A bordo della Flotilla anche un calabrese di Crosia L’appello per la liberazione

  • Postato il 9 ottobre 2025
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A bordo della Flotilla anche un calabrese di Crosia L’appello per la liberazione

Avviata una petizione online per chiedere la liberazione del calabrese Vincenzo Fullone: attivista originario di Crosia era sulla nave “Coscience” della Flotilla carica di aiuti umanitari. Appello della sindaca Aiello alla premier Meloni.


CROSIA – L’attivista italiano Vincenzo Fullone, originario di Crosia, è attualmente in stato di fermo presso il carcere Israeliano. È l’unica certezza da mercoledì scorso. A renderlo noto è la sindaca di Crosia Maria Teresa Aiello, che conferma l’arresto da parte dell’esercito israeliano, insieme a tutti i passeggeri della Freedom Flotilla, del cooperante crosiota che viaggiava sulla nave Coscience carica di aiuti umanitari, diretta verso la Striscia Gaza. La Prima cittadina di Crosia sta monitorando costantemente la situazione ed è in contatto continuo con il Reparto Unità di Crisi della Farnesina per gli aggiornamenti.

Vincenzo Fullone, conosciuto anche per essere stato, all’età di 15 anni, uno dei due protagonisti delle apparizioni mariane avvenute nel 1987 a Crosia, è da anni impegnato in progetti di cooperazione con la Palestina, Circa dieci anni fa aveva aperto un’agenzia di comunicazione a Gaza insieme ad altri due collaboratori, uccisi da Israele; lui è l’unico sopravvissuto e proprio per questo il fermo di Fullone sta suscitando maggiore preoccupazione. In queste ore, in coro di voci si sta alzando per chiederne l’immediata liberazione, insieme a quella dei compagni di missione. La stessa Aiello ha già inviato una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiedendo misure immediate per la tutela dei volontari italiani ed europei impegnati nella missione.

L’APPELLO DEL SINDACO DI CROSIA ALLA PREMIER MELONI PER LA LIBERAZIONE DEL CALABRESE CHE ERA A BORDO DELLA FLOTILLA

«La notizia ci ha colpiti profondamente .- scrive Maria Teresa Aiello nella missiva – La nostra preoccupazione va oltre ogni posizione politica: è una questione di umanità. Chiedo al Governo di attivarsi con urgenza per garantire l’incolumità di tutti coloro che si trovano a bordo delle imbarcazioni sequestrate».La Global Sumud Flottilla coinvolge rappresentanti di 44 Paesi e oltre cinquanta navi cariche di aiuti destinati alla popolazione palestinese, nel tentativo di rompere il blocco su Gaza. «Condivido pienamente lo spirito della missione – continua Aiello – che rappresenta un movimento civile e solidale di grande portata».

L’amministrazione comunale sta organizzando una mobilitazione, mentre la famiglia di Fullone e le organizzazioni che lo conoscono chiedono chiarezza sulle condizioni di detenzione e sul rispetto dei diritti umani per tutti i fermati. Il sito web di informazione “L’Eco dello Jonio” ha lanciato una petizione nazionale su Change.org per chiedere al presidente della Repubblica Mattarella e alla presidente del Consiglio Meloni di attivarsi immediatamente per la liberazione del cooperante calabrese e dei suoi compagni.

All’appello si è unita la deputata pentastellata Anna Laura Orrico: «Sono due giorni che non abbiamo notizie di Vincenzo Fullone, attivista calabrese imbarcatosi sulla nave che trasportava, insieme ai suoi compagni di viaggio, 18 tonnellate di aiuti umanitari destinati agli ospedali e alla popolazione palestinese». La Deputata calabrese si appella a Mattarella e alla Meloni affinché si ottenga la liberazione di Fullone insieme ai compagni di missione, tra cui medici e paramedici. «Le ragioni del diritto internazionale, dell’umanità e della pace – rimarca Orrico – devono prevalere sul genocidio in corso e sui venti di guerra su cui soffia il governo di Netanyauh. Il nostro Paese non può più rimanere a guardare».

SUI SOCIAL CIRCOLA IL MESSAGGIO DEL CALABRESE FULLONE DOPO IL SUO RAPIMENTO

Si dice pronta alla mobilitazione anche l’Unione Sindacale di Base Calabria: «Vincenzo è un compagno che tutti conosciamo, impegnato da sempre in prima persona nelle battaglie per la libertà e la giustizia del popolo palestinese. Fino a pochi giorni fa ha partecipato alle mobilitazioni di Cosenza al nostro fianco, con la generosità e la determinazione che lo contraddistinguono». USB si rivolge alle istituzioni comunali, regionali e nazionali, affinché si mobilitino per la sua liberazione, mentre cresce la preoccupazione per la sua incolumità. «Vincenzo aveva già operato a Gaza – concludono da USB – per questo è con ogni probabilità divenuto un bersaglio dell’esercito israeliano».

Anche Vittoria Baldino, deputata del Movimento Cinque Stelle, teme per la sua sorte e ricorda che egli ha vissuto una parte della sua vita in Palestina, dove ha visto morire uno dopo l’altro i suoi colleghi giornalisti e amici palestinesi, e dove aveva fondato un’agenzia di comunicazione a Gaza. Timori esternati pure da moltissime persone sui social, dove due giorni fa è circolato l’ultimo video messaggio di Fullone.

«Se state vedendo questo video è perché sono stato rapito, contro la mia volontà, in acque internazionali dall’esercito israeliano – annunciava l’attivista di Mirto Crosia – sono stato prelevato con la forza dalla nave Coscience. Vi chiedo di non fare pressione sul mio governo per il mio rilascio, ma di fare pressione affinché venga liberato il dottor Hussam Abu Safiya, preso in ostaggio il 27 dicembre del 2024». E concludeva: «Le nostre navi non portavano armi, ma coscienza, solidarietà e umanità. Ed è proprio questo che Israele teme di più».

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