Sinner, Musetti concorde con Roddick: “È un Djokovic moderno”. Poi spiega perché Alcaraz è meno efficace di Jannik
- Postato il 21 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Prima di lasciare Torino in seguito all’eliminazione nei gironi delle Nitto ATP Finals, Lorenzo Musetti sfruttato l’occasione per fare visita alla sua squadra del cuore, ovvero la Juventus, alla Continassa, dove dopo aver incontrato squadra e staff è stato ospite del podcast prodotto dai bianconeri Small Talks, dove ha parlato a cuore aperto delle crisi d’ansia affrontate in carriera e dei suoi obiettivi, oltre che delle differenze tra gli attuali dominatori del circuito, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, per cui ha speso parole al miele e fatto un paragone che certamente farà piacere all’altoatesino.
- Musetti d’accordo con Roddick: “Sinner è un Djokovic 2.0”
- Musetti: “Ho affrontato attacchi di panico”
- Musetti: “Il mio sogno è diventare n°1 e vincere uno slam”
Musetti d’accordo con Roddick: “Sinner è un Djokovic 2.0”
Quella appena conclusa, pur se avara di titoli, può tranquillamente essere considerata la miglior stagione finora di Musetti, che soprattutto sulla terra ha confermato di essere sempre più vicino ai migliori, che in questo periodo storico sono senza dubbi Sinner e Alcaraz. Proprio a proposito dei primi due giocatori al mondo, a Small Talks Lorenzo ne ha analizzato le differenze, spendendo bellissime parole per entrambi ma soprattutto per Jannik, che ha definito superiore allo spagnolo sotto un aspetto e a cui ha dedicato un paragone importante, lo stesso che pochi giorni fa aveva fatto Andy Roddick in occasione dell’ultima puntata del suo podcast Served:
“Quest’anno ho fatto dei passi in avanti per avvicinarmi al livello di Jannik e Carlos, ma in questo momento sono uno scalino sopra tutti. Lo meritano e ogni volta dimostrano la loro forza e la cosa bella della loro rivalità è che sono giocatori opposti. Sinner è un Djokovic 2.0, più moderno tira con più forza, è più aggressivo. Alcaraz è più talentuoso e artista e, nel suo essere artista, sono apprezzati i suoi alti e bassi. Lui può esprimere un tennis incredibile, ma può risultare meno efficace di Jannik che è un rullo compressore dalla mattina alla sera. Sinner è quasi impossibile che perda contro un avversario di livello inferiore. Ad Alcaraz invece capita, come visto a Parigi contro Cameron Norrie”.
Musetti: “Ho affrontato attacchi di panico”
Il carrarino ha poi analizzato gli aspetti dove si è sentito maggiormente migliorato e che gli hanno permesso di fare il salto di qualità menzionato in precedenza. Questi riguardano soprattutto l’aspetto mentale, che spesso in passato lo ha frenato come racconta lo stesso Musetti, che non ha nascosto di aver accusato anche degli attacchi di panico in campo:
“In questa stagione uno dei salti di qualità maggiori che ho fatto è stato mentale e nell’atteggiamento in campo. Mi ricordo benissimo che, durante il mio percorso di crescita, ho affrontato anche attacchi di panico, momenti di tensione in cui mi sentivo un coltello tra lo stomaco e lo sterno e mi giravo verso il mio box dicendo che non riuscivo a giocare e respirare. Per fortuna, negli anni ho imparato a gestire le situazioni pre-gara, che sono fondamentali per entrare in campo con un certo stato d’animo. Sto lavorando sul diaframma e sugli esercizi di respirazione”.
Musetti: “Il mio sogno è diventare n°1 e vincere uno slam”
Per Musetti la chiacchierata a Small Talks è utile anche per iniziare a fare i buoni propositi del 2026, dove proverà a migliorarsi ulteriormente: “L’obiettivo ora è cercare di migliorare in termini di risultati e di condizione fisica, ho avuto problemi che mi hanno fatto stare fuori due mesi, ho perso di fatto la stagione sull’erba. Questo sarà il più grande miglioramento da fare. Mi dovrò allenare e preparare bene. Non so bene come potrei avvicinarmi a Sinner e Alcaraz, dovrò scoprirlo. Penso che loro siano diversi dagli altri, sia per le loro abilità che per condizioni fisiche e come si muovono e come recuperano e si muovono negli scambi è la cosa che più mi impressiona. Come passano dalla fase difensiva a quella offensiva ed è quello che voglio migliorare per l’anno prossimo”. Il tutto per avvicinarsi sempre di più all’obiettivo più importante: “Il mio sogno nel cassetto è diventare numero 1 al mondo e vincere uno Slam”.