Sciopero dei medici di base e farmacisti il 5 e 6 novembre, le motivazioni della protesta
- Postato il 5 novembre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Giornate calde nel settore sanitario in vista della mobilitazione generale del 28 novembre indetta dall’Usb. Oggi scioperano i medici di medicina generale che aderiscono allo Snami, il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani. Mentre domani 6 novembre sarà la volta delle farmacie private: a proclamare l’agitazione Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
La mobilitazione dei medici
Lo sciopero riguarda tutte le componenti della medicina generale. Gli studi saranno chiusi dalle 8 alle 20 ed è prevista l’astensione dal lavoro per i medici di continuità assistenziale (dalle 20 alle 24), di emergenza territoriale (per l’intera giornata), dei servizi territoriali (8-20) e dell’assistenza penitenziaria. Restano garantite visite domiciliari urgenti, assistenza ai malati terminali e cure non differibili.
Le motivazioni della protesta riguardano la troppa burocrazia, le poche tutele e lo ‘svilimento’ della figura del medico di medicina generale a causa del cosiddetto ruolo unico istituito con la legge Balduzzi del 2012. Angelo Testa, presidente Snami, spiega che “in pratica il medico di famiglia esercita anche come medico di guardia medica per un monte ore e ricopre entrambi i ruoli assumendo, appunto, un ruolo unico. Questo sistema non funziona e non piace ai medici, soprattutto ai giovani, che trovano questo sistema ‘mix’ poco soddisfacente e attraente e per questo optano per altre specializzazioni che danno maggiori possibilità di carriere”. Altri punti segnalati dal sindacato sono la questione delle tutele per la maternità e la paternità e le disuguaglianze crescenti nella formazione, con un accento sul basso valore delle borse di studio per gli specializzanti di medicina generale. La Snami non esclude nuove mobilitazioni nel corso delle prossime settimane.
Perché protestano i farmacisti
Lo sciopero dei farmacisti privati, proclamato dalle categorie di settore dei 3 sindacati confederali, coinvolgerà più di 60mila lavoratori a sostegno della richiesta di rinnovo del Ccnl scaduto il 31 agosto 2024. Si chiede un ritorno al tavolo di trattative da parte di Federfarma (l’associazione nazionale dei titolari di farmacie), di cui i sindacati denunciano “l’atteggiamento di chiusura e di indisponibilità al confronto costruttivo ed il continuo negare aumenti retributivi adeguati al costo della vita e il riconoscimento del valore professionale di chi garantisce ogni giorno un servizio sanitario di prossimità, fondamentale per milioni di cittadini”.
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