Pedalando sulla Via degli Dei: i consigli per tratte con soste di puro relax

  • Postato il 19 giugno 2025
  • Cammini
  • Di SiViaggia.it
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Sentieri fra i boschi di faggi, sterrati sull’Appennino, salite ripide seguite da discese in cui correre e divertirsi: la Via degli Dei è il luogo perfetto per chi vuole regalarsi una vacanza a base di pedalate e soste di puro relax. Un percorso bellissimo da fare in sella ad una bici, per perdersi fra panorami mozzafiato, natura e storia senza però dimenticare di avere sempre un appoggio, un punto di ristoro dove soggiornare e godersi anche la buona cucina, come l’Albergo Ristorante Poli, incastonato in uno splendido scenario naturale.

Sulla Via degli Dei in bici: un viaggio imperdibile

Ma cos’è la Via degli Dei? Se siete amanti delle pedalate, volete trovare posti magici da visitare e non la conoscete, ecco:  è un percorso di circa 130 km che attraversa le bellezze dell’Appennino Tosco-Emiliano, collegando idealmente Bologna e Firenze. Un viaggio che porta alla scoperta di strade millenarie antichissime, boschi e sentieri inesplorati da scoprire con la propria bici. Teoricamente, il mezzo migliore per affrontare questo percorso è la mountain bike, biammortizzata oppure front, per sfidare senza paura anche i tratti più difficili.

C’è però da dire che in generale la tratta è piuttosto semplice da percorrere: si può infatti anche salire in sella a una bici gravel, seguendo una traccia specifica e in questo caso il percorso sarà quasi del tutto simile a quello a piedi. La Via degli Dei in bici, comunque, è l’ideale per godersi il paesaggio e visitare tutte le attrazioni che si incontreranno lungo il tragitto che, lo ribadiamo, è praticabilissimo: l’inizio e la fine del percorso sono pianeggianti e perfettamente scorrevoli, cosa che permette di fare una pedalata rilassante per ammirare sia Bologna che Firenze.

La parte centrale che porta alla scoperta dell’Appennino presenta, ovviamente, un terreno vario, con pendenze anche importanti. Proprio per questo, per prendere un po’ di fiato e godere ancora meglio di quella che è una zona particolarmente suggestiva, con paesaggi favolosi, piccoli borghi e boschi, è d’obbligo una sosta riposante e rinvigorente e l’Albergo Ristorante Poli è davvero l’ideale: come accennavamo è un luogo immerso nella natura, fra tradizione culinaria e bellezza, in cui godersi una pausa.

Una pausa all’Albergo Ristorante Poli

Situata in località Madonna dei Fornelli, la struttura offre camere confortevoli e aree relax, ma soprattutto un ambiente rilassato in cui recuperare le energie dopo una lunga pedalata. Nell’albergo infatti è presente un ambiente in comune dotato di sauna da quattro persone e idromassaggio. Senza contare il giardino in cui regalarsi attimi di benessere, ammirando le foto scattate in viaggio, chiacchierando o semplicemente contemplando in silenzio la natura rigogliosa.

A rendere tutto ancora più unico è l’esperienza culinaria che si può vivere in questo albergo, grazie ad un ristorante in cui gustare i piatti della tradizione, preparati rigorosamente in casa e usando prodotti del territorio, genuini e sani, come gli gnocchi freschi ai funghi, le tagliatelle con il ragù Bolognese e i tortellini in brodo, ma anche le lasagne verdi e tanti piatti a base di tartufo, senza dimenticare secondi fra tradizione e autenticità come la tagliata di manzo, gli arrosti misti e le scaloppine ai porcini, ma anche i salumi bolognesi e, su ordinazione, la fiorentina di chianina e cinghiale. E sì, ci sono anche i dolci: mascarpone, zuppa inglese, torta di mele, crème caramel e semifreddo al torroncino.

L’itinerario in bici sulla Via degli Dei: prima tappa

Come abbiamo detto, l’Albergo Ristorante Poli si trova in località Madonna dei Fornelli, dunque se si vuole approfittare di questa struttura incantevole, l’itinerario ideale in bici sulla Via degli Dei parte da Bologna per un percorso di 56,40 km e un tempo di percorrenza di circa 6 ore. Si parte dalla stazione FS di Bologna, imboccando via Indipendenza sino a piazza Maggiore, punto di partenza della Via degli Dei. Pedalando lungo via Saragozza si arriverà poi al portico di San Luca per raggiungere il Santuario della Beata Vergine di San Luca. I portici offrono un’esperienza unica, che diventa esaltante soprattutto durante la ridiscesa verso il fiume Reno.

Dopo essersi goduti il panorama dall’alto, infatti, si imbocca la via de Bregoli che conduce lungo le rive del Reno sino a Sasso Marconi. Qui ci si ritrova nel cuore dell’Oasi San Gherardo e, dopo aver attraversato il ponte Vizzano, si raggiunge via delle Orchidee. Non prima di aver ammirato la vite del Fantini, una straordinaria pianta centenaria che fu scoperta nel 1961. Lungo la strada fra Badolo e Brento, realizzando una piccolissima deviazione, si può arrivare al Colombario di Monte del Frate. Una cavità profonda caratterizzata da due grandi aperture e delle piccole nicchie legate ad un mistero: sono allevamenti di colombi o antiche sepolture?

