Rottamazione: in arrivo la nuova sanatoria delle cartelle fiscali

  • Postato il 9 ottobre 2025
  • Di Panorama
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La rottamazione delle cartelle fiscali, alla fine dovrebbe esserci.  Voluta fortemente dalla Lega, dovrebbe entrare nella Legge di Bilancio 2026 un nuovo modo di saldare alcuni debiti con l’erario, senza sanzioni e interessi. Ribattezzata “Rottamazione quinquies” permetterà di rateizzare i debiti con il Fisco in 108 o 96 rate, in 8 o 9 anni (sul tavolo le ipotesi), ma con paletti più rigidi e esclusione dei recidivi.

Rottamazione quinquies nella Legge di Bilancio 2026

Dopo settimane di confronto tra le ipotesi di 120 rate in 10 anni e di 96 rate in 8 anni, sta prendendo piede la soluzione intermedia: 108 rate in 9 anni, con importi costanti e senza le maxi-tranche iniziali che avevano caratterizzato le precedenti rottamazioni. In passato, infatti, fino al 20% del debito era concentrato nelle prime due rate, un ostacolo che aveva scoraggiato molti contribuenti dal mettersi in regola. Ora, invece, lo sforzo sarà distribuito in modo uniforme lungo tutta la durata del piano. La nuova rottamazione dovrebbe riguardare i debiti fiscali entro il 31 dicembre 2023, con la possibilità, ancora allo studio, di estendere il periodo fino alla fine del 2024. Sarebbe previsto un anticipo obbligatorio del 5% del debito solo per le somme superiori ai 50mila euro, mentre per i debiti inferiori ai mille euro potrebbe scattare la cancellazione automatica. Tra le novità ci potrebbe essere anche una flessibilità dei piani di pagamento: chi ha importi più alti potrà spalmare il rimborso su periodi più lunghi, mentre i debiti minori saranno estinti in meno tempo, per evitare di frammentare cifre irrilevanti su decine di rate.

Nuova rottamazione: paletti e coperture

La rottamazione quinquies è ancora sul tavolo della discussione. Da un lato la Lega la considera una misura “di equità”, che permette a chi è rimasto indietro di rientrare nel circuito fiscale. Dall’altro, parte della maggioranza teme che un piano troppo generoso possa pesare sulle coperture della manovra e sul deficit pubblico, già sotto osservazione da parte dell’Unione europea. C’è poi il tema della giustizia sociale della sanatoria. C’è chi denuncia il rischio di un premio agli evasori. Per questo la nuova versione della rottamazione introdurrà criteri di selettività: dovrebbero infatti essere esclusi i recidivi, cioè chi ha aderito alle precedenti rottamazioni senza mai saldare il debito, limitandosi a bloccare fermi amministrativi e pignoramenti. Si parla anche di paletti sul Documento di regolarità contributiva, per le imprese. In passato, bastava aderire a un piano di rateizzazione per ottenerlo, anche senza pagare effettivamente le rate. Ora, invece, il Durc sarà rilasciato solo in presenza di pagamenti regolari.
Nonostante l’intesa raggiunta, l’approvazione definitiva della nuova rottamazione non è scontata. Restano da risolvere i nodi legati alle coperture finanziarie: se le risorse necessarie non verranno trovate, la misura potrebbe essere ridimensionata o rinviata. All’interno della stessa maggioranza permangono resistenze politiche, con alcune forze che spingono per una versione più restrittiva e sostenibile sul piano dei conti pubblici. A vigilare ci sarà anche Bruxelles, che monitorerà con attenzione l’impatto del provvedimento sul deficit italiano, nel quadro del nuovo Patto di stabilità.

Autore
Panorama

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