25enne passa ore e ore a giocare sul cellulare e sviluppa la ‘sindrome della testa bassa’. L’allarme dei medici: “Fenomeno in aumento, attenzione”

  • Postato il 15 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La testa perennemente piegata in avanti, il collo incapace di sostenere il suo peso, un rigonfiamento visibile causato da vertebre cervicali “estremamente estese”, distorte e dislocate. Sono le immagini scioccanti, pubblicate di recente in Giappone, che mostrano le conseguenze estreme di anni passati con la testa china a guardare lo schermo di un cellulare da parte di un ragazzo di 25 anni. Il giovane, un videogiocatore che preferisce rimanere anonimo, è diventato il caso emblematico della cosiddetta “sindrome della testa bassa” (o “sindrome della testa floscia“), una condizione debilitante che, in questa specifica vicenda, è stata direttamente collegata all’uso eccessivo e posturalmente scorretto dello smartphone.

La sua storia, dettagliata in un rapporto clinico pubblicato sulla rivista JOS Case Reports nel 2023, inizia con sei mesi di forti dolori al collo, culminati nell’impossibilità di sollevare attivamente la testa. Questa postura innaturale e forzata gli aveva causato anche severi problemi di deglutizione, che a loro volta avevano portato a una drastica riduzione dell’assunzione di cibo e a una significativa perdita di peso.

Per comprendere l’origine di questa condizione, i medici hanno scavato nel passato del paziente. Ne è emerso un quadro di profondo disagio sociale iniziato durante l’adolescenza: da bambino molto attivo, dopo aver subito “gravi atti di bullismo”, il giovane aveva deciso di “ritirarsi dalla società”, abbandonando gli studi e chiudendosi nella sua stanza per diversi anni. Durante questo prolungato isolamento, il suo principale, se non unico, compagno era diventato il telefono cellulare, su cui trascorreva la maggior parte del tempo giocando, mantenendo il collo in una posizione di estrema flessione per ore e ore, giorno dopo giorno. Le scansioni diagnostiche effettuate al momento del ricovero hanno rivelato l’entità del danno: le sue vertebre cervicali erano gravemente distorte e dislocate a causa della postura prolungata. Un tentativo iniziale di trattamento conservativo, attraverso l’uso di collari ortopedici, è stato interrotto a causa dell’eccessivo dolore lamentato dal paziente.

Si è quindi resa necessaria una complessa soluzione chirurgica, articolata in più fasi. Inizialmente, i chirurghi hanno rimosso piccoli segmenti delle vertebre compromesse e parte del tessuto cicatriziale formatosi nel collo a seguito del trauma posturale cronico. Successivamente, hanno impiantato una struttura di viti e barre metalliche nelle ossa cervicali per correggere la postura e fornire il necessario sostegno. L’esito dell’intervento è stato positivo: sei mesi dopo l’operazione, il paziente era in grado di mantenere la testa sollevata e la sua postura non era più “ingobbita“. Anche i debilitanti problemi di deglutizione si sono risolti. I medici giapponesi che hanno curato il giovane e pubblicato il caso (con il consenso suo e della famiglia) hanno voluto evidenziare i possibili e gravi pericoli legati all’uso eccessivo e scorretto dei telefoni cellulari, un fenomeno in continuo e preoccupante aumento, soprattutto tra i giovani.

La “sindrome della testa bassa”, spiegano gli esperti, è caratterizzata da una severa debolezza dei muscoli estensori del collo. Sebbene sia più comunemente associata a disturbi neuromuscolari (come le malattie dei motoneuroni, che colpiscono le cellule nervose che controllano i muscoli), può essere scatenata anche da altre condizioni, inclusi traumi o, come riportato in un recente caso clinico iraniano, l’abuso di sostanze (un uomo di 23 anni l’ha sviluppata dopo anni di uso di anfetamine).

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