US Open, Djokovic "zittisce" l'Arthur Ashe: piega Fritz in 4 set e conquista la quarta semifinale slam in un anno
- Postato il 3 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Quattro semifinali slam in anno per uno come Novak Djokovic rappresentano la regola. Quattro semifinali slam in un anno per uno che ha compiuto 38 anni rappresentano invece una novità assoluta. Ma dopo Melbourne, Parigi e Wimbledon, anche Flushing Meadows diventa terreno di caccia per il fuoriclasse serbo, che supera in 4 set Taylor Fritz (6-3 7-5 4-6 6-4) dopo oltre tre ore di battaglia furente e tra tre giorni sfiderà Carlos Alcaraz per provare a centrare la prima finale slam della stagione. Perché sin qui Nole s’è fermato sempre al penultimo scoglio, sebbene solo Sinner (battendo Musetti) potrebbe eguagliarlo nella speciale classifica stagionale dei “sempre semifinalisti” negli slam.
- Che battaglia col pubblico: Nole manda baci e lo sfida
- Fritz sprecone: sbaglia troppo al servizio e paga dazio
- Adesso la sfida con Alcaraz: un altro passo nella storia
Che battaglia col pubblico: Nole manda baci e lo sfida
Contro Fritz c’è da vedersela non soltanto con la testa di serie numero 4, ma anche con 20mila spettatori che dall’inizio alla fine del match hanno costantemente beccato il giocatore serbo, chiaramente provando a tirare la carretta per il loro beniamino. Fischi “di paura”, perché Nole ha giocato un tennis solido, efficace e continuo, roba che appunto non si dovrebbe addire a un 38enne, ma che rende l’idea della grandezza dell’atleta e del personaggio.
Che quando l’arena tende a scaldarsi, anziché farsi schiacciare dalla pressione, ne trae linfa vitale: quando arriva il break decisivo che gli consegna il secondo set, il pubblico si rammarica per l’occasione sprecata da Fritz (che arriverà a collezionare 13 palle break, riuscendo però a convertirne appena un paio) e Djokovic alza il pugno al cielo, mandando poi baci agli spettatori.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/usopen/status/1963060563522490557" profile_id="usopen" tweet_id="1963060563522490557"/]Che a quel punto decidono di dichiarargli “guerra” per il proseguo dell’incontro, tanto che nel terzo set a un certo punto Nole si rivolge al giudice di sedia per chiedergli di intervenire e tenere a bada soprattutto i più facinorosi. “Che intendi fare?”, ha domandato il serbo, sentendosi rispondere “qualunque cosa faccia, sicuramente peggiorerebbe le cose”. Così ad ogni prima sbagliata da Djokovic, puntuale il pubblico ha esultato. Scene rare su un campo da tennis, ma a quel punto, più che una partita, sembrava di assistere a una corrida.
Fritz sprecone: sbaglia troppo al servizio e paga dazio
Fritz di tutto questo ha provato a trarne vantaggio, ma tolto il terzo set dove ha ottenuto il break nel quarto gioco (e l’ha difeso fino alla fine) non ha mai trovato la continuità necessaria per impensierire fino in fondo il serbo. Che ha mostrato una volta di più una condizione eccellente, sebbene ogni volta che lo scambio andava allungandosi mostrava evidente segnali di fatica.
Fritz ha perso una partita nella quale ha servito meglio con la prima (77% contro 71%), mancando un po’ con la seconda (58% contro il 66% di Nole), soprattutto però sciupando troppe opportunità per trovare break che avrebbero reso molto più dura la vita all’avversario. Che a fine partita ha trovato il modo per far arrabbiare una volta di più il pubblico di NY, lanciandosi in un balletto decisamente sopra le righe per festeggiare l’ennesima semifinale slam, la numero 53 sugli 80 tornei disputati in carriera.
Poi, nell’intervista post gara, oltre a “ringraziare” gli spettatori per il calore dimostrato (l’ironia resta un caposaldo del vissuto di Nole), ha trovato anche il modo per rivolgere un augurio speciale per il compleanno di sua figlia. “Non posso festeggiarlo fisicamente con lei, ma spero che questo regalo le sia piaciuto”, ha detto da papà orgoglioso del lavoro svolto.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/usopen/status/1963084107946062193" profile_id="usopen" tweet_id="1963084107946062193"/]Adesso la sfida con Alcaraz: un altro passo nella storia
“La partita è stata molto combattuta e sono stato bravo e fortunato nel salvare delle palle break cruciali. Pochi punti decidono questi match e sono andati tutti dalla mia parte, ma devo fare i miei complimenti a Fritz per il livello espresso. Oggi ho sentito di non riuscire a dominare da fondocampo e ho solo cercato di salvarmi”.
Fritz rimpiangerà a lungo l’occasione mancata: nei primi due set ha servito male, e questo gli ha pregiudicato molte chance. Il doppio fallo sul match point (ne aveva annullati due, fatale il terzo) è la cartolina di una serata per lui amara. La serata che celebra una volta di più la grandezza di Djokovic. Che contro Alcaraz partirà coi sfavori del pronostico, ma il suo inconscio non lo sa e allora tanto vale farsi trovare pronti all’appuntamento con la storia.