A Matera incontro con Melissa Panarello

  • Postato il 24 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
A Matera incontro con Melissa Panarello

La scrittrice Melissa Panarello ospite di un incontro a Matera spiega come il successo insegna a superare anche la paura della povertà. Vent’anni fa il boom, oggi è agente letteraria e autrice di un libro candidato allo Strega


Superare i limiti e le regole, arrivando dove gli altri non hanno il coraggio di salire e controllare le emozioni. Tutte. Una sfida con sé stessi che, a volte, si può trasformare in un salto nel vuoto. Lo sa bene Melissa Panarello, che come Melissa P. più di 20 anni fa, ancora minorenne, divenne il caso letterario e scandaloso del momento con il suo romanzo d’esordio , “100 colpi di spazzola”. Oggi di quella esperienza parla come di un’epoca che non esiste più, forte di molti altri romanzi scritti, alcuni per bambini, e del suo lavoro di agente letteraria con la sua Pal (Piccola agenzia letteraria, nata nel frattempo, ndr.).

MELISSA PANARELLO DAI CENTO COLPI DI SPAZZOLA ALL’OGGI

Quale linea rossa unisce quel successo e l’educazione finanziaria degli italiani, è presto detto: sesso e soldi sono due tabù da superare e quando uno dei due, in questo caso il secondo, improvvisamente scompare è il momento di fare i conti con le proprie paure e rieducarsi attraverso regole chiare e invalicabili.

IL NUOVO ROMANZO CANDIDATO AL PREMIO STREGA

Il romanzo “Storia dei miei soldi” (Bompiani) per Melissa, diventa così lo strumento grazie al quale raccontare la vita difficile di Clara T., la donna che ha interpretato una scrittrice famosa nel film tratto da uno dei suoi romanzi di successo e che si ritrova a fare i conti con la fame, la povertà e la paura di ammettere il suo stato di bisogno. Il libro, candidato al Premio Strega, è diventato perimetro attorno al quale si è svolto un incontro a Matera, qualche giorno fa, “Rituali di benessere finanziario” promosso da “Rame”, piattaforma di educazione e coaching finanziario, in collaborazione con Alleanza Assicurazioni, Adecco e Casa Netural.

MELISSA PANARELLO A MATERA, UN RACCONTO SINCERO E DIRETTO

Una occasione nella quale anche grazie a un quaderno con le “istruzioni per l’uso” di chi vuol riprendere il controllo delle proprie finanze, Melissa si è raccontata in modo sincero e diretto. In tutto sono 12 i passaggi contenuti nelle pagine in cui il percorso diventa innanzitutto emotivo e poi economico. Senza finzioni, i conti si fanno prima di tutto con sé stessi e poi con il contenitore dei propri obiettivi: il conto in banca. È Melissa a raccontare come superare i falsi pudori diventando consapevoli e coraggiose.

In un’epoca storica diversa lei ha affrontato un tabù che è diventato un caso letterario di successo. Oggi ne affronta un altro. Dal sesso al denaro, in che maniera è cambiato il suo approccio con temi così importanti e come è cambiato il Paese nel frattempo?


«In questi anni ho fatto tanto altro. I veri tabù sono proprio questi: due temi che riguardano il corpo e la materia. Affrontando tanto il sesso quanto il denaro sono andata incontro alle mie paure primordiali, quelle del confine creato dal corpo e dai soldi, un aspetto che provoca angoscia esistenziale, ecco perché sono andata verso quei temi per affrontare questa paura. Intanto il mondo è molto cambiato. Oggi è tabù dire di non fare sesso, invece di soldi per molto tempo in particolare per le donne si è parlato poco: creano vergogna e ti fanno sentire molto vulnerabile e nessun vuole sentirsi così, tutti vogliamo sentirci forti, vincenti. La vera sfida, invece, è dire: sono povero, non ho abbastanza denaro in banca, sono in difficoltà».

Il rapporto con i soldi soprattutto tra i giovani è uno dei temi forti di questi tempi. Quale crede sia il grimaldello per superare questo rapporto difficile?

«Credo che tutto ciò che fanno, dicono e pensano i giovani sia frutto dell’educazione ricevuta, di quello che vedono. Se osservano i loro genitori che per tutta la loro vita si sono dati da fare, lasciandoli nelle mani di baby sitter o nonni, interessati all’acquisizione di oggetti e denaro, saranno portati a pensare che quelle sono le cose importanti. Tutto dipende dal tipo di educazione ricevuta in famiglia, pur tenendo in considerazione che la società ha moltissime responsabilità; parliamo però di famiglie, di un temperamento che viene creato da quel contesto».

Melissa Panarello lei, da giovanissima, ha vissuto l’incredibile successo del romanzo “100 colpi di spazzola”. Qual è stata la lezione che ha tratto da quel momento?

«Non mi ha schiacciato come avrebbe potuto fare, per due ragioni: ero molto giovane e in qualche modo sono riuscita a evolvermi; in secondo luogo mi ha dato un senso di libertà che altrimenti non avrei avuto. Il successo immediato mi rende molto libera oggi di fare quello che voglio. Non devo inseguire qualcosa o ottenere riconoscimenti perché li ho già avuti. Faccio quello che mi pare, quando mi pare senza ansia del successo a tutti i costi».

Cosa è accaduto dopo quella esperienza?


«Ho scritto molti altri libri e cinque anni fa ho aperto la mia agenzia letteraria con la quale cerco di riprendere il mo passato. Nel corso del tempo sono stata poco aiutata e me la sono dovuta vedere da sola. Ecco perché oggi mi occupo di esordienti a cui può servire una figura che abbia esperienza».

In Italia, però, si scrive molto e si legge poco. Lei come valuta questo fenomeno, secondo lei è momentaneo?

«Non lo è, va avanti da tempo per ragioni ovvie come l’avvento dei social. Inoltre c’è un fattore molto antico, come sosteneva Giangiacomo Feltrinelli: ci sono pochi soldi e poco tempo per leggere. Se stai tutto il giorno in fabbrica per fare pochi soldi, non te ne restano abbastanza per comprare libri, che costano, né il tempo per leggerli. I fattori sono molti e non credo che potrà andare meglio. Non credo che quello dello scrittore sia un lavoro destinato a morire. Con l’intelligenza artificiale, tutti i lavori artigianali, come la scrittura, possono emergere perché si noterà la differenza su ciò che è fittizio e ciò che è reale».

In una intervista lei ha detto che non avrebbe potuto ambientare il suo romanzo in una città diversa da Roma, dove tutti si sentono ricchi anche se non lo sono. È ancora convinta che solo la capitale possieda questa caratteristica?

«No, oggi accade anche in provincia dove si tende a far vedere anche ciò che non si ha anche a Roma questo aspetto è più evidente in particolare nel mondo del cinema. La protagonista del mio romanzo infatti è un’attrice e questa città è il cinema».

Melissa Panarello secondo lei Matera potrebbe essere protagonista di un suo romanzo o di uno degli scrittori esordienti che promuove?

«Lo spero. È una città in cui si potrebbero ambientare gialli, noir o bellissimi romanzi familiari».

Lei sta presentando una iniziativa di tipo finanziario: qualche consiglio che dà a chi vuole impegnarsi per avere una buona economia personale?

«Infrangere la paura che non ci permette di guardare le cose come stanno. A volte in passato non volevo guardare il conto corrente per paura di essere sotto. Ed è lì che dobbiamo agire, per capire come e cosa abbiamo speso. Con i soldi bisogna guardarsi allo specchio».

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