Salvini: "Se i nostri aiuti all'Ucraina diventano mazzette per le mignotte io non ci sto"

Salvini: "Se i nostri aiuti all'Ucraina diventano mazzette per le mignotte io non ci sto"

Se con i soldi che si mandano in Ucraina “invece di proteggere i bambini questi si pagano le mignotte e le ville all'estero, io non ci sto, molto semplicemente”. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini continua a mettere in discussione il sostegno della Lega all'Ucraina per l'invio di nuovi aiuti militari ed economici e ad attaccare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'ultima occasione è stata ieri, alla festa nazionale della Lega Lombarda a Castelcovati, in provincia di Brescia, quanto è tornato sullo scandalo per corruzione che ha recentemente colpito alcuni esponenti del governo di Volodymyr Zelensky, oltre che imprenditori a lui vicini. 

A margine dell'evento, il vicepremier si è espresso sul vertice G20 di Johannesburg, boicottato dagli Stati Uniti: l'auspicio, ha detto, è che l'Europa “non faccia saltare il dialogo ripreso fra Stati Uniti, Ucraina e Russia e lascino lavorare Trump, Zelensky e Putin. Non si mettano di mezzo francesi, tedeschi e inglesi perché rischiano di far saltare tutto”, ha detto riferendosi al piano di pace in 28 punti promosso da Donald Trump per far finire la guerra russa in Ucraina. 

Salvini "dice una cosa corretta", ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine del G20. "I soldi degli italiani non possono andare a finire nelle mani di persone corrotte e ovviamente noi dobbiamo vigilare perché questo non accada. Ma mi pare – ha aggiunto – che il governo ucraino abbia dimostrato di avere piena volontà di combattere eventuali fenomeni di corruzione". Quello del leader leghista "non lo considero un controcanto, penso che noi siamo una coalizione, non siamo una caserma", ha aggiunto, sostenendo che all'interno della maggioranza “sia un bene che tutti esprimano chiaramente le loro posizioni, perché questo aiuta anche me a ragionare".