“Il mio ex mi lanciava oggetti incendiati, ora la sua condanna è stata confermata ma sarà libero tra tre anni mentre io devo ancora combattere a livello psicologico”: parla Francesca De André
- Postato il 5 ottobre 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Mi lanciava oggetti incendiati, mi buttava la candeggina addosso”. Francesca De André racconta a Verissimo, nella puntata in onda sabato 4 ottobre su Canale 5, le violenze subìte dall’ex compagno che ora, anche in secondo grado, è stato condannato a tre anni e tre mesi oltre a dover pagare un risarcimento e le spese legali alla ex gieffina. Malgrado ciò la nipote di Fabrizio De André si dice perplessa circa le pene inflitte per questo tipo di reato: “Mi aspettavo di più. Io mi sono costituita parte civile, perché è stata una denuncia partita d’ufficio e lui è stato colto in flagrante, motivo per cui non si capisce su cosa si siano basati per rilasciarlo”, spiega a Silvia Toffanin parlando di quanto avvenuto prima che l’uomo ricevesse la condanna. “Se noi continuiamo a mandare dei messaggi e spingiamo le donne a denunciare e la persona che viene condannata con prove e testimoni è libera, una donna può avere solo paura”. De André parla di rancore e rabbia nei confronti della pena che è stata inflitta al suo ex, che lasciato “a piede libero continua ad avere la libertà di vivere la sua vita, mentre io devo combattere a livello legale e a livello psicologico con me stessa. Devo rimettermi ancora in piedi e di tempo ne è passato. Mi fa rabbia che non c’è equilibrio nel giudicare questo genere di reati”.
Una escalation di violenze andata avanti per molto tempo: “Si metteva i guanti da lavoro, incendiava oggetti, me li lanciava incendiati, mi buttava candeggina addosso. Ma io te ne parlo perché le ho documentate queste cose. Sono video che il tribunale ha in mano […] video che testimoniavano l’essere picchiata con ombrelli rotti, qualunque cosa, io ho ancora dei buchi in testa. Il mio corpo risponde, parla, io ho le cicatrici addosso di quello che ho subìto”. Fino a quando Francesca, che fino a quel momento non lo aveva mai denunciato, è finita al pronto soccorso in codice rosso: “Lo perdonavo perché non mi rendevo conto della gravità di quello che stavo vivendo, essendo abituata – per quello che è stato l’insegnamento che m’hanno dato da piccola – alla violenza come possibile cosa in un rapporto… E anche lo stesso giorno che mi hanno portato in ospedale in codice rosso, chi ci voleva andare? Io non volevo. Gli occhi li ho aperti dopo, come se mi avessero levato uno strato. Se vado a ritroso e penso che andavo nei talk show a fare l’opinionista che dispensava consigli sul come rendersi conto dei meccanismi anche solo iniziali della violenza dentro quattro mura, mentre io la vivevo in casa e non me ne accorgevo neanche…”.
Un’esistenza complicata quella di Francesca De André, segnata pure da rapporti difficili con la famiglia e l’esperienza in orfanotrofio che lei stessa definisce “terribile”. Eppure nonostante tutto assicura di non serbare rancore, “perché ho puntato molto sull’analisi introspettiva che è quello che mi permette ad oggi di essere in piedi”. Al momento fa sapere di essere sola e di non avere intenzione di metter su famiglia: “Ho deciso di non fare figli perché i traumi che ho vissuto mi hanno portato ad avere un senso di responsabilità veramente alto da questo punto di vista. E non penso che una donna o una coppia debba essere etichettata realizzata perché fa dei figli a caso. I figli sono delle creature alle quali devi sapere insegnare qualcosa. Se tu non hai insegnato qualcosa a te stesso in primis, cosa vuoi insegnare agli altri?”. Una scelta motivata in realtà anche da problemi di salute: “Sono stata operata per tre masse tumorali, mi hanno rimosso le tube” ricorda nel salotto di Toffanin, lasciando comunque aperta una piccola porta per il futuro: “Grazie a Dio con tante ore di intervento sono riusciti a salvarmi le ovaie, quindi con la fecondazione assistita volendo potrò avere dei figli”.
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