Remco Evenepoel, la conversione all'Islam e la terza rinascita dopo un infortunio: trionfo alla Freccia del Brabante

  • Postato il 18 aprile 2025
  • Di Virgilio.it
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Lo scorso dicembre Remco Evenepoel pagava dazio alla sorte per la terza volta nella sua carriera da ciclista andando ad impattare contro la portiera di un furgone postale lasciata spalancata. Il corridore belga, in forze alla Soudal Quick-Step, ha dovuto quindi affrontare un percorso di ricostruzione dei legamenti della spalla in particolare, oltre a riscontrare dei problemi ai nervi. Insomma, un infortunio piuttosto importante che lo ha tenuto per mesi lontano dalle corse, sino al trionfale rientro alla Freccia del Brabante corsa oggi. E nel mezzo, la conversione all’Islam che gli ha dato sollievo spirituale.

La sofferenza di Evenepoel: “Lesioni gravi, fossi stato un altro sportivo la mia carriera sarebbe finita”

Un percorso particolare quello di Evenepoel, che nel 2024 è passato dal fare man bassa di medaglie d’oro alle Olimpiadi di Parigi vincendo sia la prova a cronometro che in linea (oltre a conquistare corse come la Volta ao Algarve, la maglia bianca e il terzo posto al Tour e la piazza d’onore al Lombardia, sua ultima gara ad oggi), al subire un altro incidente che avrebbe potuto costargli la carriera.

“Se fossi stato un tennista o un giocatore di basket, la mia carriera non sarebbe più andata avanti” ha dichiarato Evenepoel nella conferenza stampa prima del Brabante, dove ha illustrato il proprio percorso di sofferenza: “Le lesioni erano molto gravi e l’operazione è stata parecchio difficile”, confessando inoltre di essersi domandato se la spalla sarebbe mai tornata al 100%.

Anche perché, come abbiamo detto, non è la prima volta che il belga rischia grosso. Nel 2020 il volo fuori strada durante un inedito Lombardia corso di ferragosto: fecero il giro del mondo le immagini del corridore stabilizzato in barella. Poi nel 2024, la caduta di gruppo al Giro dei Paesi Baschi, osservando perciò un periodo di due mesi senza gare.

“Per la seconda volta in pochi mesi sono caduto sulla stessa spalla e questo ha reso le cose ancora più difficili”, ha spiegato Evenepoel sempre nella conferenza stampa. Oggi la condizione è tornata al 100%, recuperando quindi le piene funzioni per polmoni, costole, scapole e la mano, ma resta un problema che riguarda il nervo della spalla, ancora non rientrato.

Evenepoel conquista la Freccia del Brabante nella volata contro Wout van Aert

Eppure, nonostante tutto ciò il bicampione olimpico di Parigi ce l’ha fatta, conquistando la Freccia del Brabante dopo un derby con Wout van Aert, che tanto per cambiare si è preso l’ennesimo piazzamento in carriera (il 45esimo secondo posto, per la precisione). Evenepoel è scattato ai -47, seguito a ruota dal connazionale e anche dal britannico Joe Blackmore, arresosi ai -16.

Il duo di testa ha quindi risolto la tenzone in volata, dove ad avere la meglio è stato il corridore della Quick Step. Terzo posto per il portoghese della UAE Emirates Antonio Morgado.

La scoperta dell’Islam grazie alla moglie Oumaïma Rayane

Pensare che Evenepoel in questi mesi ha anche temuto di smettere col ciclismo, a 25 anni. Con una parte del muscolo della spalla che ad oggi non è ancora perfettamente funzionante a causa del nervo di cui abbiamo parlato (tanto da usare dei cerotti per stabilizzare la parte durante la gara) e tanti dubbi, per il belga la paura era quella di non poter più disputare una corsa in carriera.

Ma a dargli sostegno ci ha pensato la fede, quella commutata dalla moglie, Oumaïma Rayane. La ragazza di origini marocchine infatti è musulmana, e ha trasmesso al marito il credo nell’Islam. Già in un post su Instagram il belga aveva confessato giorni fa di aver pregato assieme in tutto questo tempo (“e lo faremo ancora”), ringraziando la consorte per quello che gli ha insegnato e la gioia di poterlo condividere.

E nella conferenza stampa prima della gara odierna Evenepoel ha fornito ulteriori dettagli, spiegando di aver scoperto la fede nel 2024: “È qualcosa di meraviglioso, che mi sostiene e mi aiuta nella mia vita“, confermando poi che si tratta della fede musulmana.

Insomma, siamo di fronte ad una rinascita spirituale e da oggi anche fisica, sebbene non ancora completa (e come si direbbe nel Paese d’origine di Rayane, تمنياتي لك بالشفاء العاجل, ovvero buona guarigione). Ma al traguardo della Brabante Evenepoel ha ammesso di dover ringraziare anche qualcun altro: “Pensavo di essere già sconfitto prima di iniziare la volata, è stata una gara dura ma avevo fiducia nel fatto che il mio sprint fosse ancora lo stesso, che si tratti di una gara facile o difficile, e nel corso degli anni sono diventato un po’ più esplosivo. Devo ringraziare mio padre per gli ultimi due duri allenamenti dietro la sua moto. A volte mi ha davvero spinto al limite e ne è valsa la pena: è incredibile iniziare la stagione con una vittoria”.

Elisa Longo Borghini conquista la Brabante femminile

Per la cronaca, alla Freccia del Brabante c’è stato spazio anche per una soddisfazione italiana: la corsa femminile è stata infatti vinta da Elisa Longo Borghini. La ciclista dell’UAE Team bissa il successo dello scorso anno, anche allora ottenuto per distacco: in questo caso il trionfo è arrivato con un attacco ai -10 km, mettendo ko avversarie come Marianne Vos, seconda, e Femke Gerritse, terza.

Quarto posto per Eleonora Camilla Gasparrini, compagna di squadra di Longo Borghini, la quale anch’essa arrivava da un periodo difficile dopo la commozione celebrale subita a seguito della caduta al Giro delle Fiandre.

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