Primo Maggio, perché in molte zone d’Italia si usa mangiare fave e pecorino
- Postato il 1 maggio 2025
- Lifestyle
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Scopri le origini storiche e le curiosità dietro uno degli abbinamenti più amati del 1° maggio.
Origini storiche: dai Romani a oggi

La tradizione potrebbe risalire addirittura all’epoca degli Antichi Romani. A differenza dei Greci, che associavano le fave alla morte, i Romani vedevano in esse un simbolo di fertilità e rinascita. Non a caso, venivano consumate durante le celebrazioni in onore di Flora, dea della primavera e dei fiori.
Il pecorino, invece, era già un prodotto apprezzato nella Roma antica, grazie alla sua lunga conservazione e al sapore deciso. L’abbinamento con le fave è diventato nel tempo un vero e proprio simbolo di speranza, prosperità e abbondanza.
Curiosità
Secondo la tradizione popolare, trovare sette semi di fava in un solo baccello è segno di grande fortuna. Questo gesto si è tramandato come buon auspicio per l’estate in arrivo, momento dell’anno legato ai raccolti e alla vita all’aperto.
Dal punto di vista culinario, il contrasto tra il gusto delicato delle fave fresche e quello intenso del pecorino romano crea un’armonia perfetta, che ha conquistato anche chi non è nato sotto il Cupolone.
La leggenda del pastore e del cesto magico
Una curiosa leggenda popolare racconta di un pastore che, il primo maggio, portando il gregge al pascolo scoprì un campo di fave selvatiche. Mentre ne raccoglieva un cesto, fu disturbato da un lupo.
Per distrarlo, il pastore lanciò in aria il cesto: uno stormo di uccelli lo raccolse e, una volta a terra, il cesto si era trasformato in pecorino. Il profumo attirò il lupo lontano dalle pecore, salvando il gregge. Da allora, il connubio tra fave e pecorino è visto come un portafortuna stagionale.
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