Potenziata la scorta a Meloni, Salvini e Tajani. Il ministro degli Esteri: “Clima non dei migliori”

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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“Oggi è stato innalzato il livello di scorta al presidente del Consiglio, al vicepresidente Salvini e a me. Il clima non è certo dei migliori e invito tutti ad abbassare i toni”. Con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato ufficialmente quanto trapelato nei giorni scorsi in merito a un incremento delle misure di protezione ai vertici dell’esecutivo.

La decisione è arrivata a seguito dell’assassinio di Charlie Kirk, che ha acceso i riflettori sulla vulnerabilità delle figure istituzionali italiane. Dopo una circolare interna del Viminale che disponeva “un riesame e eventuale rafforzamento delle misure di profili di rischio”, è stato stabilito di innalzare la tutela al livello “eccezionale”. Ciò comporta la presenza di due o tre auto blindate, ciascuna con tre agenti a bordo.

Fino a oggi Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini avevano scelto una protezione di secondo livello, considerata sufficiente in tempi ordinari. Ma la nuova fase di tensione politica e sociale ha imposto una revisione, con una presenza sul territorio più imponente, come già accaduto ieri nelle Marche durante un comizio elettorale.

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Potenziata la scorta a Meloni, Salvini e Tajani. Il ministro degli Esteri: “Clima non dei migliori” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Clima politico e rischi emulativi

La settimana scorsa il Corriere aveva anticipato la circolare riservata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che invitava prefetti e questori a valutare eventuali rischi aggiuntivi. Nel documento si ipotizzava l’adozione di misure più rigide, “a cominciare dalla premier Giorgia Meloni”.

Il Viminale ritiene che il clima politico sia diventato più incandescente, pur senza segnali concreti di minacce terroristiche organizzate. La preoccupazione riguarda soprattutto i cosiddetti “lupi solitari”, soggetti radicalizzati che potrebbero agire in autonomia. Allarmano inoltre i messaggi sui social, dove non sono mancati post inneggianti alla morte della premier, diffusi da ambienti antagonisti.

La stessa Meloni ha rilanciato sul proprio profilo X un post di gruppi studenteschi comunisti che raffigurava Kirk a testa in giù, accompagnato dal numero -1 e dalla frase “A buon intenditore poche parole”, con un richiamo diretto alla fine di Mussolini.

Il ministro Piantedosi ha messo in guardia da possibili derive: “Non bisogna dimenticare che ci possono essere processi di emulazione, non tutti sono in grado di raccogliere nel modo giusto certi messaggi e, quindi, qualcuno poi può in qualche modo fraintendere”.

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Blitz

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