A New York vince Mamdani, qui Prodi vuole convergenza al centro: vince chi propone soluzioni ai problemi
- Postato il 5 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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New York sceglie un sindaco musulmano, con un programma di proposte “sociali”, con un forte afflusso alle urne. L’elettorato che non vedeva differenze tra democratici e repubblicani (Trump ha sostenuto il democratico Cuomo) ha scelto una proposta alternativa, tornando a votare.
In Italia c’è chi propone, come Prodi, una convergenza al “centro” per battere la destra al potere. Il centro vince se lo status quo soddisfa gran parte dell’elettorato, oppure se chi non ha una posizione sociale di “centro”, non trovando offerta politica adeguata, non vota. Trump ha vinto le elezioni promettendo il ritorno delle produzioni in Usa, dopo una politica di delocalizzazione che ha impoverito la classe operaia; le sue proposte non sono di centro, sono estreme. In Italia ha vinto le elezioni l’unico partito che non ha aderito al governo Draghi. Per poi tradire i propri programmi elettorali con una conversione al “centro”. La speranza che cambi qualcosa si affievolisce. La vicenda Cuffaro ci mostra che non siamo ancora fuori da Mani Pulite. Molti di quelli che non votano hanno ben altri problemi e non trovano proposte per affrontarli.
Il programma di Zohran Mamdani, che promette la gratuità di moltissimi servizi sociali, potrebbe essere definito come populista, come quello dei primi 5S. Dove si trovano i soldi per fare tutto questo? L’ho pensato anche io. Poi ci penso meglio. Con la prima Von Der Leyen l’Unione Europea aveva stanziato fondi notevolissimi per la transizione ecologica e per alleviare le ripercussioni della pandemia. La seconda Von Der Leyen recede da questi propositi e imbocca la strada del riarmo, sostenuto con fondi pubblici. Il superbonus viene definito uno spreco immane, come il reddito di cittadinanza, ma la stessa obiezione non viene sollevata per la spesa pubblica destinata alle armi. Il bonus edilizio ha contribuito alla riconversione di molte abitazioni, rese più sostenibili. Il reddito di cittadinanza ha sostenuto la porzione meno abbiente della popolazione. Ci sono state truffe e sprechi, ma questo dovrebbe spingere i politici a realizzare meglio le proposte sensate, non a cancellarle per perseguire politiche belliche. Non riusciamo a stabilire un salario minimo, i giovani con alta formazione fuggono dall’Italia, chi non se ne va non vota, non trovando proposte politiche in sintonia con i propri bisogni.
Succedeva anche in Usa. La vittoria di Mamdani è un segnale che, se si propongono soluzioni a problemi, la democrazia funziona: se la maggioranza della popolazione ha seri problemi socio-economici, vota per chi propone di risolverli. Che sia di destra (Trump) o di sinistra (Mamdani).
Mi chiedo: ma davvero la maggioranza della popolazione italiana ritiene che sia prioritario armarci con investimenti stratosferici per difenderci dall’invasore russo? Il dg di Leonardo, prima ministro della transizione ecologica, in tv ha detto che se la casa brucia (le hanno dato fuoco i russi) non possiamo pensare a mandare i figli a scuola o a mangiare adeguatamente. Quasi che l’Italia fosse Gaza. Pare che il pericolo di un’aggressione russa all’Italia sia molto più concreto degli effetti disastrosi del cambio climatico, della crisi sanitaria, dell’impoverimento dilagante.
Gli italiani sono d’accordo nel dirottare così tanti fondi pubblici verso la produzione di armi? Davvero ritengono uno spreco ogni misura che contrasti il disagio sociale e pensano invece che sia bene “investire” fondi pubblici per costruire armi? Davvero la maggioranza è d’accordo nel ritenere superflui il salario minimo e il reddito di cittadinanza, a fronte di milioni di cittadini italiani in povertà e alla fuga dei giovani dal nostro paese? Il “centro” auspicato da Prodi sta proponendo ricette per affrontare questi problemi, visto che ritiene sensato il ritorno al nucleare?
Le vittorie delle destre estreme, e ora quella di Mamdani, mostrano come il centro moderato non abbia molta presa sull’elettorato. A mali estremi… estremi rimedi: gli elettori votano proposte estreme e queste, di solito, vengono da destra. Proposte alternative, con altre connotazioni, dal primo M5S a Mamdani, hanno buone probabilità di vittoria elettorale. Le Nazioni Unite avvertono che ci avviciniamo ai 2.5 gradi in più delle temperature globali e che non stiamo facendo abbastanza. Siamo sicuri che clima, povertà, disparità di distribuzione della ricchezza, non interessino a una parte significativa di chi non vota?
La destra ha riconosciuto qualcuno di questi problemi, ma li sta disattendendo. I populisti propongono di risolvere problemi reali senza pensare alla copertura economica delle soluzioni, vero. Però è chiarissimo che i soldi, se si vuole, si trovano. Solo che stiamo decidendo di “investirli” in armi. Siamo sicuri che la maggioranza degli elettori approvi scelte di questo tipo? Possibile che i Padroni della Guerra, per dirla alla Bob Dylan, siano davvero così convincenti? La mobilitazione per Gaza mostra che sono moltissimi gli italiani che non pensano che le armi siano la soluzione.
La proposta centrista e moderata di Prodi gode di molta visibilità mediatica. Probabilmente perché non cambierebbe lo stato delle cose. Prodi fu per molto tempo responsabile dell’industria statale, con una gestione fallimentare. Cosa propose per sanare la cattiva gestione? Le privatizzazioni. Con esiti ben noti. E ancora gli si dà retta. Questa ossessione per il centro moderato viene percepita con fastidio da chi si trova a margine, e oramai sono davvero in tanti.
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