A Mondovì si possono ascoltare storie incredibili
- Postato il 30 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Non serve essere Stoccolma per diventare famosi per il Nobel e nemmeno Milano con l’ “Ambrogino doro”. Nella piccola Mondovì, quella che amo definire la città più bella d’Italia, nei giorni scorsi grazie al premio “Res Publica” sono arrivati Rana Salman e Eszter Koranyi dalla Palestina e da Israele, la suora filippina Aabby Avelino coordinatrice internazionale dell’Associazione-rete “Talitha Kum” e il performer sudafricano Trésor Riziki (Sud Africa).
Il mondo per un giorno ha incontrato questa cittadina che è un “distretto culturale” e un presidio significativo grazie all’incessante lavoro dell’amministrazione comunale ma anche grazie a persone come Antonio Maria Costa, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Maura Leonti e a tanti cittadini che scelgono di dare il loro contributo alla città. E’ qui che trovi chi gioca con le bocce quadre; un festival letterario dal titolo “Funamboli” che porta autori nei luoghi più insoliti; le mongolfiere; un editore che ha restaurato un palazzo (Fauzone) che apre alla città; un museo dedicato alla ceramica e chi più ne ha più ne metta.
Ma ciò che non può lasciarci indifferenti è che in un sabato d’ottobre, i monregalesi hanno potuto ascoltare, al premio “Res Publica”, storie incredibili.
Eszter Koranyi ebrea, nata in Ungheria, vive in Israele accanto a Rana Salman, palestinese, originaria di Betlemme. Loro sono le co-direttrici di “Combatants for Peace”. Quando è scoppiato il conflitto tra i loro popoli non erano ancora neanche nate ma nel 2006 nel momento in cui alcuni israeliani e palestinesi, nemici da sempre, hanno deposto le armi hanno dato vita a uno dei pochi movimenti fondato da ex combattenti.
Tresor è un cantante, compositore, produttore musicale, imprenditore e filantropo di origine congolese: quando i suoi genitori sono morti a causa di una malattia ha deciso di perseguire il suo sogno musicale. Dopo mesi di viaggio, si è stabilito a Durban, in Sudafrica , dove ha lavorato come guardia di auto di giorno e come guardia di sicurezza di notte per sbarcare il lunario. In quel periodo, ha iniziato a farsi strada nella scena locale di Durban, esibendosi come musicista di sessione con vari musicisti. E poi c’è quella piccola donna che arriva dalle filippine che lotta contro la tratta di esseri umani e sfruttamento.
Che senso ha raccontare di quanto avvenuto a Mondovì? Il bene non fa notizia lo sappiamo ma immaginate se ogni città d’Italia si impegnasse a far conoscere i miracoli che avvengono in ogni Paese.
Resto convinto di quanto affermava Fëdor Dostoevskij “Solo la bellezza salverà il mondo”.
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