Morto Drago, ex portiere Juve, Cremonese ed Empoli: fu compagno di Vialli e umiliò l'Italia di Sacchi

  • Postato il 19 aprile 2025
  • Di Virgilio.it
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Mondo del calcio in lutto: è morto a 62 anni all’ospedale San Giuseppe di Empoli, dov’era ricoverato da qualche giorno, Giulio Drago, ex portiere di Juventus, Cremonese ed Empoli. Da tempo era malato e non aveva potuto partecipare lo scorso 1° Maggio allo Zini ai festeggiamenti per il 40° anniversario della promozione dei grigiorossi in serie A del 1984 ma, Graziano Mazzoni, Mario Montorfano e Marco Nicoletti, che anche mercoledì scorso sono stati ad Empoli insieme con Walter Viganò per quello che si è rivelato un ultimo saluto all’amico, avevano pensato di consegnargli direttamente a casa la maglia celebrativa.

La carriera di Drago

Drago ha iniziato come tanti giocando per strada nella sua città natale, Caltagirone. Suo padre, che di mestiere faceva il contadino, venne assunto alla Fiat come operaio e quindi tutta la famiglia si dovette trasferire a Orbassano. A 14 anni venne notato da Franco Sattolo (ex portiere del Torino) che lo portò a fare un provino proprio con i granata ma venne spedito a casa. Nel 1979-80 venne adocchiato dai dirigenti della Juventus e nela squadra bianconera militò tre anni, principalmente nella formazione Primavera. Con la prima squadra, anche se aggregato come terzo portiere, non ebbe mai l’occasione di scendere in campo.

L’anno d’oro a Cremona

Nel mercato invernale del 1982 passò in prestito alla Cremonese; ma fu nel 1983-84 che la sua carriera subì una svolta. In quell’occasione anche la Nazionale Under-21, guidata dal futuro Ct Azeglio Vicini, si accorse di lui e divenne il secondo di Michelangelo Rampulla.

Fu compagno di Vialli

Un solo anno per Drago alla Cremonese ma decisivo tanto che tutti lo ricordano ancora con affetto. Drago era venuto a Cremona nel 2019 alla tradizionale rimpatriata organizzata da Montorfano e Nicoletti alla trattoria Alba. Quella sera era presente anche Gianluca Vialli, che fu suo compagno di squadra. Non stava bene ma aveva voluto esserci a tutti i costi.

Dopo un breve passaggio a Bergamo, Drago si ritrovò così a Empoli, nuovamente in B. Dopo una prima stagione di assestamento, il campionato 1985-86 divenne quello della storia. L’Empoli per la prima volta approdò in Serie A e il 22 marzo fu scelto come numero uno della Nazionale di Serie B in occasione di un match contro una selezione croata.

Al debutto in A la squadra e guidata da Gaetano Salvemini allo stadio di Firenze (il Castellani era inagibile per le prime tre gare) incontrò e superò l’Inter di Trap. Il gol vittoria venne siglato da Marco Osio ma il Drago fece il resto e a fine stagione fu uno dei migliori portieri del torneo, mantenendo la porta inviolata per 6 mesi nelle partite casalinghe. Dalla partita Empoli-Verona, datata 9 novembre, fino al 32° minuto di Empoli–Avellino (gol di Walter Schachner) del 10 maggio passarono esattamente 931 minuti.

La vittoria sull’Italia di Sacchi

Dopo due stagioni no a Empoli tornò in A nel 1989 con il Bari, ma dopo un anno e mezzo la sua avventura finì malamente. Un’altra annata non fortunata fu quella di Trieste. Nel 1993-94 il Pontedera militante in C2 gli fece tornare la voglia di mettersi la maglia numero uno. Un’ottima stagione con la conseguente promozione in C1 e lo sfizio di battere la Nazionale di Sacchi nell’amichevole preparatoria a Usa ’94 (2-1 per i toscani). Dopo un passaggio a Empoli in C1 nel 1994-95, Drago chiuse la carriera sempre al Pontedera con 4 stagioni in C2. A Empoli era rimasto a vivere e lavorare, principalmente fuori dal calcio anche se ha collaborato anche con il settore giovanile azzurro. Era molto conosciuto e apprezzato. La salma è stata esposta alle cappelle del commiato dell’ospedale San Giuseppe.

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Virgilio.it

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