Pogacar fissa la data del ritiro: "Ad un certo punto non vincerò più". L'annuncio sul Tour de France 2026

  • Postato il 10 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Scollinata poco più della metà della stagione, larga parte delle classiche e due grandi giri su tre, Tadej Pogacar guarda agli impegni che gli restano in questo 2025 che, alla pari degli ultimi anni, è stato poco ma sicuro trionfale. E non solo: lo sloveno si è anche aperto sulla prospettiva di un ritiro dal ciclismo agonistico.

Pogacar svela perché il suo umore era cupo all’ultimo Tour de France

Avevamo lasciato il campione della UAE Team Emirates portarsi a casa il quarto Tour de France in carriera rifilando distacchi quasi mortificanti ai rivali costretti a fare una gara a parte rispetto al fuoriclasse (che però ha anche accusato la stanchezza, come si è visto nella raffica di cerimonie del podio ad ogni tappa, e come ha riferito il team manager Joxean Fernandez Maxtin anche una certa insofferenza nel condurre un Tour in controllo).

Pogacar da lì si è fermato, comprensibilmente, passando del tempo nel suo domicilio nel Principato di Monaco e tornando nella sua nativa Komenda dove in questi giorni si è corso un Criterium in suo onore giunto alla settima edizione, e puntualmente vinto da lui tra il delirio del pubblico di casa (sul podio Luka Mezgec e Matteo Trentin).

L’occasione è stata propizia per una conferenza stampa in cui lo sloveno ha fatto il punto sulla propria stagione, spiegando che dopo la Grande Boucle si è fermato concedendosi giusto qualche uscita con la bici senza impegno, recuperando anche un po’ di buonumore. Potrà sembrare assurdo tutto ciò, ma Pogacar ha spiegato: “Non possiamo aspettarci che io esploda di felicità per tutte le 21 tappe, ci sono stati anche dei giorni difficili. È stato un Tour complesso, tra i più duri che io abbia mai affrontato. Ma adesso mi sento riposato, ho ripreso le forze e posso andare avanti”.

Gli impegni di Pogacar nel resto della stagione e il ritorno al Tour nel 2026

E lo farà partecipando al Grand Prix Cycliste de Québec e Montréal, e successivamente il Mondiale in Ruanda dove sarà chiamato a difendere la maglia iridiata. Poi sarà la volta degli Europei di Drôme-Ardéche, nella prima settimana di ottobre, dove proverà a vincere uno dei trofei che ancora mancano nella sua bacheca, ovvero la maglia di campione continentale (assieme alla Vuelta e a due classiche monumento, la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix).

“Da quanto sappiamo quest’anno il percorso non sarà per scalatori, quindi probabilmente ci sarò – ha spiegato il corridore dell’UAE -. È simile a una delle gare primaverili vinte da Juan Ayuso quest’anno. Ma se sarò agli Europei probabilmente vorrà dire che non potrò partecipare ad altre classiche italiane, a parte il Lombardia“, ha quindi puntualizzato.

Sino a qui i suoi impegni e obiettivi a breve termine. Ma Pogacar ha anche parlato del suo futuro a medio termine, con l’obiettivo di tornare al Tour il prossimo anno e vincere il quinto in carriera, cosa che gli garantirebbe un posto d’onore negli albi d’oro del ciclismo. “Probabilmente ci tornerò, in fin dei conti è la corsa più importante e non credo che la squadra mi lascerà a casa…”, ha spiegato.

“Devo essere pronto a fermarmi quando sarà il momento”

E infine lo sloveno ha allargato lo sguardo al suo avvenire a lungo termine, affrontando il discorso della fine della sua carriera. In teoria blindata sino al 2030, termine ultimo del suo contratto in essere con l’UAE. Ma in realtà Pogacar ha lasciato intendere che potrebbe appendere il caschetto al chiodo ben prima.

Tant’è che nella conferenza stampa di Komenda ha affermato, come riporta CyclingNews: “Potrà suonare strano a molti il fatto che io stia contando i giorni che mi separano dal ritiro dal ciclismo, ma in realtà una carriera sportiva non è che sia così lunga. Ho iniziato a vincere abbastanza presto [a 20 anni, ndr] e poi da lì è andato tutto alla grande. Ogni anno però gli allenamenti si fanno più duri, e inizio a guardare al mio futuro. So che la mia carriera non sarà ancora lunga, però sono anche consapevole che potrò godermi il livello attuale ancora per qualche stagione. Ma so anche che questo livello ad un certo puntò andrà a calare, le vittorie inizieranno a latitare e ci potrà essere anche un’annata negativa”.

Insomma, sarà a quel punto che Pogacar capirà che sarà giunto il momento di smettere. O meglio, l’ideale sarebbe prima: “Sono preparato a ciò che mi aspetta, e quindi sono consapevole che devo godermi il momento. Ma devo essere pronto a fermarmi, a ringraziare e chiudere con le corse trovandomi al massimo livello”, ha concluso il corridore.

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