Dopo questa sosta suggestiva si arriva al Monte Adone per godersi una vista straordinaria, fra foto e momenti di relax. Per ripartire poi in direzione Madonna dei Fornelli e… fermarsi all’Albergo Ristorante Poli, ovviamente.  Da qui, poi, si potrà intraprendere la seconda tappa del viaggio sulla Via degli Dei in bici e conduce da Madonna dei Fornelli a San Piero a Sieve.

La seconda tappa

Il percorso della seconda tappa è lungo 42,50 km e dura all’incirca 5 ore. Dopo aver passato la notte in un ambiente accogliente, caratterizzato da un design minimalista, e dopo aver respirato un’atmosfera calda e accogliente, si può imboccare il tratto in direzione monte dei Cucchi e attraversando un suggestivo bosco di faggi si discende sino al quadrivio di Pian di Balestra.

Qui si trovano non solo le indicazioni per la Strada Romana, ma anche il confine fra Emilia e Toscana. In questa zona il paesaggio è davvero spettacolare, con prati immensi e alberi, ma soprattutto un lago. Un viaggio caratterizzato da profumi intensi e colori vivaci, sino ad arrivare alla Piana degli Ossi, in cui si trovano le antiche fornaci di calce. A questo punto ci troviamo esattamente a metà del percorso. Superando il bivio per Bruscoli si sale sino alle Banditacce, il punto più alto ed emozionante del sentiero. Nella discesa in direzione la Futa è possibile fermarsi per osservare i resti della via Flaminia Militare, conservati alla perfezione e ricchi di fascino.

Al Passo della Futa invece si trova il cimitero germanico. Si tratta del più grande d’Italia con ben 30mila salme di soldati tedeschi morti sul territorio italiano durante l’ultima guerra mondiale. Il viaggio continua verso Monte Gazzaro. Va sottolineato che non si può salire lungo il crinale con la mountain bike, ma bisogna necessariamente prendere il sentiero che scende a destra all’incrocio. In fondo alla discesa si trova un luogo tanto mitico quanto oscuro: l’Osteria Bruciata. Qui tanto tempo fa si trovava una locanda famosa per i suoi piatti di carne, in realtà preparati con i poveri resti degli avventori che, dopo essere stati derubati, venivano uccisi brutalmente dal proprietario.

Una sosta è d’obbligo anche a Sant’Agata, per passeggiare fra le stradine e perdersi nei musei d’arte. Prima di tornare in sella alla propria bici e riprendere il cammino. Sarà una strada sterrata, che diventerà in seguito asfaltata, a condurvi sino a San Piero a Sieve. La terza tappa inizia da San Piero a Sieve e conduce sino a Firenze con una lunghezza di 33,90 km e una percorrenza di 4 ore. Si inizia imboccando la strada sterrata sino ad arrivare alla villa medicea di Cafaggiolo. Fra le residenze preferite di Lorenzo il Magnifico, in passato questa villa era teatro di adunanze di mercanti, letterati, gentildonne, artisti, papi e principi. Qui si organizzavano convegni, battute di caccia e feste contadine, in un’atmosfera suggestiva che si respira ancora oggi.

Il secondo punto di interesse è il Castello del Trebbio da cui si scende verso Tagliaferro, raggiungendo poi la Badia del Buonsollazzo. Un’antica abbazia che risale al XI secolo. Oggi in stato di abbandono, conserva ancora i resti dell’antica gloria. Sulla facciata settecentesca infatti si può ammirare lo stemma mediceo voluto da Cosimo III dei Medici che decise di rifare la chiesa attuale aggiungendola al chiostro del XV secolo. Da qui il percorso si insinua nel bosco per arrivare al paese di Bivigliano dove si trova il convento di Monte Senario che domina l’intera vallata di Mugello. L’eremo è fra i più famosi e importanti del territorio, fondato nel 1233 e per la precisione l’8 settembre quando sette monaci fiorentini decisero di abbandonare la vita agiata per diventare eremiti e fondarono l’Ordine dei servi di Maria.

Il convento si raggiunge seguendo una via antica suggestiva lungo cui si trovano i tabernacoli della Via Crucis. All’interno della chiesa invece è possibile ammirare dei meravigliosi dipinti. Dopo aver lasciato il convento di Monte Senario è possibile proseguire verso Poggio le Croci, lungo la strada che porta verso Borgo San Lorenzo. Si risale poi verso il passo della Catena, verso San Michele a Muscoli. L’area è selvaggia e naturale, con panorami caratterizzati da grandi prati che, nella stagione giusta, sono fioriti a perdita d’occhio. In alcuni periodi dell’anno inoltre è possibile ammirare le orchidee selvatiche, una specie rarissima che cresce in questi luoghi.

In pochissimo tempo si raggiunge Fiesole e, dopo essere arrivati alla piazza, si seguono le indicazioni per Firenze. Fra le particolarità di questa parte di percorso c’è la presenza di Monte Ceceri. Pochi lo sanno, ma questo luogo venne utilizzato nel 1506 da Leonardo Da Vinci come trampolino per cercare di collaudare la sua macchina del volo. Per entrare in città si dovrà poi attraversare il ponte sul fiume Mensola, raccontato anche da Boccaccio. Sino ad arrivare alla Piazza della Signoria, punto d’arrivo di un viaggio meraviglioso in sella alla propria bicicletta, pedalando su sentieri inaspettati e ricchi di fascino.

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SiViaggia.it