A Bolzano un condominio prova a fermare la funivia per San Genesio ricorrendo al Tar

  • Postato il 10 agosto 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Questa volta nessuna opposizione da parte di una qualche associazione ambientalista. Il ricorso al Tar è proposto da un condominio, in rappresentanza di una ventina di famiglie, il Residence Gurhof realizzato dall’azienda Dalle Nogare Costruzioni, all’estremità nord-orientale di Bolzano. Al di là del torrente Talvera, ma, soprattutto, a brevissima distanza dalla stazione a valle della funivia Bolzano-San Genesio. Cioè l’impianto che, attraverso l’altipiano di Monzoccolo, ha assicurato il collegamento di circa 2,5 chilometri, con un dislivello di 760 metri, tra il capoluogo di provincia e il comune montano di San Genesio Atesino dal 1937 al novembre 2020. Cinque anni fa è stato chiuso in attesa della progettazione del nuovo impianto che ha recentemente concluso il suo iter autorizzativo. Prima con una delibera del Comune di Bolzano datata 19 marzo e poi, un mese dopo, con l’approvazione da parte della Giunta provinciale.

“L’iniziativa è di importanza rilevante anche per l’incremento dell’attrattività nei confronti di pendolari e turisti“, sottolinea l’assessore alla Mobilità Daniel Alfreider. “E, sia presso la stazione a valle che di quella a monte, creeremo piccoli centri di mobilità per collegare la funivia con i servizi bus e la mobilità ciclistica”. La pensa diversamente il condominio che chiede al Tribunale Amministrativo Regionale l’annullamento delle autorizzazioni delle quali sono state evidenziate alcune criticità anche in occasione delle rispettive approvazioni. In particolare il Consiglio comunale ha ribadito che la nuova costruzione non rispetta le distanze minime di legge, trovandosi a meno di 10 metri dagli edifici esistenti, e necessita quindi di una modifica del Piano urbanistico comunale di Bolzano alla quale ha provveduto la Giunta provinciale con la delibera del 22 aprile. Impropriamente secondo il Gurhof.

In aggiunta c’è la questione dei costi. “Difficile dare una cifra precisa prima del progetto esecutivo, ma saremo intorno ai 28 o 30 milioni”, sostiene a novembre 2024 Joachim Dejaco, il direttore della Strutture Trasporti Alto-Adige (Sta), una società inhouse del Dipartimento mobilità dell’amministrazione provinciale dell’Alto Adige, “Non è stato indicato il costo totale dell’opera, ma è stato confermato che i 37,5 milioni di euro inizialmente destinati al progetto della funicolare Merano-Scena, saranno riallocati su questa infrastruttura”, spiegava a marzo 2025 il consigliere della Civica Claudio Della Ratta. Risorse che in ogni caso, come indicato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono giuridicamente vincolate all’affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2025.

Il progetto autorizzato prevede la sostituzione dell’impianto a fune, con la costruzione delle stazioni a monte e a valle e la demolizione dei sette piloni esistenti, sostituiti da tre nuovi. La nuova struttura potrà trasportare 46 passeggeri a cabina rispetto ai 20 precedenti, aumentando anche la portata oraria che salirà a 270 persone rispetto alle 138 della vecchia funivia. Il tempo di viaggio ridotto a 6 minuti e 36 secondi rispetto agli 8 minuti e 42 secondi precedenti. Insomma numeri inequivocabili. In quanto alle caratteristiche, mutate nel tempo.

Già perchè il progetto che ha vinto il concorso di idee nel 2018, dopo che la Provincia Autonoma di Bolzano ha incaricato la Sta, di provvedere alla realizzazione di un nuovo impianto, viene rimodulato. Dopo la diffida inviata nel 2023 alla Sta da Thomas Zucchiatti, amministratore del condominio Gurhof. Il motivo? La stazione a valle, con un volume doppio rispetto a quello esistente, si trova a ridosso dell’edificio. Non solo. È previsto anche un grande parcheggio di interscambio con posti pure per i bus. Insomma, per Zucchiatti l’intervento nel suo complesso avrà un forte impatto sull’area. Per questo, sarebbe necessaria una modifica urbanistica. Per l’amministratore in ogni caso, le criticità sarebbero differenti.

“Il progetto che era stato concepito non è realizzabile per una serie di mancanze dal punto di vista formale”, affermava a novembre 2024. Ma ci sono anche i lavori di demolizione, a singhiozzo. A novembre 2024 riprendono per qualche giorno, dopo l’avvio ad ottobre 2023 e la sospensione a marzo 2024, salvo essere nuovamente interrotti. Una volta che viene accertato dopo la segnalazione di Zucchiatti, che l’ordinanza che li autorizzava era scaduta.

Le proteste del Gurhof producono, a detta della Sta, una modifica nel progetto. Nell’immaginare la nuova stazione a valle non si è tenuto conto di una “servitù negativa” in vigore dal 1935, che impedisce la creazione all’interno della struttura un “esercizio di trattoria o di albergo”.

“Con le nuove diposizioni previste dalla legge urbanistica”, spiega il direttore della Società di Trasporto, Joachim Dejaco, “per rispettare le distanze, il nuovo tracciato dovrà essere allontanato di qualche metro dall’edificio del Residence Gurhof. Anche se in realtà è lo stesso edificio del Gurhof a non aver rispettato le indicazioni della concessione edilizia. È vero che esiste una servitù che vieta la ristorazione, ma va rilevato che è di molti anni fa. Ad ogni modo rispetteremo la servitù e la stazione a valle non avrà né un bistrot, né un bar. Non faremo nulla che non possiamo fare”.

Il ricorso al Tar del Residence Gurhof, indizierebbe il contrario. Ma intanto, procedono i lavori di demolizione del vecchio impianto, “in gran parte conclusi”, secondo Alexander Pastore, capoprogetto di Sta. La gara per i lavori di costruzione della nuova funivia? “Uscirà a breve”, spiega Pastore. Aggiungendo che “L’affidamento dei lavori è previsto per la fine del 2025. Dopo la redazione del progetto esecutivo da parte dell’impresa vincitrice della gara, l’inizio dei lavori di costruzione è previsto nel 2026 con una durata di circa due anni”. Per Comune e Provincia di Bolzano, oltre che per Sta, la funivia si può fare. Al contrario del Residence Gurhof. Chi la spunterà?

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Il Fatto Quotidiano

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