Travaglio a La7: “Putin e Zelensky assenti ai colloqui di Istanbul? Meglio così, i leader hanno troppa carica d’odio per trattare”

  • Postato il 16 maggio 2025
  • La7
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Penso che in questa prima fase della trattativa tra Russia e Ucraina sia meglio che non siano presenti i leader, perché potrebbero avere esigenze rivendicative e mediatiche, oltre a una carica di odio commensurabilmente superiore a quella che hanno i negoziatori. E questo costituirebbe un ostacolo. Infatti le trattative a Istanbul nel 2022 furono condotte dai negoziatori”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta il primo step dei colloqui a Istanbul tra la delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, e quella ucraina, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov. Agli incontri saranno assenti Zelensky, Putin e Trump, sostituito dalla delegazione statunitense capeggiata dal Segretario di Stato Marco Rubio.

Il direttore del Fatto riassume i negoziati falliti del 2022: “Erano presenti per la Russia lo stesso capo delegazione che c’è oggi, mentre per l’Ucraina c’era David Arakhamia, capogruppo del partito di Zelensky, Servitore del Popolo. E Arakhamia raccontò che i russi all’epoca, non oggi purtroppo, si concentrarono su una richiesta: la rinuncia dell’Ucraina alla Nato, rinviando a un incontro bilaterale finale tra i due leader, Zelenski e Putin – spiega – le questioni territoriali che erano considerate molto meno importanti. Oggi invece sono importantissime, perché la Russia ha annesso quattro regioni, oltre alla Crimea, pur non avendole occupate interamente. Dall’altra parte, Zelensky ovviamente fa delle dichiarazioni che sono quelle che si fanno in pubblico, del tipo: ‘Non cederemo niente, la Crimea è nostra, la Turchia ha detto che la Crimea resterà a noi'”.

“Quindi non sono i russi che stanno sabotando i negoziati?”, chiede la conduttrice Lilli Gruber.
“Secondo me, me gli unici che stanno sabotando i negoziati sono gli europei che sono esclusi in questo momento – risponde Travaglio – Se le due delegazioni si siedono al tavolo, non le stanno sabotando né i russi né gli ucraini, altrimenti non si siederebbero al tavolo o avrebbero mandato delle scartine. Per fortuna, l’Europa non ha la forza di boicottare questo negoziato perché stavolta ci sono gli americani, che l’altra volta giocavano contro e questa volta giocano a favore. Il punto è che oggi, dopo tre anni, la situazione è molto più difficile. Le pretese della Russia oggi sono molto superiori a quelle del 2022″.

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Il Fatto Quotidiano

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