Minecraft, il film sbanca al botteghino: la spiegazione di un successo inaspettato
- Postato il 17 aprile 2025
- Di Panorama
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Quando si è affacciato nelle sale lo scorso 3 aprile, in pochi avrebbero scommesso su un successo di queste proporzioni. Gli analisti avevano previsto per Un film Minecraft un incasso d’apertura compreso tra i 70 e gli 80 milioni di dollari nel mercato nordamericano (Stati Uniti e Canada). E invece, contro ogni aspettativa, la pellicola ha incassato ben 313 milioni di dollari solo nel primo weekend.
Il film, diretto da Jared Hess (Napoleon Dynamite, Nacho Libre) e con un cast che include Jack Black, Jason Momoa, Emma Myers e Danielle Brooks, ha già raggiunto 550 milioni di dollari di incasso globale, posizionandosi come uno dei titoli più visti dell’anno — superato solo dall’animazione cinese Ne Zha 2.
Ispirato al leggendario videogioco “sandbox” di Microsoft, il film rappresenta una vera sfida narrativa. “Lo chiamiamo Un film Minecraft perché rispettiamo il fatto che non ci sia alcuna storia a guidare il gioco”, ha dichiarato Mary Parent di Legendary a Variety. Ed è proprio questo il punto: Minecraft non ha una trama, ma offre un mondo aperto fatto di mattoni digitali dove ogni giocatore è libero di costruire, esplorare, creare.
Dal mondo dei cubi al grande schermo
Minecraft è, di fatto, un universo composto da cubi — legno, pietra, diamanti — che possono essere raccolti, combinati e utilizzati per dare forma a edifici e oggetti. Fin dal suo debutto nel 2011, il videogioco ha affascinato milioni di giocatori, soprattutto bambini e adolescenti. Con oltre 300 milioni di copie vendute, è il gioco più acquistato di sempre, davanti a colossi come Grand Theft Auto V.
Trasformare questa libertà creativa in una storia lineare non è stato semplice. Jared Hess lo ha ammesso apertamente: adattare un videogioco privo di narrativa precostituita si è rivelato un lavoro complicato. “Matematicamente impossibile”, ha aggiunto il produttore Torfi Frans Ólafsson, sottolineando la difficoltà di raccontare una sola storia che potesse rispecchiare le esperienze di tutti i giocatori.
Il film racconta quindi le avventure di Garrett (Momoa), Henry (Sebastian Hansen), Natalie (Emma Myers) e Dawn (Danielle Brooks) nel mondo di Overworld. Ad aiutarli a orientarsi è Steve (Jack Black), veterano del posto e omaggio al personaggio-base del videogioco. È una storia semplice, ma pensata per restituire lo spirito del gioco.
Marketing stellare e recensioni contrastanti
Warner Bros. ha investito cifre colossali nella promozione del film, superando persino la campagna (già faraonica) di Barbie. Sponsor come McDonald’s, Doritos e Oreo hanno contribuito a creare un’attesa enorme attorno al titolo, anche grazie al lungo percorso produttivo che ha attraversato più di un decennio e diversi registi — tra cui Steve Carell, Rob McElhenney e Shawn Levy — prima della versione definitiva firmata Hess.
Nonostante l’accoglienza trionfale del pubblico, la critica è rimasta fredda: Rotten Tomatoes gli assegna un deludente 48% di recensioni positive, mentre il Guardian lo definisce “un live action messo insieme in modo molto improvvisato” e “un cinico esercizio di risciacquo della proprietà intellettuale”. Mae Abdulbaki di Screen Rant è ancora più dura: “La storia è banale, i personaggi sono sottili come la carta. Guardarlo è stato più un lavoro che un divertimento”.
Il fenomeno virale del “Chicken Jockey”
Eppure, a trainare il successo del film c’è anche un altro elemento: i social media. Un film Minecraft è diventato virale per un’insolita (e discutibile) moda scoppiata nelle sale cinematografiche: il lancio di popcorn — e a volte perfino bibite — durante una scena specifica.
Il momento clou? L’apparizione del “chicken jockey”, una creatura rarissima composta da un piccolo zombie a cavallo di una gallina. Quando Jack Black esclama sullo schermo “Chicken jockey!”, il pubblico esplode: urla, risate, oggetti lanciati in aria. I video di queste scene hanno invaso i social, superando decine di milioni di visualizzazioni. La scena è diventata un rituale, con adolescenti pronti a registrare il momento con lo smartphone già acceso, scatenando il caos nelle sale.
Il fenomeno ha destato preoccupazione: molti esercenti si sono detti allarmati per comportamenti “irresponsabili e incivili”. Alcuni cinema britannici hanno annunciato tolleranza zero: chi disturba verrà espulso immediatamente, senza rimborso del biglietto.
Un film Minecraft si impone come un caso emblematico di come il potere di un brand, l’effetto nostalgia e il coinvolgimento delle community online possano trasformare un progetto apparentemente impossibile in un fenomeno globale. Pur tra critiche feroci e comportamenti discutibili in sala, il film dimostra che il confine tra videogioco e cinema è sempre più sottile — e che il pubblico di oggi non cerca solo una storia da guardare, ma un’esperienza da vivere e condividere. Resta da vedere se il successo sarà duraturo o solo una fiammata virale, ma una cosa è certa: anche nel mondo reale, Minecraft continua a rompere blocchi.