Tari Savona, l’opposizione: “Ingiustificato l’aumento, servizio inadeguato”. L’assessore: “Regole dettate da Arera”
- Postato il 10 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “E’ inaccettabile un ulteriore aumento della Tari“. I consiglieri di opposizione attaccano l’amministrazione comunale in prima commissione consiliare dopo la presentazione della pratica delle nuove tariffe Tari per il 2026 con un aumento medio previsto del 3,98%.
Il consigliere Manuel Meles: “E’ un aumento ingiustificato ed è già una delle Tari più alte d’Italia. Con quello che si sta vedendo nel percorso l’aumento avrebbe dovute assorbire in parte il Comune e in parte il gestore”. Il consigliere Pietro Santi chiede: “E’ giustificato l’aumento paragonandolo al servizio reso?”
Aggiunge il consigliere Fabio Orsi: “In due anni la Tari è aumentata del 12%. Al netto dei tecnicismi, il Comune può trovare soluzioni che riducano o azzerino le spese per il cittadino attraverso soluzioni o investimenti. La giunta ha approvato una variazione di bilancio monstre da 7 milioni di euro, le risorse sono state stanziate anche per spese correnti e non troviamo un euro destinato a qualunque tema che riguardi il macrocosmo del sistema di gestione dei rifiuti e dell’igiene ambientale. E oggi viene somministrata una pratica Tari che porta il costo dell’attività di raccolta e dell’attività di trasposto delle frazioni differenziati a un incremento di 440mila euro e il Comune accetta supinamente questi dati”.
L’assessore Silvio Auxilia replica: “Non è il Comune che gestisce la società che si occupa del servizio, è una società terza che ha vinto una gara. Arera detta delle regole cogenti, il Pef Tari è validato dalla Provincia. Il Comune non può entrare nel merito dei numeri. Se poi vogliamo parlare del servizio chiamiamo l’assessore Pasquali. In ogni caso, il servizio è migliorato ed è stato anche riconosciuto. Non dimentichiamo che con il passaggio al porta a porta, il costo del conferimento della porzione differenziata non può che aumentare, diminuira il costo di smaltimento del secco. L’obiettivo è quello di conferire una quota di residuo indifferenziato minore possibile“.
Orsi interviene sulle differenza di costo per lo smaltimento tra il 2024 e il 2025: “Aumenta la cifra prevista per la porzione differenziata, ma rimane invariata quella per il secco. E’ sorprendente, dovremmo avere meno rifiuto indifferenziato. Inoltre, a fronte del 42% di rifiuto differenziato previsto nel 2024, quello previsto nel 2025 è il 41%. C’è qualcosa che non torna. Ci sono delle contraddizioni palesi”.
Sui rapporti con Sea-s Meles è critico: “Dire che è una società terza è fuoriluogo, il Comune partecipa con Ata che detiene il 51%. Il Comune può intervenire per contenere i costi. Sono stati usati 450mila euro per le utenze, non vedo perchè non si possano investire anche sulla Tari. Sono scelte politiche“.