Rende, un viaggio emotivo tra tela e anima: Mimmo Legato presenta la sua arte
- Postato il 17 aprile 2025
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Il Quotidiano del Sud
Rende, un viaggio emotivo tra tela e anima: Mimmo Legato presenta la sua arte
Un viaggio emotivo tra tela e anima: l’intervista a Mimmo Legato, artista e autore del catalogo “Profondità di superficie”.
RENDE (COSENZA) – Seconda edizione della rassegna letteraria “Lo scrittore, il libro e il lettore” al Museo del Presente di Rende. Un’iniziativa promossa dalla FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, in collaborazione con Europa Comunica Cultura. Tra gli ospiti di rilievo, l’artista Mimmo Legato (autore del catalogo “Profondità di superficie”), la cui pittura rappresenta un viaggio emozionale tra gesto e colore. La sua concezione artistica si fonda su una pennellata ampia e diluita, che si traduce in velature trasparenti capaci di costruire spazi pittorici vibranti. Le ampie strisce di colore, tracciate orizzontalmente o verticalmente, scompongono lo spazio creando una sovrapposizione di piani che dona profondità e dinamismo alla tela.
Il gesto pittorico di Legato, estremamente fluido e istintivo, infonde vitalità all’opera, conferendole una qualità espressiva intensa. Le cromie selezionate – calde, accese, briose – amplificano questa energia visiva, rendendo ogni creazione un’esperienza sensoriale unica. Per approfondire il suo percorso e la sua visione dell’arte, abbiamo intervistato Mimmo Legato.
Nella prefazione della sua opera, si parla di “differenze intercambiabili tra superficie e profondità”. Come nasce questo concetto nella sua arte?
«Per me, l’arte è un luogo privilegiato della sintesi vitale. Una dimensione senza tempo. L’unità dei contrari intercambiabili, tra superficie e profondità, evidenzia la complessa poetica del mio lavoro, raffigurata da combinazioni, apparentemente irregolari, spezzettati, dove prende forma, sulla tela, il valore di un fatto in azione, traducibile in nozioni, concetti, riferimenti».
Mimmo Legato, cosa rappresenta per lei l’esplorazione dell’invisibile?
«Il mondo è un capolavoro dell’umanità, in cui l’artista depone illusioni, finzioni, metafore, sogni, ispirazioni. passioni. Si tratta di uno stato, quasi contemplativo, dove l’invisibile si distacca dal visibile. Una scissione figurale che intende ritirarsi, retrocedere, quasi annullarsi per poi rinascere tra ombra e luce all’interno di un paesaggio favolistico».
Che ruolo ha la memoria, intesa anche come stratificazione temporale, nel suo processo creativo?
«Storia e memoria rappresentano lo spazio temporale del vissuto, in cui l’arte nella sua universalità ha sempre attinto. A volte poeticamente a volte immaterialmente. Considero la memoria come un fondamento identitario, imprescindibile, personale e del mondo. Una traccia che traspare, sempre virtualmente presente, consentendomi di praticare la realtà residente, ma nello stesso tempo modificarla, continuando a renderla virtualmente presente».
Mimmo Legato come sceglie i materiali e le tecniche per rappresentare visivamente concetti così astratti e profondi?
«Gli strumenti dell’espressione-rappresentazione compongono e decompongono lo spazio pittorico. Le mescolanze cromatiche, combinate con la materia, si connettono al processo creativo determinando il colore forma. Si tratta di uno svolgimento simbiotico tra tessiture cromatiche e oggetti, in cui vige l’illusionismo romantico, che attraversando l’esame della propria interiorità, sconfina in una astrazione messaggera, senza parole, che si inonda di spirito immanente e trascendente».
Nelle sue opere, si parla di una “poetica del sommerso”. Come riesce a tradurre visivamente l’invisibile o l’inconscio?
«Faccio una breve riflessione storica del Movimento Surrealista e del suo fondatore ‘Andre Breton, il quale affermava, dopo aver letto l’Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, che fosse inaccettabile il fatto che il sogno e l’inconscio avessero avuto così poco spazio nella Civiltà Moderna. Ecco, questo breve assunto, evidenzia, la versatilità invisibile, inudibile e intangibile nel mio lavoro».
Cosa accade prima di iniziare un nuovo lavoro? Parte da un’emozione, un’immagine mentale, un’idea?
