“Abbiamo ancora la chat del Grande Fratello, ci sono tutti tranne Daria Bignardi: dicevano che aveva un debole per me”: parla Lorenzo Battistello
- Postato il 20 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Mi sembra di guardare un’altra epoca. È passato un quarto di secolo, ma sembra un’eternità”. C’è tutta la nostalgia per un mondo che non esiste più – senza smartphone, senza social network, con le foto scattate con le Kodak usa e getta – nelle parole di Lorenzo Battistello, il cuoco veneto che 25 anni fa, insieme ad altri nove sconosciuti, varcò la porta rossa della prima, leggendaria edizione del “Grande Fratello“. In una lunga intervista al podcast “One More Time” di Luca Casadei, Battistello ripercorre un’esperienza che fu un vero e proprio spartiacque culturale, un “frullatore” che trasformò lui e i suoi coinquilini nelle persone più famose d’Italia, con una finale da 16 milioni di spettatori, la prima a battere Sanremo.
I ricordi della Casa sono un mix di goliardia e autenticità. Dal provino, in cui puntò tutto sull’orgoglio veneto per smontare lo stereotipo del “polentone”, agli scherzi di Salvo Veneziano (“una volta mise un bicchiere d’acqua con lo scotch sul tavolo… mi si rovesciò addosso”), fino alle sue imitazioni di Maria Antonietta Tilloca. Ma il ricordo più intenso e doloroso è legato a Pietro Taricone, scomparso tragicamente nel 2010. Un’amicizia che Lorenzo sente di non aver coltivato abbastanza. “Un amico mi ha ricordato, quando ho fatto un post per i 25 anni, una frase che Pietro disse dopo la mia uscita: ‘Mi manca Lorenzo'”, racconta. “Probabilmente vedeva in me l’altro cervo del branco con cui scornarsi, ma con profondo rispetto. Non mi aspettavo da lui questo sentimento forte e ho il rammarico di non aver coltivato questa relazione. Mi resta il desiderio di potergli mandare un abbraccio, ovunque si trovi adesso”.
Battistello offre anche una lucida analisi di ciò che accadde dopo: “Nessuno sapeva gestire la nostra popolarità”, spiega. “Non esistevano strategie di marketing adatte. A pensarci bene, Pietro sarebbe stato perfetto come testimonial per una palestra, Marina per la lingerie, io per il food… e invece nessuno ci propose nulla. Ci mandavano a fare serate in discoteca, ma mancava un percorso strutturato”. E qui emerge un altro, grande rimpianto, questa volta professionale: “Sono stato ‘il cuoco del Grande Fratello’ quando i programmi di cucina non esistevano ancora. Oggi i cuochi sono delle rockstar: se le tempistiche fossero state diverse, magari avrei avuto un altro percorso”. Ma la accetta con filosofia, citando Seneca: “La fortuna è quando il talento incontra l’occasione. Allora non era il momento e va bene così”.
Oggi Lorenzo vive a Barcellona, dove si è trasferito nel 2010. Ha aperto e gestito ristoranti, ma un tumore al rene nel 2018 e poi la pandemia lo hanno portato a “riflettere” e a cambiare ritmo. Ora fa consulenze per marchi italiani che vogliono crescere in Spagna. I legami con i “ragazzi” della Casa, però, non si sono mai spezzati: “Sì, nel 2020 abbiamo creato una chat WhatsApp che oggi è ancora attiva. Dentro ci siamo tutti, compresi gli autori, Marco Liorni, la nostra addetta stampa di allora, la segretaria e perfino la fotografa”. L’unica a non essere in quel gruppo è Daria Bignardi: “Sì, lei non è nella chat ma abbiamo sempre avuto un bel rapporto: ogni tanto ci scriviamo un messaggio, magari per complimentarci dei risultati raggiunti o per scambiarci gli auguri. Ricordo che a “Mai dire Grande Fratello” a quei tempi c’era Paola Cortellesi che la imitava. Quando andai in studio, ospite della Gialappa’s, partecipai a una gag in cui la “finta Daria” mi inseguiva e io scappavo. Perché sostenevano che Bignardi avesse un debole per me e arrossisse quando si rivolgeva a me. Ovviamente a “Mai dire Grande Fratello” si scherzava. Marco Santin mi disse che prima di prender di mira Sergio, ribattezzato “ottusangolo”, provarono a trasformare me in una macchietta, ma poi lasciarono perdere. Venivo percepito come il veneto lavoratore, pulito e perfino inattaccabile dagli haters. Infatti non ho mai ricevuto un commento d’odio”.
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