Sì del Parlamento Ue alla risoluzione su Gaza: c’è il riconoscimento della Palestina, manca la parola “genocidio”. Destra italiana spaccata in tre
- Postato il 11 settembre 2025
- Zonaeuro
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
.png)
Il testo è stato approvato dall’aula con 305 sì, 151 no e 122 astenuti. Ma il voto finale sulla risoluzione su Gaza ha spaccato maggioranza e opposizioni al Parlamento europeo. Al centro del documento – dal nome “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due stati” – l’invito ai 27l’assenza della parola “genocidio”, ritirata dagli stessi socialisti che insieme ai liberali di Renew e i verdi avevano proposto il documento – a pochi minuti dal voto. Il Ppe invece si era già sfilato, e ha provato ad annacquare il testo con diversi emendamenti. Per quanto riguarda invece l’Italia, gli alleati di governo hanno votato in tre modi diversi: favorevole alla risoluzione Forza Italia, astenuta Fratelli d’Italia, contraria la Lega. Ma anche il campo largo è finito per dividersi sulla risoluzione, complice, soprattutto l’eliminazione della parola genocidio dal testo finale. Il Pd ha votato a favore della risoluzione, contrario invece il Movimento Cinque Stelle. Leoluca Orlando, unico dei Verdi italiani presente al voto, ha votato anche lui no. Sul fronte Sinistra Italiana dai tabulati risulta astenuta Ilaria Salis.
Il testo della risoluzione – L’Eurocamera ha chiesto agli stati membri di “valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina“, e afferma il suo “sostegno all’approccio di von der Leyen sul tema dell’accordo di associazione Ue-Israele”, ovvero la parziale sospensione dell’intesa come annunciato dalla presidente della Commissione Ue nel suo discorso sullo Stato dell’Unione. Il testo, frutto di un compromesso tra i gruppi non contiene invece una menzione diretta alle responsabilità di genocidio da parte di Israele. Nella risoluzione appena approvata gli eurodeputati appoggiano in pieno le proposte avanzate ieri dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nei confronti di Israele, dalla sospensione parziale degli accordi alle sanzioni contro coloni e attivisti violenti, chiedendo anche indagini complete su tutti i crimini di guerra e sulle violazioni del diritto internazionale, chiamando tutti i responsabili a rispondere delle proprie azioni. Nel testo gli eurodeputati, che invitano gli Stati membri a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina per sostenere la soluzione dei due Stati, esprimono anche la loro seria preoccupazione per la “catastrofica” situazione umanitaria a Gaza e sollecitano un’azione urgente da parte dell’Ue. Invitano a ripristinare con urgenza il mandato e i finanziamenti dell’Unrwa, con un controllo rigoroso, opponendosi fermamente all’attuale sistema di distribuzione degli aiuti. I deputati, allarmati dalle gravi carenze alimentari e dalla malnutrizione dovute alla restrizione degli aiuti, chiedono accesso pieno, sicuro e senza ostacoli a cibo, acqua, forniture mediche e riparo, nonché il ripristino immediato delle infrastrutture vitali. Sollecitano tutte le parti a rispettare i propri obblighi umanitari ai sensi del diritto internazionale. Nel riaffermare l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo “inalienabile diritto all’autodifesa” nel rispetto del diritto internazionale, riconoscendo che Israele resta un partner strategico dell’Europa nella lotta al terrorismo nella regione, sottolineano però che tale diritto non può giustificare azioni militari indiscriminate a Gaza e si esprime preoccupazione per le continue operazioni militari nella Striscia di Gaza, che si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile, denunciando allo stesso tempo l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.
“La risoluzione votata dal Parlamento europeo sulla situazione a Gaza è debolissima, non si difendono così i diritti dei palestinesi vittime dei crimini di guerra di Israele – scrive in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo – Ritirare a pochi minuti dal voto l’emendamento sottoscritto dai Socialisti in cui si condanna il genocidio rappresenta un tradimento della memoria di oltre 60 mila civili uccisi negli attacchi e nei bombardamenti dell’esercito israeliano. Il testo finale contiene invece gli emendamenti del Ppe, approvati dall’aula, che ammorbidiscono la condanna dei crimini commessi dal governo israeliano e cancellano la richiesta di sospensione totale dell’accordo di associazione”. Per i 5 Stelle “ancora una volta è stata persa un’occasione per mettere davvero pressione allo Stato di Israele, per denunciare il genocidio in corso, per proporre l’embargo di armi, per chiedere la protezione diplomatica per gli attivisti imbarcati sulla Global Flotilla e per difendere Francesca Albanese dalle ingiuste sanzioni americane. Oggi serviva un segnale forte e invece dal Parlamento europeo arriva un imbarazzato buffetto a Netanyahu che non servirà a niente per fermarlo. I palestinesi meritano più coraggio da parte nostra”, aggiunge.
L'articolo Sì del Parlamento Ue alla risoluzione su Gaza: c’è il riconoscimento della Palestina, manca la parola “genocidio”. Destra italiana spaccata in tre proviene da Il Fatto Quotidiano.