Zuccheri: meglio nel cibo che da bere

  • Postato il 30 maggio 2025
  • Di Focus.it
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L'assunzione eccessiva di zuccheri è una delle cause del diabete di tipo 2 ma - come sostiene un nuovo studio statunitense - non tutti gli zuccheri sono ugualmente nocivi. Quelli che beviamo in bibite confezionate e succhi di frutta, lo sono un po' di più. Rispetto allo zucchero assunto con il cibo, quello liquido è maggiormente associato a un rischio più alto di malattie metaboliche. Vediamo perché.. Un'importante distinzione. In uno studio pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, un gruppo di scienziati della Brigham Young University (Stati Uniti) e dell'Università di Paderborn (Germania) ha analizzato i dati di oltre mezzo milione di persone di diversi continenti per capire in che modo il dosaggio dei diversi tipi di zuccheri assunti durante il giorno influenzasse il rischio di diabete di tipo 2, che rappresenta il 90% circa dei casi totali di diabete. Lo studio ha chiarito perché gli zuccheri da bere sortiscano sull'organismo un effetto più dannoso rispetto a quelli da mangiare.. NOn fatene un'abitudine. Dopo aver corretto l'effetto, sul rischio di sviluppare diabete, di alcuni fattori come indice di massa corporea, eccesso calorie assunte e di altri fattori dello stile di vita, i ricercatori si sono accorti che, per ogni porzione aggiuntiva di 350 ml di bevande zuccherate (come energy drink, bibite analcoliche o sportive) al giorno, il rischio relativo (cioè rapportato al rischio di base medio di quella persona) di sviluppare diabete di tipo 2 aumentava del 25%. L'effetto era visibile già dalla prima assunzione di zuccheri liquidi giornaliera. Non esisteva, insomma, una "soglia sicura" che garantiva l'assenza di rischio.. Gli "altri" zuccheri. Per quanto riguarda i succhi di frutta, con ogni porzione aggiuntiva di 230 ml di succo di frutta giornaliera, il rischio relativo di incorrere in diabete di tipo 2 aumentava del 5%. Le cose cambiavano quando si considerava lo zucchero "solido". L'assunzione di 20 grammi giornalieri di zucchero totale o saccarosio (la somma giornaliera di tutti gli zuccheri aggiunti o assunti con il cibo solido) ha mostrato un'associazione inversa con il diabete di tipo 2 - in altre parole, un'associazione protettiva. Come è possibile?. Calorie vuote. La risposta ha a che fare con gli effetti dei diversi zuccheri sul metabolismo. Quelli contenuti nelle bevande sono - scrivono i ricercatori - «zuccheri isolati che portano a un maggiore impatto glicemico, mentre altre fonti di zuccheri alimentari, in particolare se consumate in alimenti ricchi di nutrienti come frutta intera, latticini o cereali integrali, possono provocare risposte glicemiche più lente a causa della presenza di fibre, grassi o proteine». Gli zuccheri bevuti sovraccaricano il metabolismo del fegato, aumentando le probabilità di sviluppare resistenza all'insulina, la riduzione della sensibilità delle cellule all'azione dell'ormone insulina, anticamera del diabete di tipo 2. . Frutta da bere? Non sempre. In particolare il succo di frutta, anche se contiene più vitamine e nutrienti rispetto alle bibite in lattina, è molto concentrato e ricco di zuccheri, e in nessun modo paragonabile alla frutta naturale intera, che fornisce un elevato apporto di fibre utile al controllo della glicemia (il livello di zuccheri nel sangue). La ricerca suggerisce che oltre alle raccomandazioni sulle quantità totali di zuccheri assunti con la dieta vada tenuto conto anche della tipologia di zuccheri ingeriti..
Autore
Focus.it

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