Nuova stagione del Carlo Felice, Galli: “Per me primo giorno di scuola” ed elenca i tre obiettivi del suo mandato
- Postato il 2 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Una stagione in continuità con il passato quella presentata oggi dal nuovo sovrintendente del Teatro Carlo Felice Michele Galli: “Per me è come se fosse il primo giorno di scuola, è come se fossi davanti a chi giudicherà la proposta. La stagione − spiega – era stata approntata dalla precedente sovrintendenza e dal maestro Conte, che ringrazio. Sono presenti alcuni elementi di novità, è una stagione che spero possa accontentare il più ampio pubblico di Genova. Ai genovesi, dico di stare vicino al teatro della vostra città. Per quanto riguarda la situazione interna al teatro, devo registrare una situazione di relazione buona con tutte le forze interne che favorisce una situazione di tranquillità e cerchiamo insieme a loro di operare per il bene futuro della Fondazione. Il titolo di apertura sarà Don Giovanni, che manca da 13 stagioni, nel 2026 ci sarà Il Campiello, che manca dal 1940 e ritorna il balletto a dicembre. Sono cambiati due titoli, il titolo d’apertura e un altro titolo nel 2026 sostituito con Il Campiello”.
Il sovrintendente ha individuato gli ambiti di azione per l’operatività a livello territoriale, nazionale e internazionale: la necessità di intercettare nuovi soci privati, ossia la capacità di reperire fondi da privati. L’obiettivo è ampliare questa platea. “Spero siano presenti non solo con il loro logo, ma anche con il loro contributo”. La formazione di nuovo pubblico è il secondo obiettivo: “Chi porto a teatro e da quale età? Stiamo definendo un programma che riguarda il bambino dai 3 ai 6 anni, poi dai 6 ai 13 e la fascia delle superiori e la fascia universitaria”. Galli evidenzia che non c’era una proposta organica sul teatro musicale come investimento sui giovani a livello di educazione al teatro musicale. Dedicheremo un’attenzione particolare a tutto ciò. Altro tema è legato al ricambio del personale: “È sempre più difficile trovare professionalità formate in modo funzionale alla gestione del teatro e per questo stiamo preparando un progetto sia per le arti, sia per i mestieri per favorire il ricambio generazionale delle masse artistiche e tecniche. Un’Accademia degli arti e mestieri dello spettacolo”.
L’intenzione, infine è di ampliare il più possibile ai turisti il prodotto del Teatro Carlo Felice.
“Fin dall’arrivo della nuova giunta, abbiamo sicuramente intrapreso un dialogo molto positivo, sia col sovrintendente che ringrazio, che con i dipendenti − dice il sindaco di Genova Silvia Salis − chiaramente ci sono dei temi sul tavolo, ma noi abbiamo dato garanzia che verranno risolti, credo che il dialogo sia collaborativo e positivo. Per quanto riguarda la stagione, è costruita come un viaggio, chiaramente ambizioso, che ha dei punti cardine, chiaramente nella tradizione, ma vuole anche sperimentare, vuole innovare, vuole avvicinare. Questo è stato il lavoro che vuole fare il sovrintendente Galli. Vuole avvicinare sempre di più la lirica alla città e anche da chi da fuori vuole venire a Carlo Felice. Uno dei miei primi atti è stato confermare Enrico Musso come vicepresidente del consiglio di indirizzo e credo che questo sia importante perché condividiamo la visione del fatto che il Carlo Felice deve essere sempre più sostenuto da soci privati e quindi questo è l’obiettivo, oltre ovviamente alla parte che deve fare il Comune. Sono convinta che sia necessario trovare nuovi modi per sostenere il teatro. Serve lo sforzo della Regione, del governo, dei privati, la cultura è un servizio per il Paese. Ho incontrato il sottosegretario Mazzi, ho presentato le necessità di questo teatro, che sono necessità anche strutturali, perché è un teatro molto complesso, che deve dare garanzie anche di sicurezza sul lavoro, per cui i temi sono tanti, però oggi godiamoci questa apertura”. Sui Balletti di Nervi e l’assenza di copertura di parte del budget (circa 800 mila euro era la cifra comunicata qualche tempo fa dalla stessa giunta comunale), Salis conferma: “Ci abbiamo lavorato con la regione, stiamo trovando una soluzione”.
Sulle possibili nuove soluzioni Salis spiega: “Ne abbiamo già parlato, ci piacerebbe creare un prodotto dedicato ai crocieristi. Sarebbe bello. Breve, naturalmente, ma dedicato al cantautorato o alla nostra comicità, ne abbiamo parlato“.
Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci ricorda che “i tempi non facili del Carlo Felice si sono chiusi nel 2017, quando abbiamo trovato 36 milioni di debito e un buco con tasse non pagate. Oggi diciamo che il Carlo Felice sta andando veramente bene, ha fatto otto bilanci assolutamente in positivo, ha avuto i fondi per completamente chiudere i debiti e soprattutto per investire sulla nuova macchina scenica, quindi 10 milioni, per investire su tutta una serie di attrezzature, dai costumi ai magazzini che servono per poter continuare l’attività. Quindi il Carlo Felice è in buona salute, anche perché con l’arrivo del nuovo sovrintendente c’è stata tutta una serie di nuove energie che sono state portate avanti come giusto che sia. Quest’anno avremo anche i Balletti di Nervi che sono a livello internazionale una delle principali manifestazioni mondiali, quindi siamo veramente su una strada d’eccellenza. Sono contento di quel che è stato fatto, la Regione Liguria, essendo un azionista ovviamente della Fondazione, continuerà a lavorare, continuerà a dare contributi, continuerà a interessarsi e a costruire un sistema che tra l’altro consente al Carlo Felice di andare anche in giro per tutta la Liguria. Se devo dare due consigli, il primo è il marketing: dobbiamo portare persone anche al di fuori di Genova a venire a vedere le nostre opere, i nostri spettacoli e dobbiamo portare molti giovani. Bisogna far appassionare i giovani alla lirica, alla sinfonica e a tutti questi sistemi, per cui queste sono le due azioni principali che vorrei che si sviluppassero nei prossimi mesi perché così il Carlo Felice può veramente diventare, oggi si dice che sia la quinta fondazione lirica italiana, almeno al podio, quindi questo è il messaggio per il futuro”
Sul marketing Bucci suggerisce appunto l’uso del bus dalle province e dalle regioni limitrofe con un’operazione legata all’accoppiata cena+opera e sottolinea l’importanza del coinvolgimento dei giovani: “Qualcuno diceva a riempire il teatro. Che male c’è? Dobbiamo preparare il ricambio generazionale. Abbiamo portato l’insegnamento della musica negli asili, cinque, a Genova, coinvolgendo 300 bambini”.