Non solo acqua: il mix di bevande da bere ogni giorno per vivere più a lungo
- Postato il 7 ottobre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Quante volte abbiamo sentito dire che per vivere a lungo basta “bere molta acqua”? E se non fosse solo questione di quantità, ma anche di varietà e combinazione?
Un recente studio pubblicato nel British Journal of Nutrition ha messo in luce qualcosa di sorprendente: chi consuma ogni giorno un mix bilanciato di determinate bevande sembra avere un rischio di mortalità inferiore rispetto a chi si limita a bere solo acqua o a bere meno in generale.
Il risultato è affascinante perché suggerisce che l’idratazione ottimale non dipende solo dall’acqua, ma anche da altre bevande che possono contribuire al benessere generale e persino alla longevità.
Uno studio monumentale che cambia prospettiva
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 182.000 adulti del database UK Biobank, seguendoli per circa 13 anni. Grazie a una serie di questionari alimentari dettagliati, hanno ricostruito le abitudini quotidiane relative alle bevande consumate.
Cosa è emerso
Le persone che assumevano 7-8 bevande al giorno, distribuite tra diverse tipologie, avevano un rischio di morte per qualsiasi causa inferiore del 28 % rispetto a chi beveva meno di 4 bevande totali al giorno.
Il fattore chiave non era solo la quantità, ma l’equilibrio tra le bevande: chi alternava correttamente le proprie scelte, integrando diverse fonti di idratazione, sembrava ottenere i risultati migliori.
Non si tratta, quindi, di riempire la giornata di liquidi a caso, ma di creare un ritmo di idratazione intelligente, capace di sostenere il corpo in modo costante e bilanciato.
Idratazione intelligente: molto più che acqua
L’acqua resta la base di tutto: ogni cellula del nostro corpo ne ha bisogno per funzionare correttamente, regolare la temperatura, trasportare nutrienti e rimuovere scorie. Ma non deve essere la sola protagonista.
Lo studio suggerisce che altre bevande, se scelte con criterio, possono fornire composti bioattivi preziosi per la salute.
Si parla, ad esempio, di sostanze antiossidanti, polifenoli e flavonoidi che contrastano l’infiammazione, migliorano la funzione vascolare e supportano il metabolismo. Queste molecole, naturalmente presenti in alcune bevande, sembrano potenziare gli effetti positivi dell’idratazione stessa.
In pratica, idratarsi bene non significa soltanto “bere tanto”, ma “bere in modo intelligente”.

La chiave non è esagerare, ma trovare il giusto equilibrio. Secondo i ricercatori, il punto ottimale si aggira attorno a 7-8 drink giornalieri, distribuiti in modo equilibrato tra acqua e altre bevande naturali.
Chi superava le 9 porzioni al giorno non otteneva ulteriori benefici, anzi: l’eccesso di alcune sostanze — come la caffeina — poteva annullare i vantaggi e persino aumentare alcuni rischi cardiovascolari.
Il concetto è semplice ma potente: troppo poco non basta, troppo può nuocere.
La salute si trova nel mezzo, in un equilibrio che rispetta la fisiologia del corpo e le sue reali necessità.
Perché il mix funziona
Secondo gli esperti, la sinergia tra diverse bevande funziona per una combinazione di fattori:
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Idratazione costante: mantenere un apporto regolare di liquidi aiuta a stabilizzare la pressione sanguigna, migliorare la concentrazione e prevenire l’affaticamento.
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Azione antinfiammatoria e antiossidante: alcune bevande contengono sostanze naturali in grado di contrastare i radicali liberi, riducendo i processi di invecchiamento cellulare.
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Stimolo metabolico: determinate molecole bioattive possono migliorare la sensibilità all’insulina e sostenere la funzione epatica e digestiva.
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Effetto sinergico: l’unione di più bevande sane permette di sfruttare diversi meccanismi fisiologici contemporaneamente, creando un effetto più ampio rispetto al consumo di una sola tipologia.
In altre parole, la varietà liquida non è solo una questione di gusto, ma di biologia.
Come integrare il “piano bevande” nella routine quotidiana
Non serve rivoluzionare la giornata: bastano piccoli accorgimenti per avvicinarsi al modello dello studio.
Ecco un esempio di distribuzione bilanciata:
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Mattina: una bevanda energizzante naturale per iniziare la giornata, seguita da un bicchiere d’acqua.
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Metà mattina: un’altra tazza leggera o un infuso, con ulteriore idratazione tramite acqua.
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Pomeriggio: alternare ancora una bevanda calda con acqua naturale.
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Sera: chiudere con acqua o una tisana decaffeinata.
In questo modo si arriva facilmente a 7-8 bevande totali, mantenendo costante il livello di idratazione senza sovraccaricare l’organismo.
Gli esperti: “Conta anche la qualità del liquido”
Thomas Holland, medico e ricercatore al Rush Institute for Healthy Aging di Chicago, ha commentato che “non è solo ciò che beviamo, ma come bilanciamo le nostre scelte a fare la differenza”.
Ha sottolineato come la qualità dei liquidi assunti influisca tanto quanto la quantità: bevande naturali, non zuccherate e preparate con attenzione (senza eccessi di additivi, zucchero o creme) offrono benefici concreti e misurabili.
L’obiettivo, spiega Holland, è sviluppare una routine idrica sostenibile, che si integri nella vita quotidiana senza sforzi e senza estremismi.
Un ritmo semplice: una bevanda al mattino, acqua durante il giorno, un’altra bevanda nel pomeriggio e acqua o infuso la sera.
Una formula che, secondo lo studio, può favorire un organismo più efficiente e un rischio ridotto di malattie croniche.
Attenzione agli eccessi
Come sempre in nutrizione, anche qui vale la regola aurea: la moderazione.
Gli autori dello studio ricordano che superare la soglia delle otto bevande quotidiane non apporta vantaggi aggiuntivi, mentre l’aumento di caffeina o di alcune sostanze secondarie può generare effetti indesiderati:
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aumento della pressione arteriosa;
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tachicardia;
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difficoltà nel sonno;
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interferenze con l’assorbimento di minerali.
Inoltre, bisogna prestare attenzione ai dettagli: l’uso di bustine di tè in plastica può rilasciare microplastiche nell’infuso, mentre la tostatura dei chicchi di caffè produce acrilammide, una sostanza potenzialmente dannosa se consumata in eccesso.
Per questo motivo, la parola chiave resta equilibrio: alternare, variare, e soprattutto ascoltare le reazioni del proprio corpo.
Cosa resta da chiarire
Gli scienziati sottolineano che si tratta di uno studio osservazionale, quindi non può dimostrare un rapporto di causa-effetto certo.
Resta possibile che le persone che seguono abitudini di consumo più equilibrate abbiano anche altri comportamenti salutari — come una dieta più ricca di frutta e verdura o maggiore attività fisica — che contribuiscono alla longevità.
In ogni caso, il messaggio generale è chiaro: mantenersi idratati con una combinazione varia e moderata di bevande naturali può far parte di uno stile di vita sano e, potenzialmente, più longevo.
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