La BBC racconta Barga, il borgo più scozzese d’Italia
- Postato il 9 luglio 2025
- Borghi
- Di SiViaggia.it
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L’Italia è piena di autentici tesori che fanno battere il cuore e a conquistare non sono solo le più note città d’arte, ma anche piccoli territori meno conosciuti ma ricchi di storia. L’ultimo esempio è il borgo di Barga, una meraviglia toscana che ha conquistato la BBC che lo racconta paragonandolo alla Scozia per alcuni aspetti.
Il paese, che sembra uscito da una fiaba, ha un’anima scottish: la bandiera di St. Andrew che sventola al vento, fish & chips profumati nei vicoli medievali e bagpipes che risuonano nei festival di paese. Un mix irresistibile di paesaggi mozzafiato, radici profonde e una cultura binazionale che ha dato vita al borgo più scozzese d’Italia: ecco la storia che ha conquistato la BBC.
Dove si trova e come arrivare a Barga
Barga si trova in Toscana, in provincia di Lucca, abbracciata dalla natura rigogliosa della Garfagnana; il gioiello incastonato tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, vanta una posizione leggermente defilata dai circuiti turistici di massa. E forse è proprio questo isolamento geografico a renderla così autentica e affascinante.
Per arrivarci si parte da Lucca; in circa un’ora di auto, attraversando paesaggi da cartolina si raggiunge il centro abitato. Chi non ha l’auto può usare i mezzi pubblici: partendo da Lucca si raggiunge la stazione di Fornaci di Barga e si può proseguire in autobus o con un taxi.
Fa parte del circuito città slow, è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia e sventola persino la Bandiera Arancione del Touring Club: insomma, a riconoscerne la sua unicità sono tanti ma è la prima volta che fa il giro del mondo.
Cosa vedere a Barga
Il legame Italia-Scozia incanta la BBC che racconta il borgo di Barga attraverso un servizio completo e approfondito. Ecco cosa non perdere esplorando il piccolo paese simbolo della Toscana.

Duomo e chiesa della Santissima Annunziata
Se si vuole esplorare Barga, si parte dal centro e il suo simbolo assoluto non può che essere il duomo di San Cristoforo che domina il borgo. Costruita in stile romanico con l’uso di pietra alberese locale, è il primo elemento che si nota avvicinandosi al paesello e regala una splendida vista sul panorama. All’interno ha una classica divisione su tre navate con un pulpito scolpito del XIII secolo.
Altra meraviglia? La chiesa della Santissima Annunziata. Datata Cinquecento, custodisce al suo interno due statue lignee trecentesche; si compone di un’unica navata a croce latina ed è un tripudio di decorazioni barocche e opere ’’arte.
Il castello
Consigliamo di passeggiare per il centro, esplorando i vicoli attraverso archi che rivelano piazze, scorci che fanno scoprire viste da sogno sulle valli e poi raggiungere il castello che ancora oggi “difende” il borgo a partire dalla porta reale, macchiaia e di borgo che segnano i punti d’accesso del paese.
Conservatorio di Santa Elisabetta
Un altro luogo da non perdere? Il Conservatorio di Santa Elisabetta, un antico monastero del XV secolo trasformato nel Settecento in scuola femminile; oltre al chiostro e alle cisterne, conserva opere d’arte robbiane e un prezioso Crocifisso del Quattrocento.
Casa museo di Pascoli
A pochi chilometri, nella frazione di Castelvecchio, si trova la casa museo del poeta Giovanni Pascoli dove visse per quasi 20 anni con la sorella, immerso nella quiete della campagna barghigiana. Gli arredi sono rimasti intatti, regalando al visitatore un’esperienza autentica e toccante. Lo scrittore definì questa zona “il nido” e non è difficile capirne il motivo.
Perché la BBC consiglia il borgo di Barga
Il colpo di fulmine tra Barga e la BBC è nato da una storia di migrazioni, ritorni e fusioni culturali. Il documentario realizzato dalla testata britannica racconta con occhi stupiti e cuore aperto un luogo unico nel suo genere, che è riuscito a trasformare la lontananza in un ponte tra culture.

Un legame profondo con la Scozia
Tutto ha inizio a cavallo tra Otto e Novecento, quando molti barghigiani partirono in cerca di fortuna. Invece che negli Stati Uniti, molti trovarono lavoro sulle coste scozzesi, soprattutto nei cantieri navali di Glasgow, nei boschi di Ardrossan o nei fish & chips di Largs. E con loro, si trasferì anche un pezzo di Barga.
Molti tornarono anni dopo, portandosi dietro non solo i risparmi ma anche le tradizioni scozzesi: l’amore per il whisky, le melodie delle cornamuse, la cucina di mare. Oggi circa il 60% degli abitanti ha radici scozzesi.
La fusione tra le due culture è ovunque. A Barga si celebra la Burns Night con tanto di haggis, whisky e poesie di Robert Burns. In estate, si tiene la Sagra del Pesce e Patate, un festival interamente dedicato al fish & chips, cucinato come vuole la tradizione scozzese ma accompagnato da un bel bicchiere di Chianti. Il ristorantelocale, gestito da una coppia italo-scozzese, è il cuore pulsante di questa simbiosi: nel menù, accanto al polpo alla siciliana, trovi il piatto più britannico di sempre.
I legami scozzesi visibili nel borgo
Camminando per Barga, è facile notare dettagli “scozzesi”: cabine telefoniche rosse, murales, insegne bilingue, persino il Barga Tartan, disegnato in verde, bianco e rosso in onore della bandiera italiana. E non poteva mancare il calcio: la squadra locale gioca con la maglia a righe bianche e verdi, in onore del Celtic di Glasgow.
Anche l’arte ha giocato un ruolo chiave. La BBC ricorda il pittore scozzese John Bellany che scelse proprio questo luogo in Toscana come rifugio creativo per la realizzazione dei suoi quadri paesaggistici luminosi che oggi vengono esposti proprio in una galleria locale.
A parlare con i local, ti accorgi che questa doppia anima non è solo folklore. È un’identità vera, vissuta ogni giorno, un patrimonio che arricchisce e unisce. Come racconta il sindaco Caterina Campani: “Molti discendenti di italiani emigrati tornano qui per le vacanze, comprano casa, aprono gallerie d’arte o piccoli ristoranti. Barga è diventata una casa anche per chi è nato lontano”.
Il giornalista della BBC ha definito Barga un “Brigadoon” italiano, facendo riferimento alla leggenda scozzese di un villaggio che appare magicamente una volta ogni cento anni. Ma Barga è ben più reale e presente, con le sue mille storie, i suoi legami invisibili ma fortissimi e la capacità di far sentire ogni visitatore parte di qualcosa di speciale.
Per chi cerca un angolo di Toscana lontano dalle folle, ma intriso di cultura, autenticità e calore umano, Barga è un viaggio tra due mondi, un ponte tra passato e futuro, tra la poesia di Pascoli e l’accento scozzese dei suoi abitanti.