«La mediazione narrativa e compositiva non abbandona mai i sentimenti. Ma la creatività, l’idea, la ricerca, l’azione, ritengo che a volte si spostino in un’altra stanza del pensiero. Lì dove l’ordinario e lo straordinario; il possibile e l’impossibile, come pure l’imprevisto e il dubbio, prendono forma, meditando il sentire, il cercare insieme al colore cogliendo aspetti e comportamenti “veri” del mondo».
Mimmo Legato, nella sua opera è centrale l’ambiguità percettiva tra “vedere” e “osservare”. Qual è il ruolo dello spettatore nei suoi lavori?
«Uno sfondo pittorico, costellato dell’occulto, che cela la materia immanente, comunica quasi sempre un sentimento sorprendente, sbalorditivo. Ecco, il visitatore trovandosi di fronte ad un’opera contemporanea, manifesta quasi di consueto stupore e sorpresa. Tuttavia, la sua percezione rimane sempre un obiettivo naturale, importante, che spesso aiuta l’artista nella visionarietà».

Come desidera che il pubblico si relazioni alle sue opere? C’è un’emozione o una riflessione che spera di suscitare?
«La mia cifra stilistica si nutre di un forte contrasto cromatico all’interno della sintassi grafico – pittorica. Quest’ultimo aspetto genera nei visitatori una sorta di “intrattenimento” che attrae lo spettatore con grande emotività, facendolo viaggiare nel fascino di mondi futuribili in cui decollano paesaggi scenici, figure galleggianti, evidenziando forti suggestioni».
Quali sono i riferimenti artistici o culturali che hanno maggiormente influenzato il suo percorso?
«Senza dubbio, le Avanguardie Storiche per la cultura globale espressa all’interno delle società, modificandole. Ma anche mediante la modernità e le nuove tecnologie in atto. Ovviamente, il sigillo del proprio lavoro nasce in laboratorio, dal mondo e dal Creato».
C’è un artista (contemporaneo o del passato) con cui sente una particolare affinità?
«Sicuramente, il futurista Boccioni. Soprattutto per la sua ricerca tra oggetto e spazio, che tra l’altro hanno influenzato le sorti della pittura e della scultura del XX secolo. Ovviamente, osservo con interesse il dibattito sulla contemporaneità e la sintesi informale e concettuale che negli ultimi anni si è evoluta al punto di essere quasi irriconoscibile. Con uno stile divertito e irriverente, senza pregiudizi. Una sorta di bellezza strutturistica da “capogiro”, non intelligente ma originale”. Tant’è che i critici ci assicurano che questa rivoluzione estetica vigente rappresenta un vero e proprio capolavoro dal valore colossale. Bene, rimaniamo in attesa di altre rivoluzioni, vivendo con sensibilità e attenzione il presente».
Mimmo Legato, c’è un lavoro a cui è particolarmente legato per motivi biografici?
«Gli studi di indirizzo e quelli accademici, nonché la conoscenza e la consapevolezza, negli anni mi hanno consentito di progettare idee nel mondo delle arti visive. I dipinti sono creazioni del pensiero dell’artista. Pertanto, il mio legame con l’opera del prima e del dopo è in simbiosi eterna, anche se si modifica. Soprattutto quando si dialoga con un’anima sottosopra, sfuggente, inafferrabile e senza tempo».
Come immagina l’evoluzione della sua ricerca artistica nei prossimi anni?
«Jannis Kounellis, pittore e scultore greco naturalizzato italiano, diceva: l’artista non possiede il verso della pensione, in quanto è dotato del dono dell’illuminazione. Intendo che il talento l’estro, l’ispirazione non hanno confini nel corso della vita per cui tutto muta e si trasforma, ma la struttura di base, quell’anima martoriata dell’artista è sempre residente. Per cui il futuro è sconosciuto, non ha preamboli, non ha programmi. Possiamo solamente immaginare e fantasticare. Mi interessa l’oggi dove esiste plasticamente il senso della vita quotidiana. Il mio lavoro come quello di ogni artista registra quasi sempre innesti, fantasie, fecondità. Ma gli impulsi devono arrivare sempre da quell’anima martoriata, tormentata, che canta e ricanta il senso della vita».
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Rende, un viaggio emotivo tra tela e anima: Mimmo Legato presenta la sua arte