiana, pertanto, si inserisce in un contesto globale più ampio, dove la sfida di costruire sistemi fiscali efficaci, equi e progressivi è ancora tutta da affrontare. Le riforme fiscali, la lotta all’evasione e la revisione dei criteri di imposizione sono temi cruciali per contrastare la crescente disparità economica e garantire una giustizia tributaria reale.
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