A San Casciano dei Bagni il Santuario ritrovato riscrive la storia: la scoperta dell’anno

  • Postato il 24 dicembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Nel cuore della Toscana, tra le colline della Val d’Orcia, San Casciano dei Bagni si conferma uno dei luoghi più sorprendenti dell’archeologia mediterranea. Il cosiddetto “Santuario ritrovato” del Bagno Grande continua a rivelare nuovi segreti.

I risultati della campagna di scavo 2025 stanno infatti cambiando radicalmente la lettura storica del sito, portando alla luce un complesso sacro e terapeutico di straordinaria importanza, capace di intrecciare religione, scienza e medicina in un unico spazio. Una scoperta che non solo anticipa di secoli le origini del santuario, ma lo consacra come uno dei centri di cura più avanzati dell’antichità.

La scoperta

Le ricerche più recenti hanno dimostrato che il Santuario del Bagno Grande in Toscana era attivo già alla fine del V secolo a.C., e non dal III secolo a.C. come ipotizzato in precedenza. Questo dato apre nuovi scenari sulla fase etrusca del sito e sul suo ruolo nella geografia sacra dell’Italia antica.

La presenza di reperti in bronzo legati al culto, come frammenti di candelabri rituali, indica una continuità d’uso e una centralità religiosa durata quasi un millennio, fino alla chiusura del santuario in età tardo-antica.

Le indagini strutturali hanno inoltre confermato l’esistenza di un grande recinto sacro di età etrusca, paragonabile per dimensioni al successivo tempio romano-imperiale.

In diverse aree sono emerse tracce di rituali di abbandono e trasformazione, con la dispersione intenzionale di terrecotte architettoniche e la riorganizzazione degli spazi sacri in momenti storici cruciali, come la fine del culto pagano nel V secolo d.C.

Il poliviscerale in terracotta

Se il bronzo aveva dominato le scoperte degli anni passati, la campagna 2025 ha riportato al centro dell’attenzione la terracotta. All’esterno del recinto più antico è stato individuato l’inizio di una favissa, un deposito votivo sacro utilizzato per seppellire le offerte non più esposte.

Da qui proviene una quantità straordinaria di ex voto anatomici: arti, teste, figure infantili e frammenti scultorei che testimoniano una devozione profondamente legata alla salute e alla guarigione.

Tra questi reperti spicca un oggetto unico nel panorama archeologico: un modello poliviscerale in terracotta che raffigura con impressionante precisione gli organi interni del corpo umano.

La resa dettagliata di elementi come polmoni, trachea e ghiandole suggerisce un’osservazione diretta dell’anatomia, ben oltre la semplice rappresentazione simbolica. Un livello di conoscenza che lascia intravedere pratiche mediche avanzate e un contesto di studio strutturato.

Una scuola medica etrusca

Alla luce di queste scoperte, il Santuario di San Casciano dei Bagni non può più essere interpretato solo come un luogo di culto legato alle acque termali. Gli studiosi ipotizzano oggi la presenza di una vera e propria scuola di medicina di età etrusca dove la cura del corpo si affiancava allo studio delle patologie e alla trasmissione del sapere.

In questo contesto, anche gli artigiani giocavano un ruolo fondamentale, traducendo in bronzo e terracotta le conoscenze dei guaritori.

San Casciano dei Bagni emerge così come un unicum: un santuario dove sacro e scienza convivevano, facendo del Bagno Grande un autentico laboratorio di conoscenza nel mondo antico e una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni.

Nuova scoperta al Santuario del Bagno Grande in Toscana
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Paesaggio panoramico della Toscana, San Casciano dei Bagni
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