Prato, 35enne fermato per tentato omicidio: “Sparò in faccia a una donna”. La vittima ha aiutato a identificarlo

  • Postato il 8 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È accusato di aver aggredito una connazionale lo scorso 17 aprile, tentando di strangolarla e sparando un colpo di pistola che l’ha colpita in faccia. Un 35enne cittadino cinese è stato fermato la sera di venerdì 7 novembre, su ordine della Procura di Prato, mentre “si stava preparando a lasciare il Paese”, come spiega il procuratore capo Luca Tescaroli in una nota. A consentire di identificare l’uomo è stata la vittima, una 46enne che esercitava abusivamente la professione di tassista, che è sopravvissuta nonostante le gravissime ferite e ha collaborato con le indagini fornendo informazioni preziose.

La sera del 17 aprile la donna era stata contattata sul social WeChat dall’uomo per una corsa da Prato fino al comune di Vaiano, in provincia, dove aveva chiesto di essere accompagnato a trovare un amico. Una volta arrivati a destinazione, in una zona montuosa ed isolata, la conducente ha raccontato di essere stata aggredita dal passeggero, che le ha urlato “ti ammazzo”. Derubata di novemila euro – trasferiti tramite il servizio WeChat Pay direttamente dalle sue carte digitali – la 46enne è stata picchiata con violenza e strangolata con un cavo elettrico, da cui è riuscita a liberarsi mordendo le dita dell’aggressore. L’uomo ha poi preso il controllo del veicolo con l’intento di far rientro a Prato: durante la marcia, però, si è fermato e ha esploso nell’abitacolo un colpo di pistola all’altezza dell’orecchio sinistro della donna, che è stata lasciata agonizzante in auto mentre lui proseguiva la sua fuga a piedi. Non sono chiare le motivazioni che hanno portato a questo gesto estremo. La vittima ha riportato ferite gravissime tali da provocarle vistose cicatrici, una limitazione dei movimenti del rachide cervicale e una incapacità temporanea di almeno 35 giorni.

Il provvedimento di fermo – che dovrà essere convalidato dal gip – è stato disposto dalla Procura al termine di una lunga indagine in cui sono state effettuate acquisizioni di tabulati, intercettazioni telefoniche e analisi del Dna trovato sul cavo elettrico usato per lo strangolamento e sul volante dell’auto. Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite contestualmente al fermo, a casa del presunto aggressore la Polizia ha scoperto anfetamina, ecstasy, mdma, oppiacei e hashish, per un totale di quasi nove chilogrammi e con un valore di mercato stimato in oltre duecentomila euro; oltre agli stupefacenti, nell’abitazione c’erano anche utensili funzionali alla modifica di armi da fuoco, due pistole in fase di lavorazione e un’altra carica. Fermato anche un secondo cittadino cinese di 39 anni: per entrambi è stata chiesta la custodia cautelare per i reati di tentato omicidio, rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti.

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