Omicidio Kirk, rilasciato un secondo sospettato. Cosa sappiamo dell’attentato al leader dei giovani trumpiani
- Postato il 11 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Un momento buio per l’America”. Donald Trump in un video girato nello Studio Ovale, annunciando bandiere a mezz’asta per l’omicidio del leader dei giovani Maga Charlie Kirk, mentre prosegue la caccia all’uomo dopo iul rilascio anche del secondo uomo fermato. Il presidente Usa punta il dito contro la retorica della “sinistra radicale” addossandogli la responsabilità della morte dell’attivista di destra. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di essere “pieno di dolore e rabbia” per l’assassinio avvenuto in un campus universitario nello Utah. “Charlie ha ispirato milioni di persone e stasera tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano sono uniti nello shock e nell’orrore. Questo è un momento buio per l’America”.
I sospettati rilasciati, l’assassino latitante
Continua la caccia al killer, iniziata alla mezzanotte italiana, ma la situazione è poco chiara. I due sospettati sono stati rilasciati: secondo la nota congiunta di Fbi e Dipartimento di sicurezza pubblica dello Utah, citata da Cnn, nessuna delle due persone fermate dopo l’omicidio ha alcun legame con la sparatoria. Una persona, George Zinn, è stata accusata di aver ostacolato la polizia universitaria. Nessuna informazione, invece, sui motivi del fermo dell’altro sospettato. Per le autorità il delitto sarebbe opera di una sola persona, vestito in abiti scuri.
Ingorno alle 2.00 (ore italiane) il direttore dell’Fbi Kash Patel aveva annunciato il rilascio del secondo sospettato, dopo un interrogatorio delle forze dell’ordine: “Le nostre indagini proseguono e continueremo a diffondere informazioni nell’interesse della trasparenza”, ha scritto Patel su X. Il governatore dello Utah Spencer Cox, in conferenza stampa, aveva dichiarato che la prima persona ad essere fermata sul posto, George Zinn, non è stata ritenuta l’assassino, ma è stata accusata di ostacolo alla giustizia.
L’assassino dunque resta latitante. Le indagini sono iniziate subito dopo la sparatoria: nelle riprese video si vedono agenti di polizia perlustrare gli edifici, compresi i tetti, lungo il perimetro della Utah Valley University.
La dinamica dell’omicidio
Charlie Kirk stava parlando a un dibattito organizzato da Turning Point USA alla Utah Valley University quando, secondo le autorità, l’assassino ha sparato da un tetto. La Utah Valley è la più grande università pubblica dello Stato con 47.000 iscritti. Si trova a circa 40 miglia (64 chilometri) a sud della capitale dello Stato, Salt Lake City.
L’attentatore ha sparato un solo colpo, secondo Beau Mason, Commissario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah, secondo il quale si è trattato di “un attacco mirato contro un individuo”. Kirk è stato colpito mentre rispondeva a una domanda sulle sparatorie di massa. Dopo essere stato colpito è stato trasportato “con un mezzo privato” al Timpanogos Regional Hospital, dove è morto, hanno riferito le autorità. Il governatore dello Utah Spencer Cox ha definito l’omicidio un “assassinio politico”.
Il cordoglio e la condanna di Obama e Clinton
Su X l’ex presidente Bill Clinton invita alla calma: “Sono rattristato e arrabbiato per l’omicidio di Charlie Kirk. Serve fare tutti della seria introspezione, raddoppiando i nostri sforzi per affrontare il dibattito con passione, ma in modo pacifico. Io e Hillary preghiamo per Erika, i loro due bambini piccoli e la loro famiglia”. Dello stesso tenore la dichiarazione del premier britannico Keir Starmer: “I miei pensieri sono rivolti ai cari di Charlie Kirk. È straziante che una giovane famiglia sia stata privata di un padre e di un marito. Dobbiamo essere tutti liberi di discutere apertamente e liberamente, senza paura: non può esserci giustificazione per la violenza politica”.
Anche Barack Obama, su X, ha espresso cordoglio: “Questo tipo di violenza spregevole non ha spazio nella nostra democrazia. Michelle e io pregheremo per la famiglia di Charlie stasera”. L’omicidio Kirk è l’ultimo esempio di violenza politica negli Stati Uniti che abbraccia una vasta gamma di ideologie politiche e coinvolge entrambi i principali partiti politici. L’università ha dichiarato che il campus è stato immediatamente evacuato e rimane chiuso. Le lezioni sono state cancellate fino a nuovo avviso. A coloro che si trovavano ancora nel campus è stato chiesto di rimanere sul posto fino a quando gli agenti di polizia non li avessero scortati in sicurezza fuori dall’edificio.
Chi era Kirk
Podcaster, guerriero culturale e alleato del presidente Donald Trump. Ha guidato uno sforzo per rinnovare l’impegno del Partito Repubblicano a favore dell’affluenza alle urne nelle elezioni del 2024, basandosi sulla teoria che ci fossero migliaia di sostenitori di Trump che votavano raramente ma che potevano essere persuasi a farlo.
Kirk aveva 18 anni quando nel 2012 ha co-fondato Turning Point nella periferia di Chicago insieme a William Montgomery, un attivista del Tea Party. Il loro obiettivo era quello di portare le loro idee di tasse basse e governo limitato nei campus universitari. Turning Point ha sostenuto con entusiasmo Trump dopo che questi ha conquistato la nomination del Partito Repubblicano alla presidenza nel 2016. Kirk ha ricoperto il ruolo di assistente personale del figlio maggiore dell’allora candidato, Donald Trump Jr., durante la campagna elettorale generale.
Il legame con Trump ha contribuito ad alimentare l’ascesa di Turning Point alla ribalta. Ben presto, Kirk è diventato un volto fisso della TV via cavo, dove si è schierato a favore delle guerre culturali e ha elogiato il presidente. I contributi al gruppo sono raddoppiati e poi triplicati, raggiungendo infine i 79,2 milioni di dollari nel 2022, secondo un’analisi delle dichiarazioni fiscali disponibili al pubblico. Il gruppo afferma di essere ora presente in quasi 4.000 campus universitari e liceali, operando come un marchio di lifestyle conservatore che promuove centinaia di influencer online.
Kirk era noto per le sue dichiarazioni provocatorie sulla razza, che utilizzava per corteggiare gli elettori della Generazione Z. “Mi dispiace. Se vedo un pilota di colore, penso: ‘Cavolo, spero che sia qualificato’”, ha affermato Kirk durante un episodio del podcast del 2024 con il collega attivista di destra Jack Posobeic.
Dopo l’assassinio, Trump ha ordinato di abbassare le bandiere a mezz’asta e ha emesso un proclama presidenziale. Il presidente, che ha riportato una lieve ferita all’orecchio quando è stato colpito da un proiettile durante un evento della campagna elettorale lo scorso anno, ha affermato di avere un rapporto stretto con Kirk. Su Truth Social ha descritto Kirk come “un ragazzo fantastico in tutto e per tutto. DIO LO BENEDICA!”. Il governatore democratico della California Gavin Newsom, che lo scorso marzo ha ospitato Kirk nel suo podcast, ha pubblicato su X: “L’aggressione a Charlie Kirk è disgustosa, vile e riprovevole”.
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