La Francia accusa l’Iran e la sua “diplomazia degli ostaggi” denunciando il regime alla Corte internazionale di giustizia
- Postato il 16 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Parigi contro Teheran sugli “ostaggi di Stato”. Stamattina il ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot, ha annunciato che la Francia sporge denuncia oggi contro l’Iran presso la Corte internazionale di giustizia (CIJ) per “violazione del diritto alla protezione consolare”. Due francesi, Cécile Kohler e Jacques Paris, sono detenuti da tre anni nella sezione 209 del carcere ad altissima sicurezza di Evin, presso Teheran, riservata ai prigionieri politici (la stessa dove è stata detenuta per venti giorni anche la giornalista italiana Cecilia Sala tra il dicembre 2024 e il gennaio 2025).
Sono “ostaggi di Stato”, ha detto Barrot stamattina, intervenendo in tv. Cécile Kohler e Jacques Paris “vengono privati delle visite consolari dei membri della nostra ambasciata, ecco perché sporgo denuncia presso la CIJ”. In tre anni di detenzione, i due ostaggi hanno potuto incontrare il console francese solo quattro volte e non si sa quasi nulla della procedura giudiziaria in corso contro di loro. L’ultima visita, la quarta, del 15 aprile scorso, secondo quanto ha raccontato Noémie Kohler, sorella di Cécile, alcuni giorni fa a Le Monde, è durata solo dieci minuti. “La visita si è svolta in presenza di un rappresentante di lingua francese delle autorità iraniane, che ha preso nota delle conversazioni, le ha supervisionate e ha proibito qualsiasi riferimento al procedimento giudiziario”, ha riferito Noémie Kohler, aggiungendo: “Entrambi sono estremamente esausti, moralmente e psicologicamente”.
Secondo Parigi, Teheran viola dunque la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari del 1961, ratificata anche dall’Iran, che prevede per i detenuti la “libertà di comunicare” con i diplomatici del proprio Paese di origine. I due francesi sono detenuti “in condizioni indegne, paragonabili alla tortura”, ha detto ancora Barrot. Cécile Kohler, insegnante di lettere moderne di 40 anni, e il compagno Jacques Paris, ex insegnante di matematica di 70 anni, sono stati arrestati il 7 maggio 2022 con l’accusa di spionaggio mentre erano in vacanza in Iran. Pochi mesi dopo l’arresto, i due furono costretti a “confessioni forzate”, trasmesse dalla tv iraniana. Da allora si trovano in massimo isolamento in condizioni di detenzione molto dure, costretti a vivere con la luce accesa ventiquattro ore su ventiquattro e hanno diritto a uscite di soli trenta minuti due o tre volte a settimana.
Dal Comitato di sostegno dei due ostaggi, che si batte in Francia per la loro liberazione, si sa anche che Kohler e Paris hanno contatti molto rari con l’esterno. Non hanno diritto a incontrare un avvocato indipendente e vengono concesse loro solo rare e brevi telefonate con la famiglia. Da tempo Parigi accusa Teheran di portare avanti una “diplomazia degli ostaggi”. E se l’annuncio della denuncia presso la CIJ arriva oggi è anche perché nel pomeriggio si apre a Istanbul, in Turchia, una nuova tornata di colloqui sul programma nucleare iraniano. La delegazione iraniana incontrerà dei rappresentanti di Regno Unito, Francia e Germania, il format europeo noto come “gruppo E3” che, insieme a Cina, Russia e Stati Uniti, stanno rinegoziando l’accordo sul nucleare iraniano del 2015, che prevedeva il controllo delle attività nucleari iraniane in cambio della revoca delle sanzioni internazionali, ma da cui gli Stati Uniti hanno deciso unilateralmente di ritirarsi, nel 2018, sotto la prima presidenza di Donald Trump.
A fine aprile, il ministro Barrot aveva detto che, in caso di fallimento dei negoziati e di minaccia sull’Europa, Parigi “non ci avrebbe pensato su due volte” a lanciare nuove sanzioni contro l’Iran con “effetti devastanti”, e aveva accusato Teheran di essere sul punto di sviluppare segretamente un’arma nucleare. Il presidente degli Stati Uniti, che dal suo ritorno alla Casa Bianca ha esortato la Repubblica islamica a negoziare un nuovo accordo, ha indicato che USA e Iran si stanno “avvicinando all’obiettivo”. Cécile Kohler e Jacques Paris sono gli ultimi due francesi ancora detenuti nelle carceri iraniane. A marzo Parigi aveva ottenuto la liberazione di Olivier Grandeau, 34 anni, che era stato arrestato a Shiraz nell’ottobre 2022 per “spionaggio e complotto contro la Repubblica islamica” durante le proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini. Grandeau era stato liberato dopo 887 giorni di detenzione.
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