A Bari il Faro di San Cataldo diventa museo. Da Marconi alle installazioni d’arte contemporanea
- Postato il 21 aprile 2025
- Arti Visive
- Di Artribune
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È il terzo faro più alto d’Italia, ma la sua fama gli deriva principalmente dall’esperimento che qui condusse il 3 agosto del 1904 Guglielmo Marconi testando per la prima volta la trasmissione radio attraverso l’Adriatico, tra Bari e la costa del Montenegro. In tempi recenti, anche il Faro di San Cataldo è stato oggetto del processo di recupero e riconversione che la Regione Puglia ha intrapreso per valorizzare il ricco patrimonio locale di fari e torri costiere, con l’obiettivo di restituirli alla collettività con funzioni culturali e turistiche.
Il recupero di fari e torri costiere della Puglia
L’operazione è maturata nell’ambito del progetto CoHeN-Coastal Heritage Network, finanziato dal Programma Interreg Grecia-Italia 2014/2020, e favorirà la creazione di un nuovo itinerario costiero adriatico-ionico tra i fari di torre San Giovanni a Ugento e torre San Felice a Vieste, già aperti e fruibili, torre Pietra a Margherita di Savoia, torre Calderina a Molfetta e il faro Punta Palascia a Otranto, ancora in fase di restauro.
Il Faro di San Cataldo a Bari diventa museo
Così, dall’inizio di marzo, anche il faro barese ha riaperto al pubblico, in veste di Museo del Faro e della Radio, ed espone, oltre alle radio, alcuni reperti storici sui collegamenti via etere, dedicato alla storia delle comunicazioni e della navigazione: “Questo luogo può svelare i segreti del mare ma è anche un posto vivo aperto a eventi e manifestazioni” spiega Nicolò Carnimeo, presidente dell’associazione Vedetta sul Mediterraneo, che gestirà il sito.
L’installazione di Francesco Lauretta per il Faro di San Cataldo
Non a caso, l’inaugurazione del Faro di San Cataldo ha svelato anche un’installazione pittorica ambientale (Bagnanti al faro), site-specific, realizzata nel 2024 da Francesco Lauretta nell’ambito del progetto Fari e torri del fuoco segreto, promosso da Fondazione Pino Pascali e Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia.
Il progetto artistico, a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito, mirava, infatti, a offrire un nuovo punto di vista su fari e torri della Puglia, con il coinvolgimento di artisti contemporanei – oltre a Lauretta, Gea Casolaro, Serena Fineschi, Claudia Giannuli, Isabella Mongelli e Virginia Zanetti – chiamati a esprimersi attraverso approcci diversi, dalla pittura alla scultura, dall’installazione al video, dalla fotografia alla performance. I risultati del loro lavoro sono stati presentati nella mostra Fari e torri del fuoco segreto tra agosto a ottobre 2024 presso la Fondazione Pascali di Polignano a Mare, ma ora l’opera di Lauretta sarà esposta in modo permanente nel nuovo Museo, aperto solo su prenotazione via email le mattine del venerdì, sabato e domenica alle 10 (ingresso 3 euro), per un numero di persone non superiore a 21.
Il percorso museale all’interno del Faro di San Cataldo
All’interno del faro si potrà assistere a un video-racconto dei fari e delle torri di Puglia: una sala è dedicata alla storia della radio, un locale contiene i reperti storici sui collegamenti radio via etere e una terza è dedicata alla prima trasmissione radio, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi. Le radio in esposizione provengono dalle collezioni di Alberto Chiantera e dell’Associazione Italiana Radioamatori – sezione di Bari.
Livia Montagnoli
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