Accademie e scuole di recitazione in Italia. La guida per orientarsi tra le diverse realtà 

Abbiamo ricevuto dai responsabili dell’Accademia Internazionale di Teatro di Roma un interessante documento contenente una dettagliata analisi dell’ampio ventaglio di offerte formative esistenti in Italia per chi decida di tentare la carriera di attore. Uno strumento utile a mettere un po’ di ordine in un campo assai variegato e in cui le differenze relative a qualità dell’insegnamento, titoli riconosciuti e reali possibilità lavorative, risultano spesso piuttosto confuse.  

Una panoramica sullo stato della formazione attoriale in Italia che abbiamo completato con una breve intervista a Silvia Marcotullio, direttrice dell’Accademia Internazionale di Teatro di Roma, e a Sebastiano Valentini, docente della stessa. 

Accademie e Scuole di Recitazione in Italia: un’analisi di riconoscimenti, titoli e realtà formative 

Nel vasto e affascinante panorama della formazione attoriale in Italia convivono realtà profondamente diverse per storia, missione pedagogica e riconoscimento istituzionale. Una molteplicità che, se da un lato rappresenta una straordinaria ricchezza culturale e artistica, dall’altro rischia di generare confusione nei giovani aspiranti attori, nei genitori, negli insegnanti e in tutti coloro che cercano di orientarsi tra le numerose proposte formative sul territorio nazionale.  

Realtà molto diverse ma raggruppate sotto una medesima etichetta 

Accademie nazionali, scuole civiche, agenzie formative regionali, enti teatrali storici e strutture private coesistono spesso sotto la medesima etichetta di “scuola di recitazione”, pur differendo profondamente per lo status giuridico, per i titoli di studio che possono rilasciare e per il tipo di riconoscimento di cui godono. Molte scuole, infatti, si sono conquistate negli anni un prestigio innegabile attraverso la qualità del lavoro artistico e l’autorevolezza dei docenti; tuttavia, non tutte sono abilitate a conferire diplomi accademici con valore legale.  

Con l’intento di fare chiarezza e offrire uno strumento utile, accurato e aggiornato, abbiamo raccolto e sintetizzato le principali informazioni relative alle accademie e alle scuole di recitazione attive in Italia, distinguendo tra quelle formalmente riconosciute dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) come Istituzioni AFAM e quelle che, pur non accreditate a livello ministeriale, svolgono un ruolo significativo nella formazione attoriale nazionale.  

Le Accademie di Recitazione riconosciute dal MUR  

Le accademie italiane accreditate dal Ministero dell’Università e della Ricerca come Istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) sono abilitate a rilasciare diplomi accademici di primo livello, riconosciuti a tutti gli effetti come lauree triennali nel sistema universitario italiano. Le accademie riconosciute dal MUR sono consultabili sul portale istituzionale www.universitaly.it e i titoli da esse rilasciati consentono l’accesso a lauree magistrali, master, concorsi pubblici e percorsi formativi post-lauream.  

Accademia Internazionale di Teatro
Accademia Internazionale di Teatro

Elenco aggiornato delle principali accademie di recitazione italiane con riconoscimento MUR: h3 

  • Accademia Internazionale di Teatro – Roma – Diploma accademico di I livello – D.M. 251/2016 
  • Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” – Roma – Diploma accademico di I livello e di II livello – Legge 508/1999. 
  • Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” – Milano – Diploma accademico di I livello – D.M. 510/2017  

Tutte queste istituzioni offrono un corso triennale con inizio previsto per l’anno accademico 2025/2026. La didattica è strutturata secondo standard accademici e prevede prove di ammissione selettive, una vasta offerta di discipline teoriche e pratiche, produzioni teatrali, tirocini e progetti internazionali.  

Il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Roma h3 

Il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Roma, che offre un diploma accademico di I livello, non ha invece il riconoscimento da parte del MUR ma da parte del MiC e, quindi, il suo diploma è equipollente a una laurea Il decreto di riconoscimento è il n. 378 del 24/04/2019. Il CSC non fa parte del comparto AFAM e infatti anche sul sito universitaly si trova nella sezione https://www.universitaly.it/titoli-equipollenti e non è riportato tra gli istituti pubblici nella sezione AFAM del MUR. 

Scuola di Teatro, ph Holger Lazzaro
Scuola di Teatro, ph Holger Lazzaro

Le Scuole storiche non riconosciute AFAM 

Esiste poi una fitta rete di scuole di recitazione non accreditate AFAM, che tuttavia vantano un prestigio consolidato e un’offerta didattica spesso di alto profilo. Queste scuole rilasciano attestati privati o qualifiche regionali, ma non conferiscono titoli accademici con valore legale. Tra le più note: 

  • Accademia dei Filodrammatici – Milano  
  • Civica Accademia Nico Pepe – Udine  
  • Scuola del Piccolo Teatro “Luca Ronconi” – Milano  
  • Scuola “Mariangela Melato” – Genova  
  • Scuola del Teatro Biondo – Palermo  
  • Scuola del Teatro Stabile di Torino – Torino  
  • Scuola Galante Garrone – Bologna  
  • Scuola Gian Maria Volonté – Roma  
  • Factory – Teatro Bellini – Napoli  

Molte di queste realtà sono collegate a Teatri Nazionali o Regionali e offrono agli allievi occasioni di palcoscenico, produzioni, laboratori e incontri con registi e attori di rilievo. La loro proposta formativa è spesso molto valida sul piano artistico, ma è bene sottolineare che il titolo ottenuto non è una laurea, né è spendibile nei circuiti accademici nazionali o internazionali.  

