WhatsApp in crisi, una nuova ondata di truffe colpisce l’app: furti d’identità e metodi per proteggersi
- Postato il 1 novembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Una nuova ondata di truffe digitali sta mettendo a dura prova la sicurezza degli utenti su WhatsApp, con numerosi casi di furto d’identità.
Le forze dell’ordine hanno lanciato un allarme, evidenziando il modus operandi utilizzato dai cybercriminali per sottrarre gli account attraverso l’inganno del codice a sei cifre.
Le truffe si basano su una tecnica semplice ma efficace: il malintenzionato avvia la procedura di trasferimento dell’account WhatsApp usando il numero di telefono della vittima. In questo modo, il sistema invia un codice di verifica a sei cifre esclusivamente al vero titolare dell’utenza tramite SMS. Per completare il furto, gli hacker si fingono amici o conoscenti – spesso utilizzando un contatto già compromesso della rubrica della vittima – e inviano un messaggio di questo tipo: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”.
Questa richiesta apparentemente innocua è in realtà il primo passo per impossessarsi dell’account. Una volta ottenuto il codice, il criminale può trasferire il profilo su un dispositivo sotto il suo controllo, accedendo quindi a tutte le conversazioni e ai contatti.
La diffusione della truffa e il ruolo della rubrica telefonica
Il punto cruciale di questa frode è la compromissione della rubrica della vittima. Quando un account WhatsApp viene hackerato, i cybercriminali non solo controllano l’account stesso, ma possono anche accedere all’intera lista dei contatti. Questo permette loro di perpetrare la truffa inviando lo stesso messaggio ingannevole ad altri utenti, sfruttando la fiducia instaurata tra i contatti e ampliando rapidamente il raggio d’azione della truffa.
Sono proprio le segnalazioni giunte dalle forze dell’ordine di Aosta a sottolineare come questo fenomeno non sia circoscritto alla sola regione, ma coinvolga ormai tutto il territorio nazionale. Gli utenti sono quindi invitati a prestare la massima attenzione a qualsiasi richiesta di invio di codici, anche se proveniente da numeri conosciuti.

Le autorità hanno fornito indicazioni precise per chi si trovasse nella condizione di aver perso il controllo del proprio account WhatsApp. Prima di tutto, è consigliato tentare il recupero direttamente dall’app: nella schermata di accesso, inserendo il numero di telefono e segnalando il problema con una descrizione dettagliata dell’accaduto, si avvia la procedura di recupero. In alternativa, è possibile contattare il supporto ufficiale tramite email all’indirizzo support@whatsapp.com o compilare il modulo presente sul sito.
Dopo la segnalazione, l’utente riceverà una mail con le istruzioni necessarie. WhatsApp prevede un periodo di blocco di 7 giorni prima di consentire un nuovo tentativo di accesso per motivi di sicurezza. Se il recupero fallisce, si può procedere con la rimozione e reinstallazione dell’app, ricordando però che senza un backup precedente si rischia di perdere le conversazioni e i dati salvati.
Per prevenire questi attacchi, la verifica in due passaggi rappresenta la misura più efficace consigliata dalla Polizia di Stato. Attivabile nelle impostazioni di WhatsApp, questa funzione aggiunge un ulteriore livello di sicurezza richiedendo un PIN a sei cifre in aggiunta al codice di verifica standard. È possibile anche associare un indirizzo email per facilitare il recupero in caso di smarrimento del codice.
L’attivazione di questa opzione garantisce che chiunque tenti di utilizzare l’account senza autorizzazione venga automaticamente disconnesso. Inoltre, in alcuni casi, il sistema può richiedere il codice di verifica in due passaggi, impedendo così l’accesso anche se il criminale fosse in possesso del codice ricevuto via SMS.
Le raccomandazioni delle autorità e l’importanza della prudenza
Le forze dell’ordine insistono sull’importanza di non rispondere mai a messaggi sospetti che chiedono l’invio di codici, anche se il mittente sembra essere una persona di fiducia. Il codice a sei cifre è la chiave d’accesso al proprio account e deve rimanere segreto. Non condividerlo mai, neanche con amici o familiari.
Per approfondimenti e aggiornamenti è possibile consultare la pagina ufficiale delle FAQ di WhatsApp, dove sono riportate tutte le procedure di sicurezza e recupero del profilo in caso di furto.
Il fenomeno, benché particolarmente evidente ad Aosta, è in crescita su scala nazionale e impone un livello di attenzione elevato da parte di tutti gli utenti, che devono adottare comportamenti prudenti per tutelare la propria identità digitale e i dati personali.
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