A Trieste la mostra sul rapporto tra natura ed essere umano, con i grandi nome dell’arte contemporanea
- Postato il 15 aprile 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Invita a riflettere sulla relazione tra essere umano e natura attraverso il filtro dell’arte la mostra collettiva Naturae. Ambienti di arte contemporanea, presentata al Museo storico e Parco del Castello di Miramare di Trieste fino al 9 novembre 2025. Un’esposizione che, a cura di Melania Rossi, è occasione di contemplazione e introspezione, strumento di riscoperta del mondo naturale e le sue meraviglie.

A Trieste la mostra “Naturae. Ambienti di arte contemporanea”
“Il progetto espositivo affronta la complessità della natura e dell’uomo che la indaga, la presenza umana nel paesaggio, la relazione con il corpo, con il tempo, con la bellezza delle forme naturali e con le leggi fisiche. Nel percorso di mostra la natura si manifesta come arte, mentre l’arte assume il ruolo di elemento naturale in un costante gioco di sguardi e prospettive. Spaziando tra installazioni scultoree e video, pittura, disegno, fotografia, la mostra segue una drammaturgia che invita a entrare negli universi creativi dei singoli artisti, veri e propri horti conclusi che creano un viaggio esplorativo e poetico imperniato sul rapporto con la natura esterna e con la propria”, spiegano dall’istituzione triestina.






“Naturae. Ambienti di arte contemporanea”: le opere in mostra
Sono oltre 50 le opere presentate da diciotto artisti contemporanei, appartenenti a diverse generazioni e provenienze geografiche. Così, tra le scuderie e il parco del castello è possibile incontrare, attraverso 12 sezioni tematiche, lavori di Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 – Bad König, 2024), Hermann Nitsch (Vienna 1938 – Mistelbach 2022), Marina Abramovic (Belgrado, 1946), Mimmo Paladino (Paduli, 1948), Pietro Ruffo (Roma, 1978), José Angelino (Ragusa, 1977), Serse Roma (San Polo di Piave, 1952), Marta Roberti (Brescia, 1977), Simone Berti (Adria sul Po, 1966), Gianni Caravaggio (Rocca S. Giovanni, 1968), Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964), Christiane Löhr (Wiesbaden, Germania, 1965), Jan Fabre (Anversa, 1958), Sophie Ko (Tbilisi, 1981), Luca Trevisani (Verona, 1979), Macoto Murayama (Kanagawa, 1984), Liu Bolin (Cina, 1973) e Bianco–Valente.
Il nuovo percorso con opere di Davide Rivalta e Mario Schifano
E da mercoledì 16 aprile 2025, si inseriscono nel percorso di mostra due nuove opere di Davide Rivalta (Bologna, 1974) e Mario Schifano (Homs, Libia, 1934 – Roma, 1998), aprendo a ulteriori riflessioni sul tema. Infatti, il rapporto diSchifano con la natura è una costante di tutta la sua produzione, nonostante non venga mai esplicitata, mentre l’intervento di Rivalta, collocato negli spazi esterni del Castello di Miramare, dialoga direttamente con il paesaggio del parco. Inoltre, l’inaugurazione delle nuove opere è anche l’occasione per presentare la croce lignea e i ruderi della Cappella di San Canciano dopo un accurato restauro.
Redazione
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