Mont Ventoux, vittoria in una volata a due del francese Paret-Peintre. Show Pogacar-Vingegaard, lo sloveno sempre leader del Tour
- Postato il 22 luglio 2025
- Sport
- Di Blitz
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Il francese Valentin Paret-Peintre, 24 anni, scalatore principe della Soudal Quik-Step ha vinto in una volata a due la tappa regina del Mont Ventoux. Il transalpino ha battuto Healy e Buitrago dopo una scalata bellissima caratterizzata da una marea di scatti e controscatti. Stesso discorso per i big: Vingegaard ha attaccato tre volte Pogacar ma lo sloveno ha puntualmente risposto e poi lo ha bruciato in volata. Lo scalatore francese si è preso un traguardo iconico firmando la vittoria più importante della sua carriera. Non è partito Van Der Poel (polmonite).
Traguardo in un paesaggio lunare
Tappa n.16, la prima dell’ultima settimana. Ripartenza col botto dopo il giorno di riposo a Carcassone. Un tappone di 171,5 km con 2.950 metri di dislivello ed un arrivo in un paesaggio senza vegetazione, spettrale, a quota 1.910 metri; dopo una salita leggendaria di 15,7 km con una pendenza media del 9,5% e punte del 20%. Un tracciato da brividi ed un dislivello di 1.374 metri. Questo, ed altro, è stata la frazione Montpellier-Mont Ventoux. Un traguardo iconico reso epico dai trionfi dei vari Merckx (1970), Pantani (2000), Froome (2013). Ne è uscita la tappa che ci si aspettava. Partenza nell’estremo sud della Francia a 10 km dal Mar Mediterraneo e arrivo sul Monte Ventoso, gruppo montuoso della Provenza (Alpi Sud-occidentali), classificato “riserva della biosfera” dall’Unesco; è lo Stelvio del Tour, un secondo Galibier.
Gara spettacolare
Partenza alle 12.40, solito copione di scatti e controscatti, velocità alta, subito tre in avanscoperta (Haller, Hirschi, Meurisse). Ripresi. Al comando resta una trentina di corridori. Evadono in sette, tra cui due italiani: Velasco e Trentin. Sprint intermedio al km 112, quindi l’avvicinamento a Bedoin (289 metri) dove di fatto inizia la salita al Ventoux. A 20 km dal traguardo la fuga regge (ma Wright si staccae e il gruppo con la maglia gialla ha un ritardo di oltre 6 minuti. Soffia un vento laterale fastidioso.
Finale adrenalinico
Ultimi 20 km, comincia la salita tra due ali di folla. Perdono contatto anche Trentin e Abrahamsem. Restano al comando in quattro: Velasco, Alaphilippe, Mas, Arensmann. Ai -15 si stacca anche Velasco. I tre battistrada procedono di buon passo. Allunga Mas, alza il ritmo il gruppo. La corsa si accende. Ultimi 10 km, Mas è sempre in testa. Fa un gran caldo. Pogacar e Vingegaard si marcano stretti in un gruppetto di dieci uomini. Si fanno sotto Healy, Buitrago, Paret-Peintre. Ai -6 Vingegaard scatta ma Pogacar non molla. Ultimi cinque chilometri. È bagarre. Mas è ripreso da Healy. Pogacar e Vingegaard duellano dietro senza risparmio. Spettacolo puro in uno scenario lunare. Quattro uomini al comando a mille metri dalla linea di arrivo. Volatona. Ben Healy parte per primo ma negli ultimi metri Paret Peintre con un guizzo lo supera e vince nettamente.
Ordine di arrivo
1. Paret-Peintre in 4h03’19”, 2. Healy S.T., 3. Buitrago (+4”), 4. Van Wilder (+14”), 5. Pogacar (+43”), 6. Vingegaard (+45”), 7. Mas (+53”), 8. Alaphilippe (+1.17”), 9. Roglic (+1.51”), 10. Lipowitz (+1.53”).
Classifica generale
1. Pogacar, 2. Vingegaard (+4.15), 3. Lipowitz (+9.03), 4. Onley (+11.04), 5. Roglic (+11.42), 6. Vauquelin (13.20), 7. Gall (+14.50), 8. Jonassen (+17.01), 9. Healy (+17.52), 10. Carlos Rodriguez (+20.45).
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