A Sestri Levante in corso di restauro il cippo romano trovato da due escursionisti: sarà esposto al Musel
- Postato il 19 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Sestri Levante. Lo scorso giovedì 6 febbraio sono partiti i lavori di restauro per il cippo rinvenuto nell’aprile 2024 sulla sommità del Monte Ramaceto, a pochi metri dell’Alta Via dei Monti Liguri, in prossimità del confine tra i comuni di Orero e San Colombano Certenoli.
Si tratta di un reperto importantissimo per il territorio e non solo, poiché è identificabile come una rarissima tipologia di testimonianza epigrafica, che in piena Età Romana, quasi 2000 anni fa, segnava il confine tra un latifondo di proprietà diretta dell’imperatore romano e i terreni di altri, forse del municipio della città di Genua (attuale Genova); si tratta di una scoperta del tutto eccezionale e di importanza a livello nazionale.
È la seconda attestazione nota in tutto il territorio italiano di tale tipologia di cippi, con iscrizioni sulle due “facciate” riferibili all’età imperiale romana (II secolo d. C.); anche il primo era stato rinvenuto sul Monte Ramaceto nell’ottobre 2015. Così ora, a quasi dieci anni dal recupero del primo cippo confinario, già allestito al MuSel – Museo Archeologico e della città di di Sestri Levante, proprio al MuSel, i restauratori del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le provincia di La Spezia, hanno avviato i lavori per il necessario intervento di raffinata pulizia, che permetterà di approfondire lo studio della grafica e l’accertamento di eventuali forme di scalpellatura.
Al termine di questo intervento si potrà procedere con l’esposizione al pubblico.
L’assessore alla Cultura, Maura Caleffi, commenta: “Quando ho appreso del ritrovamento del cippo e della sua collocazione all’interno del Museo di Sestri Levante, ho provato una profonda emozione. Sapere che un reperto di tale rilevanza sarà accessibile alla nostra comunità è motivo di grande orgoglio. Non solo per il valore storico dell’oggetto in sé, ma soprattutto per ciò che rappresenta: un ponte tra passato e presente. Attraverso manufatti come questo, dai più semplici ai più preziosi, la storia continua a parlarci, restituendo voce anche a chi ne è stato protagonista, spesso nell’ombra delle pagine dei libri. A nome dell’Amministrazione, desidero esprimere un sincero ringraziamento a Marzia Dentone, conservatrice del MuSel, e alla soprintendente Cristina Bartolini, per il prezioso lavoro svolto nella tutela e valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale”.
Un ringraziamento particolare va ai due escursionisti, Roberto Boiardi e Giacomo Bracchi, i quali, avendo notato questa pietra incisa, hanno avuto la capacità di comprenderne il valore come fonte archeologica facendo fin da subito l’opportuna segnalazione alla Soprintendenza”, commenta la conservatrice del MuSel, Marzia Dentone.
La soprintendente Cristina Bartolini dichiara: “Ci stiamo avvicinando passo passo all’allestimento del cippo del Ramaceto nella sede dove potrà al meglio essere conservato e compreso. L’impegno non è stato di poco conto e si è sviluppato sulla scorta di una decisione non banale: spostare il reperto dalla sua sede originaria. Sicuramente avremmo preferito lasciarlo sul posto dove esplicava la sua funzione, quella di definire un confine, ma ha prevalso il timore per la sua conservazione. Ora il reperto è al sicuro e sottoposto a un intervento conservativo che permetterà di valorizzarlo nel migliore dei modi nella sede che riteniamo più idonea per la sua fruizione. In ragione di questa necessità di inquadramento storico che si è valutato che il luogo per la sua esposizione dovesse essere il Museo archeologico e della città di Sestri Levante”.