A Genova la nuova Palazzo Foundation vuole riaprire una villa rinascimentale con l’arte contemporanea

  • Postato il 17 aprile 2025
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  • Di Artribune
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Si chiama Palazzo Foundation e nel nome è implicita la missione che si prefigge. Promossa dal broker assicurativo Lockton P.L. Ferrari, la fondazione nasce infatti con l’obiettivo di recuperare e rilanciare sotto il profilo turistico e culturale Villa Pallavicino delle Peschiere, complesso monumentale rinascimentale tra i più importanti del patrimonio immobiliare genovese, sebbene “poco conosciuto e finora privatamente custodito”, spiega il presidente del nuovo ente senza scopo di lucro, Filippo Fabbri

La nuova Palazzo Foundation per Villa Pallavicino delle Peschiere

Nella Genova che si muove per far crescere il numero dei luoghi destinati alla cultura, aprendo alla città spazi storici in fase di riqualificazione (come Palazzo Raggio, acquistato dallo Stato per ospitare la Galleria Nazionale della Liguria), anche l’operazione della neonata fondazione promette di restituire al pubblico un polo di interesse per la comunità, i turisti, gli studiosi d’arte classica e contemporanea.
A Villa Pallavicino delle Peschiere, la compagnia assicurativa ha il suo quartier generale, e la Fondazione ne  preserverà il patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico,  al contempo “aprendo i cancelli al pubblico, creando delle iniziative virtuose di dialogo tra i cittadini, il mondo accademico e i settori del pubblico e del privato, per rilanciare il territorio con le sue opportunità”. 

Villa delle Peschiere, veduta generale del Salone d’Onore. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino
Villa delle Peschiere, veduta generale del Salone d’Onore. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino

La storia di Villa Pallavicino delle Peschiere

Nel 1844, Charles Dickens, che a Villa delle Peschiere alloggiava in affitto e qui completò il romanzo Le Campane, la descrisse come “uno dei più affascinanti e deliziosi scorci del mondo”. E già nel 1622 la villa compariva tra le immagini incise da Rubens nel volume Palazzi di Genova. Costruita sulla cima di un colle, nell’odierna zona Manin, Villa Pallavicino delle Peschiere era stata commissionata intorno alla metà del Cinquecento da Tobia Pallavicino, come residenza di piacere extraurbana. L’edificio fu costruito secondo secondi i canoni dell’architettura rinascimentale, su ispirazione delle ville romane, in particolare traendo spunto dalla Farnesina di Baldassarre Peruzzi, e con numerosi riferimenti ai canoni di Vitruvio e ai precetti di Sebastiano Serlio. All’interno la Villa conserva la decorazione cinquecentesca ad affresco del Bergamasco e della sua bottega, oltre a un intervento di Luca Cambiaso. Tutt’intorno, il giardino mantiene buona parte della sua originaria estensione, ma sono scomparse le peschiere che hanno ispirato il nome della Villa. 

Villa delle Peschiere, riquadro della volta del Salone d’Onore raffigurante Minerva indica a Ulisse dove nascondere il tesoro vinto nella gara del disco, G.B. Castello detto il Bergamasco, 1560 c.ca. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino
Villa delle Peschiere, riquadro della volta del Salone d’Onore raffigurante Minerva indica a Ulisse dove nascondere il tesoro vinto nella gara del disco, G.B. Castello detto il Bergamasco, 1560 c.ca. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino

Il restauro di Villa Pallavicino delle Peschiere

È invece sopravvissuta al tempo la Grotta Pallavicino, ninfeo artificiale frutto di grande ingegno, di cui si conserva l’impianto idraulico originale. Ogni superficie è riccamente decorata con conchiglie, coralli rossi e bianchi, marmi, vere stalattiti, gocce in maiolica, cristalli di quarzo, ardesia, malte colorate e stucchi. E la Fondazione ne curerà il restauro con l’obiettivo di renderla presto accessibile al pubblico, curando anche un ricco programma di appuntamenti, un progetto di studio e ricerca dedicato alla Villa e al Rinascimento in Liguria e coinvolgendo attori dell’arte contemporanea (artisti, gallerie, collezionisti, musei) per valorizzare il parco e le sale del palazzo. Tutto ciò in collaborazione con partner istituzionali e accademici, a partire dall’Università di Genova.

Villa delle Peschiere, volta con La clemenza di Alessandro Magno verso la madre di Dario, G.B. Castello detto il Bergamasco, 1560 c.ca. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino
Villa delle Peschiere, volta con La clemenza di Alessandro Magno verso la madre di Dario, G.B. Castello detto il Bergamasco, 1560 c.ca. Courtesy Palazzo Foundation, foto Monica Schettino

L’arte contemporanea a Villa Pallavicino delle Peschiere con Tomàs Saraceno

La prima collaborazione a concretizzarsi è quella con la galleria genovese Pinksummer Contemporary Art, grazie alla quale sono state installate nel parco della Villa tre opere di Tomás Saraceno, finora mai presentate in Italia, in arrivo dalla mostra Web(s) of Life tenutasi alla Serpentine Gallery di Londra nel 2023. Il tema è quello del rapporto tra l’essere umano e le altre specie animali che vivono in natura, e le opere – moduli abitativi costruiti componendo forme ispirate alle geometrie rinvenibili in natura, oltre al segnavento Weather Vane – resteranno allestite fino al 30 giugno 2025. 
Nel corso dell’anno Villa delle Peschiere ospiterà inoltre la prima mostra personale in Italia del pittore britannico James Hawke. Già in programma anche un ciclo di rappresentazioni dell’Opera Lirica in Villa, mentre ulteriori iniziative e aperture al pubblico saranno presentate progressivamente sul sito della Fondazione.

Redazione

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Artribune

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