Aci Catena (CT), dal mito all’abbandono. Il cuore storico della città soffocato da degrado, incuria e inciviltà diffusa
- Postato il 13 settembre 2025
- Ambiente
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Di Redazione
Aci Catena ( Ct), 12 sett. 2025 – Un tempo celebrata dai versi di Omero e Virgilio, Aci Catena affonda le sue radici nei miti della classicità greca, tra le lacrime della ninfa Galatea e la furia del ciclope Polifemo, su uno sfondo che fu ispirazione poetica e paesaggio sacro. Ma oggi, quello stesso luogo mitico è divorato da un presente indegno della sua storia.
Il centro urbano, cuore pulsante della cittadina della provincia catanese che si erge sullo sfondo dell’Etna e le colline di Aci Trezza, si presenta in uno stato vergognoso di degrado e abbandono. L’area compresa tra il palazzo municipale, la chiesa madre e la centrale via IV Novembre offre uno spettacolo indecoroso agli occhi dei residenti e dei pochi visitatori. Escrementi di cani non raccolti, erbacce infestanti, cartacce, buste della spazzatura abbandonate a ogni ora del giorno, senza distinzione tra giorni feriali e festivi. Un tappeto di incuria che si estende lungo le strade adiacenti, fino a scendere verso il viale Cervino, dove cumuli di rifiuti si addensano stabilmente sul lato destro della carreggiata, tra i cassonetti spesso stracolmi e sacchi lasciati a terra, in balia del vento e degli animali.
Non si tratta più solo di degrado estetico, ma anche di un serio problema igienico-sanitario: i ratti circolano liberamente tra i sacchi di immondizia e le caditoie ostruite, diventando ormai una presenza familiare e inquietante nel paesaggio urbano. Il centro storico – che dovrebbe essere il biglietto da visita della città – si è trasformato in un luogo respingente, dove l’inciviltà di molti cittadini si somma all’assenza di controlli e alla cronica mancanza di manutenzione da parte delle autorità preposte.
Eppure proprio qui si concentrano alcuni dei luoghi più simbolici della città: il Santuario di Maria Santissima della Catena, la sede municipale, palazzi storici risalenti ai secoli passati. Luoghi che meriterebbero decoro, rispetto e valorizzazione, e che invece giacciono in un abbandono che grida vendetta.
Il contrasto è stridente con le aree più curate del comune, come San Nicolò e Vampolieri, dove si trovano aiuole ben tenute, strade pulite e ordine urbano. Una disparità che accentua la sensazione di abbandono selettivo e di una gestione disomogenea del territorio.
Aci Catena, proclamata “città del limone verdello”, si ritrova oggi più simile a una terra dimenticata, dove il mito è stato sepolto sotto la spazzatura e la storia viene calpestata quotidianamente. Occorre un’azione immediata, efficace e trasparente da parte delle istituzioni locali, accompagnata da una presa di coscienza collettiva.
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