A Genova un minore su cinque è in condizioni di povertà: “A chiedere aiuto sono quasi sempre le donne”

  • Postato il 20 settembre 2024
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Genitore bambino generica

Genova. Un ligure su dieci è in una situazione di povertà assoluta, soltanto a Genova sono 30.000 su circa 560.000 abitanti, e sono sempre di più i minori in questa condizione. Il dato emerge dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas Diocesana di Genova, impegnata a fornire supporto non soltanto economico, ma anche sociale e lavorativo, alle persone e alle famiglie in difficoltà.

“La povertà è in aumento, e la media ligure è la stessa rispetto a quella nazionale – spiega Giulia Pongiglione, una dei referenti dell’Osservatorio – una persona su 10 è in condizione di povertà assoluta. Chi si trova in questa situazione non rientra nella casistica cui siamo abituati a pensare, come per esempio il clochard: ci sono tantissime famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e non possono permettersi spese fondamentali come curarsi e acquistare i libri di scuola per i figli. Non è un caso che si parli di democratizzazione della povertà”.

Nella stragrande maggioranza dei casi a chiedere aiuto e supporto sono le donne, che prendono in mano la situazione soprattutto per tutelare i figli: “La povertà minorile è cresciuta in modo esponenziale – conferma Pongiglione – Un minore su cinque a Genova è in queste condizioni, è un’esclusione sistemica e che in molti casi si eredita. Rispetto al Sud c’è un peggioramento delle condizioni di vita e un impoverimento progressivo delle generazioni. A Genova emerge inoltre un altro dato, ovvero che abbiamo una migrazione forte, ma stabile: tra le persone residenti stabilmente in città, una su 10 non ha origine italiana. La maggioranza delle famiglie che chiede aiuto sono straniere”.

I dati sono stati presentati nel corso di un evento in cui Coop Liguria ha consegnato 71.500 euro di contributi alle associazioni che lavorano sul territorio per la lotta alla povertà. La Caritas, dal canto suo, oltre alle canoniche attività (distribuzione di buoni pasto e pacchi spesa e la mensa) porta avanti una serie di iniziative attraverso i centri di ascolto disseminati sul territorio, dove nel 2023 sono transitate 4.100 persone, con un 40% di nuovi arrivi. La maggioranza sono donne immigrate con figli a carico: qui gli operatori accompagnano le persone verso l’autonomia, facilitando la parte burocratica e l’accesso ai servizi e progettando percorsi di reinserimento lavorativo.

Autore
Genova24

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