Mangiare lentamente fa davvero dimagrire? Gli studi spiegano perché sì
- Postato il 6 novembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Ti hanno sempre detto di mangiare più lentamente, ma non sapevi che potesse influire sul peso? Secondo la scienza, masticare piano e concedersi più tempo durante i pasti può ridurre il senso di fame e aiutare a dimagrire in modo naturale. Ecco perché funziona e come metterlo in pratica ogni giorno.
In un mondo dove tutto va veloce – dal lavoro ai pasti consumati di corsa – fermarsi a tavola sembra un lusso. Eppure, rallentare mentre si mangia potrebbe essere una delle strategie più semplici e naturali per perdere peso, migliorare la digestione e persino regolare gli ormoni della fame.
Secondo diversi studi scientifici, mangiare lentamente non è solo una buona abitudine di educazione alimentare, ma un vero alleato del metabolismo. E il motivo è tanto semplice quanto biologico: il cervello ha bisogno di tempo per accorgersi che siamo sazi.
Il cervello impiega 20 minuti per “capire” che abbiamo mangiato
Quando iniziamo a mangiare, lo stomaco invia segnali di pienezza al cervello attraverso una complessa rete di ormoni – come la leptina e la colecistochinina – che impiegano circa 15-20 minuti per attivarsi.
Se finiamo il pasto in 5 minuti, questi segnali arrivano troppo tardi: il risultato è che mangiamo più del necessario.
Uno studio condotto alla Kyushu University in Giappone, pubblicato sul BMJ Open, ha mostrato che chi mangia velocemente ha un rischio tre volte maggiore di essere in sovrappeso rispetto a chi consuma i pasti lentamente. I ricercatori hanno osservato oltre 60.000 persone e concluso che rallentare il ritmo a tavola aiuta a ridurre l’introito calorico giornaliero senza fare grandi rinunce.
Masticare bene aiuta la digestione e controlla la glicemia
La masticazione accurata è un altro elemento chiave: più mastichiamo, più stimoliamo la produzione di enzimi digestivi nella saliva e nello stomaco. Questo processo migliora la digestione e favorisce l’assorbimento dei nutrienti, evitando gonfiore e pesantezza.
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha rilevato che chi mastica ogni boccone circa 30 volte tende a ingerire fino al 15% di calorie in meno rispetto a chi mastica solo 10 volte.
Inoltre, rallentare il pasto aiuta a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, evitando i picchi glicemici che possono favorire l’accumulo di grasso e aumentare la fame nel giro di poche ore.
Il “trucco” per sentirsi sazi prima: coinvolgere i sensi
Mangiare lentamente significa anche coinvolgere i sensi: osservare il colore dei cibi, annusarne l’aroma, percepirne la consistenza. Questa attenzione al momento del pasto – che gli esperti chiamano mindful eating – porta a un rapporto più consapevole con il cibo.
Uno studio dell’Università del Rhode Island ha dimostrato che chi pratica la “mangia consapevole” consuma circa 300 calorie in meno al giorno, senza percepire privazioni.
Secondo la psicologa alimentare Susan Albers della Cleveland Clinic, “Mangiare lentamente non è una dieta, ma una forma di educazione al corpo: impariamo ad ascoltarlo invece di ignorarlo”.
Il ritmo del pasto incide anche sul metabolismo
Un pasto consumato lentamente migliora anche il controllo ormonale del metabolismo. Quando mangiamo di corsa, i livelli di grelina – l’ormone che stimola l’appetito – restano alti, mentre la leptina, che favorisce la sensazione di sazietà, si attiva più tardi.
In pratica, il cervello “crede” di avere ancora fame anche se abbiamo già assunto abbastanza calorie.
Un esperimento condotto dalla North Carolina State University ha rilevato che le persone che si concedono almeno 20 minuti a pasto hanno una maggiore produzione di leptina e una riduzione significativa dell’appetito nelle ore successive.
Come imparare a mangiare più lentamente
Rallentare il ritmo non significa trasformare ogni pasto in un rituale zen: bastano pochi accorgimenti quotidiani per cambiare davvero abitudini consolidate.
Ecco come iniziare (senza schemi rigidi):
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Posa la forchetta tra un boccone e l’altro. È un gesto semplice, ma aiuta a evitare di ingurgitare tutto in automatico.
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Bevi qualche sorso d’acqua durante il pasto. Aiuta a rallentare il ritmo e favorisce la digestione.
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Evita distrazioni come smartphone o TV. Mangiare davanti a uno schermo porta a consumare fino al 25% di cibo in più, secondo uno studio dell’Università di Birmingham.
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Mastica almeno 20-30 volte per boccone. All’inizio può sembrare noioso, ma diventa presto un’abitudine naturale.
Mangiare piano non è una dieta, è un gesto di cura
A differenza delle diete rigide, che spesso generano stress o sensi di colpa, mangiare lentamente non impone restrizioni: è un modo per riscoprire il piacere del cibo, ascoltare il corpo e rispettarne i ritmi.
Gli esperti di nutrizione sottolineano che questa semplice abitudine può anche aiutare chi ha problemi di digestione, fame nervosa o reflusso gastrico.
Inoltre, rallentare i pasti favorisce un miglior equilibrio ormonale e metabolico, contribuendo non solo al controllo del peso, ma anche al benessere generale.
La chiave è la consapevolezza
In definitiva, non servono conteggi di calorie o tabelle rigide: basta un piccolo gesto quotidiano.
Mangiare lentamente aiuta a dimagrire senza rinunce, migliora la digestione e stabilizza l’umore, perché spezza quel meccanismo automatico di “mangiare per riempire”.
Come conclude la nutrizionista Aisling Pigott dell’Università Metropolitana di Cardiff:
“Quando rallentiamo, riscopriamo il cibo come esperienza e non come riempitivo. È il modo più semplice per migliorare salute, forma fisica e benessere emotivo, un pasto alla volta.”
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