Tutto pronto per le Atp Finals 2025: Sinner per riconfermarsi, Alcaraz per sfatare il tabù Torino (e cemento indoor). In palio la testa del ranking

  • Postato il 8 novembre 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Alexander Zverev, Ben Shelton e uno tra Felix Auger-Aliassime e Lorenzo Musetti. È contro questi nomi che parte la caccia di Jannik Sinner al numero 1 del mondo a fine stagione e alla conferma alle Atp Finals di Torino, dopo il successo ottenuto nell’edizione di un anno fa. Un sorteggio benevolo per l’altoatesino, inserito nel Gruppo Bjorn Borg, soprattutto se paragonato a quello insidioso capitato a Carlos Alcaraz, con Novak Djokovic, Taylor Fritz e Alex De Minaur nel Gruppo Jimmy Connors. Per l’azzurro è il primo passo verso l’epilogo di una stagione segnata dai tre mesi di sospensione del caso Clostebol ma non solo. Nel 2025 si è assistito a una crescita esponenziale del dualismo tra Sinner e Alcaraz, con i due rivali uno contro l’altro in tre finali Slam su quattro. Chiudere la contesa (almeno per quest’anno) riguardante la vetta della classifica proprio nell’ultimo torneo dell’anno è il modo migliore per concludere la stagione.

Zverev è certamente l’avversario più insidioso per Sinner. L’unico che sembra in grado di contendergli il primato nel girone. Lo ha dimostrato anche nella recente finale nell’Atp 500 di Vienna, con l’azzurro vittorioso in rimonta sul tedesco ma solo dopo una partita combattuta e terminata 7-5 al terzo set. Ancora più recente è la semifinale al Masters 1000 di Parigi dominata da Sinner, ma è difficile dare il giusto peso a una sfida che ha visto Zverev scendere in campo mezzo infortunato. In totale i due hanno giocato contro tre volte in stagione (la prima è stata la finale all’Australian Open) e a vincere è stato sempre l’altoatesino. Un tris che ha consentito a Sinner di superare il tedesco negli scontro diretti: 5 vittorie a 4.

Shelton è una minaccia, soprattutto indoor, ma per lo statunitense Sinner è anche un bel nodo da sciogliere. Qualcosa che sta diventando più di un tabù. L’azzurro ha vinto gli ultimi sette incontri senza perdere nemmeno un set. E poi ci sarà da capire le reali condizioni di Shelton, reduce da un infortunio alla spalla rimediato allo US Open.

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Di ben altro peso, sulla carta, sarebbe la presenza e la pericolosità di Auger-Aliassime, ancora non certo della qualificazione. Il canadese è (forse) nella sua migliore condizione in carriera. La finale contro Sinner nel 1000 di Parigi si è conclusa con una sconfitta, ma è stato pure un altro motivo per guardare a Torino con grandissima fiducia. Il cemento indoor è la sua superficie di riferimento e una qualificazione in semifinale alle Finals sarebbe tutt’altro che improbabile. Insomma, per Sinner sarebbe un rivale da gestire con grande attenzione.

Sulla stessa barca di Auger-Aliassime si trova Musetti. L’azzurro, in caso di qualificazione, partirebbe però con più problemi nel confronto con Sinner. In primis c’è la questione della superficie. Musetti non si trova a proprio agio sul cemento, Sinner si esprime invece al massimo. E poi c’è il rapporto che l’altoatesino ha con i connazionali: 17 vittorie, 0 sconfitte. Ma se con l’altoatesino la partita sembra non esserci, il gruppo Borg è quello che dà a Musetti qualche possibilità di semifinale. Zverev e Shelton partono avanti, ma possono essere battuti. L’entusiasmo di essere a Torino e il calore che arriverà dal pubblico sono poi due elementi da non sottovalutare, che potrebbero anche alleggerire le fatiche (mentali e fisiche) che Musetti accumulerà dopo il 250 di Atene.

Il percorso di Alcaraz

Per lo spagnolo, come detto, il sorteggio non si può dire sia stato favorevole. Djokovic è certamente l’avversario più grande, ovviamente in attesa di capire le reali intenzioni del serbo circa la partecipazione a Torino (l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare alla fine del torneo di Atene). Nole è il più pericoloso perché nessuno ha vinto tante Atp Finals come lui (sette in totale) e perché ha già battuto lo spagnolo a Torino nel 2023, oltre che all’Australian Open a inizio stagione. Ma anche Fritz e De Minaur sono due avversari che possono dare più di un grattacapo ad Alcaraz, e forse sperare anche in qualcosa di più. La strada per il rivale di Sinner è quindi piena di insidie e tutta da conquistare.

La corsa al numero 1 del mondo a fine 2025

Quelli sorteggiati per Sinner e Alcaraz sono due percorsi paralleli che saranno già decisivi per determinare chi sarà numero uno del mondo alla fine dell’anno. Il tentativo di rimonta all’ultima curva di Sinner è difficile ma non impossibile. Anzi, per certi aspetti, è tutt’altro che impossibile. Ad alimentare le chance dell’azzurro c’è il rapporto con il cemento indoor di Alcaraz, da sempre un punto interrogativo.

Un rebus che lo spagnolo non è ancora riuscito a sciogliere nel modo migliore, e la sconfitta a sorpresa contro Cameron Norrie a Parigi ne è l’ultima dimostrazione. Le Atp Finals poi sono state fino a questo momento un terreno arido di soddisfazioni per il marciano. Il miglior risultato è stata la semifinale raggiunta nel 2023, ma senza brillare. Un anno fa addirittura è arrivata l’eliminazione nel girone con le sconfitte contro Zverev e Ruud.

Gli scenari

Sinner e Alcaraz sono divisi da poco più di mille punti in classifica. L’azzurro è a quota 10.000, lo spagnolo 11.050. Alle Atp Finals ogni vittoria nel girone vale 200 punti, la vittoria in semifinale ne frutta 400 e il successo in finale ne garantisce 500. In totale: 1.500 punti. Alla luce di questa distribuzione, l’altoatesino ha diverse combinazioni per sperare di chiudere ancora una volta la stagione in vetta al ranking mondiale.

Sinner deve vincere il titolo da imbattuto, a patto che Alcaraz non vinca più di due partite nel girone e non arrivi in finale; può vincere il titolo con due partite vinte nel girone, con Alcaraz eliminato nel gruppo con al massimo un successo; oppure trionfare a Torino con un record di 1-2 nel girone, con Alcaraz che perda tutti e tre i match nel gruppo.

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