Una mappatura tra le accademie e le scuole di recitazione italiane per fare chiarezza non stilare una classifica h3 

L’obiettivo di questo articolo non è stilare una classifica o formulare giudizi qualitativi, bensì offrire una mappa trasparente e verificabile del sistema formativo italiano nel campo delle arti performative. Saper distinguere tra valore legale del titolo e valore artistico della scuola è essenziale per chi intende intraprendere un percorso professionale nella recitazione o nelle arti sceniche. 

Intervista a Silvia Marcotullio e Sebastiano Valentini dell’Accademia Internazionale di Teatro 

Quali sono le modalità per accedere ad accademie e scuole di recitazione? 
L’accesso alle accademie e alle scuole di recitazione, pubbliche e private, avviene generalmente tramite audizioni o concorsi di ammissione, che variano per struttura e rigore a seconda dell’istituzione. 
Le accademie riconosciute dal MUR o dal MIC, ovvero le Istituzioni AFAM o il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, prevedono prove selettive articolate. Generalmente, comunque, tutte le scuole ed accademie che associano un valore importante a questa fase iniziale del percorso, cercano di strutturare un provino o un esame di selezione che permetta di valutare al meglio le capacità del candidato sotto più punti di vista. 
Un elemento importante da sottolineare è che non esiste un percorso univoco per diventare attori: ogni scuola o accademia segue e propone la propria visione pedagogica e artistica diversa. La scelta andrebbe dunque calibrata sia sulla validità dell’istituzione, ma anche sulla coerenza tra la propria sensibilità e l’approccio didattico proposto. 

Una domanda che potrebbe suonare provocatoria: quali sono le reali possibilità lavorative per i diplomati, tenendo anche conto della situazione attuale dello spettacolo dal vivo e del cinema in Italia? 
Domanda tutt’altro che provocatoria: è una questione cui chiunque operi nella formazione artistica dovrebbe rispondere con onestà. Il mercato del lavoro per attori e attrici in Italia è strutturalmente fragile, con dinamiche profondamente influenzate da fattori esterni: investimenti pubblici, politiche culturali, stato dell’industria audiovisiva, sostenibilità economica dei teatri e – non da ultimo – la capacità di innovare linguaggi e modalità di produzione. 
Detto questo, è altrettanto vero che chi consegue un diploma in un’accademia ben strutturata acquisisce una formazione completa, interdisciplinare e metodologicamente solida, che consente di affrontare molteplici ambiti del mondo dello spettacolo. Non solo palcoscenico e set, ma anche doppiaggio, scrittura scenica, pedagogia teatrale, regia, media digitali, performance contemporanea, teatro sociale, progettazione culturale e organizzazione. 

In base alla vostra esperienza quali sono gli sbocchi per chi esce dall’Accademia? 
In oltre quarant’anni di formazione abbiamo avuto il privilegio di formare attrici e attori attivi in ambito teatrale, televisivo e cinematografico, ma anche professionisti che hanno trovato la propria voce come registi, drammaturghi, tecnici, operatori culturali, educatori e formatori. 
L’Accademia, in questo senso, non è solo un luogo di apprendimento tecnico, ma una vera e propria “palestra formativa”, dove lo studente ha modo di esplorare tutti i ruoli e i processi che concorrono alla creazione scenica e, come detto di apprendere una metodologia di lavoro applicabile poi a contesti artistici diversi, inclusi quelli più trasversali e “non canonici” come il teatro in ambito sociale, educativo o terapeutico. 

Quanto conta l’intraprendenza personale? 
Moltissimo, oltre alla preparazione si deve affiancare una grande dose di determinazione, per non lasciarsi, diciamo, scoraggiare dal contesto in cui si opera che spesso richiede autonomia, inventiva e spirito di adattamento. Non a caso, molti dei nostri ex allievi hanno dato vita a compagnie indipendenti, nate proprio durante il triennio accademico, che oggi si affermano nel panorama teatrale romano e nazionale. In questo senso, l’accademia diventa anche uno spazio di coesione e progettazione collettiva dove, attraverso lo studio delle varie discipline specifiche, imparare a scrivere bandi, gestire produzioni, cercare fondi e costruire concretamente il proprio futuro professionale.  

Ci potete spiegare cosa si intende per Terza Missione? 
Si tratta di un aspetto fondamentale, soprattutto nelle accademie riconosciute dal MUR come Istituzioni AFAM, dal momento che la Terza Missione è il collegamento tra formazione e professione che si concretizza in spettacoli aperti al pubblico, collaborazioni con registi affermati, tournée, festival e scambi con realtà internazionali. Queste esperienze non garantiscono “occupazione immediata”, ma forniscono reti relazionali, strumenti pratici e consapevolezza artistica, che oggi sono forse la vera moneta spendibile in un settore in evoluzione. 

Un diploma accademico AFAM fornisce garanzie ulteriori? 
Decisamente sì. In un settore per sua natura abbastanza precario, conseguire un diploma accademico AFAM, equipollente a una laurea triennale o magistrale, apre le porte anche al mondo della docenza nei diversi livelli del sistema scolastico, dalle scuole primarie fino alle accademie stesse. Quindi, per quanto il lavoro non possa mai essere assicurato, la qualità del percorso formativo e le opportunità che si incontrano durante lo stesso possono fare un’enorme differenza nella capacità di costruire un’identità artistica solida, autonoma e spendibile nel mercato del lavoro. 

Laura Bevione 

L’articolo "Accademie e scuole di recitazione in Italia. La guida per orientarsi tra le diverse realtà " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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