Ponte sullo Stretto, ogni giorno di ritardo vale milioni di penale: i rischi

  • Postato il 20 agosto 2025
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Il Ponte sullo Stretto è uno dei progetti più ambiziosi e importanti per il futuro delle infrastrutture in Italia. Si tratta di un’opera che punta a rivoluzionare la mobilità, semplificando il passaggio dalla Calabria alla Sicilia (e viceversa) delle persone e delle merci. La realizzazione del Ponte richiederà diversi anni di lavoro e miliardi di fondi. Considerando la complessità dell’opera, il rischio di ritardi è concreto.

Per questo motivo, l’accordo tra la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink, incaricato della progettazione e della costruzione del Ponte, punta a scongiurare un prolungamento eccessivo dei lavori e il completamento dell’opera nei tempi previsti. Per evitare ritardi è stato definito un sistema di penali economiche, con sanzioni milionarie. Andiamo ad analizzare la questione nei dettagli.

Penali in caso di ritardo

Uno dei principali rischi legati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto è rappresentato dal ritardo nell’ultimazione dei lavori. L’opera, altamente complessa, deve rispettare i tempi previsti per evitare un prolungamento eccessivo dei lavori, sia per difficoltà tecniche che per questioni amministrative e burocratiche. In caso di rallentamenti delle attività da parte del consorzio Eurolink, ad esempio, ci sarà una sanzione superiore a un milione di euro per ogni giorno di ritardo.

La società pubblica Stretto di Messina, inoltre, sarà chiamata a rispondere economicamente in caso di inadempienze. Come riportato da Repubblica, Stretto di Messina ha confermato che “in caso di blocco dei lavori per responsabilità di Stretto di Messina ovvero nel caso di recesso da parte della Società, la misura della penale è pari al 5% dei lavori non eseguiti fino a un massimo dei quattro quinti del valore del contratto“.

In sostanza, il contratto che regola la realizzazione del Ponte sullo Stretto, che sarà il ponte più lungo al mondo (considerando le strutture a campata unica), prevede una serie di meccanismi studiati per incentivare il più possibile il completamento dell’opera nei tempi previsti. Un sistema di questo tipo potrebbe rappresentare un vero e proprio modello da seguire anche per altre opere di grande rilevanza che andranno a caratterizzare il futuro del settore delle infrastrutture in Italia.

Una grande opera strategica

La realizzazione del Ponte sullo Stretto, da tempo al centro del dibattito politico, rappresenta un’opera strategica per il Paese ed è stata fortemente voluta dall’attuale Governo. L’approvazione del progetto, arrivata nei mesi scorsi, ha rappresentato un’importante accelerazione per l’opera che porterà all’abbattimento di numerosi edifici sulle due coste.

Sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in un comunicato pubblicato lo scorso 8 agosto, viene ribadito che il completamento dei lavori è previsto per il 2032. L’opera si articolerà in tre fasi:

  • Fase 1 (maggio 2026): collegamenti stradali e ferroviari
  • Fase 2 (settembre 2026): gallerie, svincoli e le tre nuove stazioni ferroviarie
  • Fase 3 (marzo 2027): opera di attraversamento (torri, impalcato sospeso, ecc.)

Per la realizzazione del progetto è prevista una spesa di 13,5 miliardi di euro, già stanziati. Ulteriori aggiornamenti in merito all’avvio dei lavori e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal piano di realizzazione della Fase 1 arriveranno nel corso dei prossimi mesi.

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