“Abbiamo ritrovato la mucca Minerva, l’ha individuata il pet detective dopo due mesi di latitanza. Per tre volte è scampata alla morte, ora è con la sua amica Miranda”: la storia dell’animale fuggito da un macello

  • Postato il 23 novembre 2025
  • Animal House
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Avevo promesso a Minerva che le avrei salvato la vita e ho mantenuto la promessa. In realtà, l’abbiamo salvata tre volte: la prima da morte certa nel macello, la seconda dal rischio di essere abbattuta con una fucilata, la terza dal pericolo di morire per strada“. È un racconto di ostinata tenacia e compassione quello di Michela Vittoria Brambilla, presidente della LEIDAA (Lega italiana difesa animali e ambiente), che ha concluso con successo la “latitanza” della mucca Minerva, l’animale da macello fuggito in Brianza e rimasto in libertà per settimane. Minerva è stata recuperata venerdì e trasferita al centro di recupero “Stella del Nord” di Calolziocorte (Lecco), dove vivrà serena fino alla fine dei suoi giorni.

La fuga di Minerva, un esemplare della razza Limousine (nota per la sua notevole massa muscolare e la destinazione a carne), era iniziata già nella prima settimana di settembre, e non a metà ottobre come inizialmente si pensava. Un’evasione eccezionale, considerando che i bovini non sono noti per la loro agilità. L’animale era riuscito a sfuggire alla macellazione, probabilmente percependo il pericolo dai “lamenti, dalla tensione e dall’odore di sangue che si diffonde nell’aria” nell’area di abbattimento. Per settimane, Minerva ha vissuto in autonomia nelle zone boschive al confine tra Lecco e Monza.

Il rischio per Minerva non era solo quello di essere recuperata per il macello, ma di soccombere agli innumerevoli pericoli che la sua libertà le presentava. Poteva imbattersi in predatori (la presenza di lupi era stata segnalata nelle zone limitrofe), o morire per collisione accidentale con un veicolo, dato che il territorio, seppur verde, è attraversato da molte strade. Inoltre, la pressione dei sindaci locali, preoccupati per l’incolumità della popolazione, aveva portato a continue richieste di intervento per togliere l’animale dalla circolazione. Per rintracciarla, la LEIDAA si è affidata al “pet detective”, Said Beid, che ha utilizzato droni e fototrappole. Le stesse fototrappole hanno immortalato più volte uomini armati di fucile attraversare le zone, aumentando il timore che potesse essere abbattuta da un bracconiere.

Le operazioni di recupero sono state lunghe, ma Brambilla aveva dato una direttiva precisa: non usare forme di cattura potenzialmente pericolose come la telenarcosi (anestesia a distanza), che in alcuni casi si è rivelata letale. Si è atteso il momento giusto per avvicinarla e prelevarla senza danni. A sorpresa, Minerva non è arrivata al centro da sola: durante la “latitanza” aveva stretto amicizia con un’altra giovane mucca, Miranda, incontrata in una proprietà agricola. Vista l’intesa, Brambilla ha deciso di riscattare anche la seconda. “Non potevo certo dividerle e così abbiamo regalato una vita meravigliosa a tutte e due“, ha spiegato. Minerva è stata visitata e, sebbene fosse “stressata e terrorizzata”, il veterinario l’ha trovata in discrete condizioni di salute. E al centro di recupero ha ricevuto la prima vera carezza della sua vita.

La storia di Minerva è immediatamente diventata l’eroina degli animalisti. Per Michela Vittoria Brambilla, la sua fuga è un simbolo potente: “Con la sua disperata fuga per la libertà, la nostra Minerva è diventata il simbolo della lotta che i 2,7 milioni di bovini uccisi ogni anno in Italia vorrebbero combattere per la propria vita, contro la barbarie degli allevamenti intensivi. La loro battaglia è la mia battaglia”, ha concluso, annunciando che Minerva diventerà la testimonial di questa lotta.

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